PubliOne a fianco di Unieuro in occasione del Safer Internet Day di ieri
Anche per il 2017 l’insegna continuerà a promuovere il progetto di CSR No Cyberbullismo
PubliOne ha studiato e realizzato per Unieuro una campagna uscita ieri sui due quotidiani d’informazione più letti in Italia. La grande insegna di elettronica vuole pubblicamente affermare il proprio impegno di sensibilizzazione a un fenomeno gravissimo e ormai molto diffuso: il cyberbullismo. E ha scelto la giornata ideale: il 7 febbraio si è svolto infatti il Safer Internet Day, l’evento internazionale che promuove ogni anno l’uso sicuro e consapevole del web e degli strumenti a esso connessi. Per Unieuro, PubliOne ha studiato il progetto di Corporate Social Responsibility No Cyberbullismo, con un ambizioso obiettivo: permettere agli adolescenti e alle loro famiglie di conoscere meglio il cyberbullismo e renderli consapevoli del potere delle parole online. Il progetto ha già dato preziosi frutti: il tour #cuoriconnessi, in collaborazione con Polizia di Stato, ha raggiunto 12 città italiane sensibilizzando 10.000 ragazzi e i loro insegnanti, grazie alla proiezione dell’omonimo docufilm e alla conduzione del regista Luca Pagliari. Inoltre, sono state studiate una formazione specifica per tutto il personale Unieuro, composto da oltre 4.000 collaboratori, e una campagna informativa dedicata ai clienti che ogni giorno frequentano i negozi dell’insegna. Un progetto che nel 2017 prosegue e si espande: la campagna che PubliOne ha realizzato vede infatti protagonista una vera e propria dichiarazione d’intenti da parte di Unieuro, che continuerà a portare avanti questo impegno con il cuore, coerentemente con il marchio che la rappresenta. Sullo sfondo della campagna, la rassicurante ombra protettiva del rinoceronte che caratterizza il logo No Cyberbullismo. “Nei nostri negozi, proponiamo ogni giorno dispositivi come smartphone, tablet e PC”, dichiara Marco Titi, Direttore Marketing di Unieuro, “Gli stessi strumenti con cui i cyberbulli tormentano le proprie vittime. Per questo abbiamo sentito il dovere di sostenere un progetto rivolto al maggior numero possibile di persone, in particolare gli adolescenti, che sono ormai perennemente connessi”.