Autore: Davide Sechi
14/07/2025

PMI alla riscossa, team.blue offre le soluzioni più appropriate per conquistare il mondo digital

Silvia Mazzanti, direttore commerciali dell'azienda, tra i principali leader tech europei, ci racconta i cambiamenti e l'evoluzione digitale delle imprese

PMI alla riscossa, team.blue offre le soluzioni più appropriate per conquistare il mondo digital

Silvia Mazzanti

Piccole medie imprese, o PMI che dir si voglia, ma non certo sprovvedute, anche sul fronte dell’innovazione. Certo, i tragitti non sono tutti rose e fiori, il percorso potrebbe risultare accidentato, ma chiedere una mano, un sostegno, un consiglio, un parere non è certo vietato; lo sanno bene dalle parti di team.blue, tra i principali leader tech europei nei servizi digitali per le PMI, come testimoniano gli oltre 3,3 milioni di clienti, più di 60 marchi attivi in tutto il Continente e una presenza in più di 22 Paesi. Il gruppo è sorto nel giugno 2019, con la fusione di realtà d’eccellenza quali Combell Group e TransIP Group, seguiti dall’italiana Register.it. Attualmente, la presenza in Italia della tech powerhouse, guidata dal CEO Claudio Corbetta,  è inoltre rafforzata grazie ai brand dedicati alla compliance digitale come AccessiWay e iubenda, e all’hosting con Keliweb. L’ultima novità riguarda l’acquisizione di Ticimax, innovativa piattaforma e-commerce fondata nel 2005 a Istanbul e specializzata nella gestione multichannel. Crescono, dunque, le specializzazioni di team.blue, come ci racconta il direttore commerciale Silvia Mazzanti.

Come opera team.blue e quali sono i servizi che offre?

«È una realtà innovativa, nata cinque anni fa dall’unione di tre gruppi con l’obiettivo di rendere il business in Rete semplice ed efficace, il che significa non solo essere online ma anche ottenere successo, cosa che fa la differenza. Ci appoggiamo a web store locali, come per esempio Register.it sul mercato italiano; possiamo contare sulla presenza di 60 sigle geo-localizzate in 22 Paesi europei; si tratta di store che offrono soluzioni standard e SaaS. team.blue è in grado di aprire la gamma dei servizi e rendere tutto plug & play; in tal modo, facciamo ricerca e sviluppo, con una serie di soluzioni innovative, acquisiamo nuove aziende, quasi sempre startup che trovano in noi un volano per le loro soluzioni. Possiamo definire team.blue una sorta di marketplace che opera al seguito dei clienti acquisiti da Register.it negli ultimi 20 anni. Possiamo contare su 250.000 utenti attivi, i quali prima ci contattavano per registrare un dominio, un hosting e ora possono anche disporre di una serie di servizi e del nostro supporto correlato. Le soluzioni disponibili possono riguardare la gestione delle pagine social, la privacy, l’accessibilità del sito etc… ». 

A che punto è la comprensione italiana del nuovo mondo digital?

«Cresciamo, senza dubbio. Prima poteva capitare che determinati passaggi fossero considerati un dettaglio, ma oggi sono diventati centrali. C’è stato un grande cambiamento durante il periodo pandemico e da quel momento le aziende hanno proseguito sul nuovo percorso e i segnali non mancano: dall’e-commerce che affianca in maniera strategica lo shop fisico alla necessità di dotarsi di una mail personale, riconoscibile e sicura».

Quali sono i servizi maggiormente richiesti da una PMI italiana e cosa serve realmente a una piccola media impresa per essere performante dal punto di vista digitale?

«Possiamo osservare il tutto come un percorso: solitamente, prima si registra un dominio, riconoscibile, identificativo nell’estensione, poi si va avanti nella creazione del sito e nella gestione della mail, insomma, il classico tool kit; ma oggi, per avere un ulteriore  e determinante step di successo, serve una strumentazione che ci aiuti nella gestione dei clienti, del profilo social, dei temi legati alla compliancy; a tal proposito, lo scorso 28 giugno scadevano i termini per adeguarsi sul fronte dell’accessibilità e le richieste, in tal senso, non sono certo mancate. Non c’è dubbio che un web accessibile rappresenti ormai un tema fondamentale, perché ti consente di aprire maggiormente l’audience di un sito, e se rendi la navigazione più agevole, oltre ai clienti se ne accorge anche Google che, in risposta, ti assegna un ranking migliore sul motore di ricerca».

Quali differenze notate tra Italia ed estero?

«A livello di gestione della clientela, in Italia si lavora ancora tanto con il telefono, con numeri attivi pure durante il weekend, anche se ulteriori canali di contatto non mancano di certo, senza considerare i cambiamenti sul fronte AI Agent. Parliamo ancora una volta di differenze culturali. Sia come sia, investiamo nel customer care che è molto fornito».

Cosa comporta nella vostra offerta l’acquisizione di Ticimax?

«Ci permette di andare su un nuovo territorio (in questo caso la Turchia, con soluzioni legate all’e-commerce), con l’obiettivo di diventare leader o, al massimo, essere il secondo nome sul mercato. L’obiettivo è non essere mai marginali nei diversi country».

Quali saranno i vostri prossimi step/focus?

«Punteremo a consolidare il nostro ecosistema: rappresentiamo un insieme di soluzioni che dovranno essere sempre più chiare e nelle quali l’AI svolgerà un ruolo centrale. Ci rivolgiamo  alle PMI perché le opportunità per i più piccoli, grazie all’innovazione, si sono moltiplicate; è possibile competere al di là delle dimensioni, basta avere a disposizione una strumentazione appropriata e facile da utilizzare».