Autore: Redazione
19/04/2017

Omicidio in diretta Facebook, la società ora è pronta a fare di più per combattere la violenza online

Dopo il caso di Cleveland, il social network risponde alle polemiche emerse attorno alla capacità di controllare i contenuti caricati al suo interno

Omicidio in diretta Facebook, la società ora è pronta a fare di più per combattere la violenza online

L’omicidio di Cleveland, Ohio, in diretta Facebook dello scorso weekend ha rilanciato il dibattito intorno al tema dei contenuti che circolano sulla più grande rete sociale al mondo e all’impossibilità di poterli controllare tutti. Dopo le accuse del Times, secondo cui l’azienda non è stata reattiva nel rimuovere contenuti a sfondo terrorista segnalati da un account creato ad hoc da un giornalista della testata, è arrivato l’ennesimo episodio ‘incriminato’ all’interno di un Facebook Live. La società ha spiegato di essere attenta al problema e di voler fare di più dopo le polemiche emerse intorno al filmato, cancellato solo a due ore di distanza dal caricamento sulla piattaforma da parte dello stesso presunto omicida Steve Stephens. “Diamo priorità alle segnalazioni con serie implicazioni di sicurezza per la nostra comunità, e “stiamo lavorando per rendere questo processo di revisione ancora più veloce’’, ha spiegato Justin Osofsky, vicepresidente di Facebook per le operazioni globali. Facebook ha reso noto che Stephens (tuttora ricercato) ha postato tre video: nel primo ha annunciato che voleva uccidere e nessuno lo ha segnalato; nel secondo - scaricato due minuti dopo - ha mostrato l’esecuzione e nel terzo - diffuso live 11 minuti dopo - confessa l’omicidio. Il video con l’uccisione è stato segnalato dagli utenti solo circa due ore dopo. Da quel momento sono passati 23 minuti per disattivare l’account dell’aggressore. ‘’Ma sappiamo che dobbiamo fare meglio’’, ha ammesso Osofsky.