OMD vince la gara e viene confermata da Poste Italiane per il planning delle campagne del Gruppo; il fee a bando era di 3 milioni in 24 mesi
La centrale di cui è M.D. Francesca Costanzo risulta vicina all’aggiudicazione dell’appalto della società di cui è A.D. Matteo Del Fante e della quale il Mef sta mettendo sul mercato il 29,26% che detiene direttamente
Francesca Costanzo, Managing Director di OMD Italy
Si è chiusa a favore di OMD e quindi con una nuova conferma per la centrale di cui è M.D. Francesca Costanzo – secondo quanto risulta a Dailyonline – la gara indetta lo scorso ottobre da Poste Italiane per l’istituzione di un nuovo Accordo Quadro per “Servizi di pianificazione, monitoraggio, sviluppo piani editoriali, supporto amministrativo all’acquisto e controllo degli spazi media - on e off line - per le campagne pubblicitarie del Gruppo stesso”. Il valore massimo complessivo stimato dell’Accordo Quadro era di 2.990.000 euro in 24 mesi, corrispondente a fee di agenzia – off line, online e online influencer - Success fee, Costi Tecnici (gestione, caricamento, tracciamento e ottimizzazione delle campagne, inclusi costi DSP-DMP e dati di profilazione III parte, trafficking, adserving, influencer), comprensivo di ogni onere e/o spesa comunque connessi ai servizi, al netto dell’acquisto degli spazi media e degli oneri fiscali. Al bando risultano aver partecipato anche dentsu, Zenith, GroupM e IPG Mediabrands. Lo spending annuale di Poste Italiane si puà stimare nell’ordine dei 15 milioni di euro.
La cessione di quote
Poste Italiane si prepara alla pubblicazione dei conti 2023 il 28 febbraio e del nuovo piano strategico il prossimo 20 marzo. Stando alle stime del consensus Bloomberg, nell’ultimo scorcio del 2023 il Gruppo guidato da Matteo Del Fante dovrebbe aver registrato ricavi per 3,14 miliardi di euro e un utile netto rettificato in flessione a 365,3 milioni, con un risultato operativo a 509,6 milioni e un Ebitda di 716,5 milioni. Allargando lo sguardo ai numeri per l’intero esercizio 2023, il consensus raccolto sempre da Bloomberg vede i ricavi oltre quota 12 miliardi di euro e utili netti rettificati a 1,89 miliardi. Quanto all’Ebit e all’Ebitda sono, invece, attesi rispettivamente a quota 2,6 miliardi e 3,47 miliardi. Intanto, il 2024 è iniziato sotto il segno del “capitolo privatizzazioni” da parte del Governo. A fine gennaio, il Consiglio dei Ministri ha approvato la cessione di una partecipazione detenuta dal Mef in Poste Italiane, nell’ambito di una strategia più ampia per ridurre il debito pubblico attraverso la vendita di partecipazioni statali. Attualmente, il Tesoro ha in mano una quota del 29,26% in Poste mentre Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ne ha una del 35%, a sua volta controllata dal Mef, e per la residua parte da investitori istituzionali e retail. Di conseguenza, per il Mef il totale controllo diretto ed indiretto è pari 64,26%. Con il decreto per il collocamento delle quote possedute direttamente, quindi il Mef continuerà a controllare il gruppo col 35% di CDP. Nelle intenzioni, si tratterà di un’operazione potenzialmente win-win: fare cassa pur mantenendo il controllo della società. A livello finanziario, se sul mercato andrà l’intera quota diretta in mano al Mef, il Governo incasserà circa 3,9 miliardi di euro. Indipendentemente dalla quota, la cessione avverrà attraverso una Offerta Pubblica di Vendita rivolta sia a risparmiatori e dipendenti sia a investitori istituzionali italiani ed esteri. Potrà essere prevista qualche forma di incentivazione nell’offerta dei titoli rivolta a risparmiatori e dipendenti per favorirne la partecipazione. Il tutto, secondo logica, sostenuto da adeguati investimenti in comunicazione che potrebbero quindi far salire gli investimenti per l’anno in corso.