Ogury: sviluppo tecnologico ed espansione con 15 mln
Il founder e ceo Jean Canzoneri spiega a DailyNet le prossime mosse dell’azienda specializzata nel mobile targeting, che quest’anno punta a 35 milioni di ricavi. Con una parola d’ordine: programmatic native
Ogury, società specializzata in mobiletargeting, compie un passo in avanti sul fronte dello sviluppo tecnologico e internazionale grazie a un finanziamento da 15 milioni di dollari. Una storia, quella della società con headquarter a Londra, molto recente ma con radici più profonde. I due fondatori Jean Canzoneri, ceo, e Thomas Pasquet, coo, si sono conosciuti tra i banchi di scuola, in Francia, prima di fondare il video ad network BeeAd. «Era il 2008 - ha affermato a DailyNet Canzoneri, incontrato negli uffici milanesi della società - quando abbiamo lanciato questa startup. Di filmati su internet non se ne vedevano ancora molti e noi abbiamo sfruttato la crescita di questo segmento creando il formato Ad Selector, una soluzione che offriva all’utente la possibilità di scegliere uno dei quattro filmati pubblicitari». BeeAd ha raccolto 5 milioni di euro ed è cresciuta molto fino a quando nel 2012 i due imprenditori accettano l’offerta di Ebuzzing - ora Teads - e vendono la società, per una cifra vicina ai 30 milioni. Da lì Canzoneri e Pasquet cominciano ad aiutare realtà nascenti del settore, in qualità di business angels, dando vita a diverse aziende tra cui Mozoo, agenzia di mobile marketing con base a Londra. «Ci piace aiutare i giovani e portare avanti nuove idee», sorride Canzoneri.
Jean Canzoneri
La nascita e il futuro di Ogury
Quindi la coppia di imprenditori viaggia a San Francisco alla ricerca dell’ispirazione che possa permettere di fondare una nuova società. Il tema è il mobile e il punto di partenza è lo strapotere di Facebook. «Ci siamo chiesti come il social sia capace di assorbire il 50% del mercato mobile ed è nata l’idea di Ogury. Facebook, infatti, può contare su una reach molto ampia e su un patrimonio dati notevole. Abbiamo pensato di fare la stessa reach ma con dati migliori. E se Ogury, oggi, a soli due anni di distanza dalla nascita, ha una reach di 250 milioni di persone su base quotidiana (Facebook ne ha 1 miliardo, ndr) il livello qualitativo dei nostri dati è il migliore sul mercato», ha proseguito Canzoneri. E adesso, con il secondo round da 15 milioni da parte di Idinvest Partners, fondo d’investimento francese specializzato in piccole e medie imprese, la società può spiccare il volo. Ogury utilizzerà i fondi per accelerare l’espansione internazionale, che si concretizzerà nell’apertura degli uffici di New York entro la fine dell’anno mentre in futuro l’azienda sta pensando all’Asia, anche se non c’è ancora niente di concreto. Il piano prevede poi investimenti in tecnologia, ricerca e sviluppo e il recruiting di nuovo personale. Anche i primi investitori Ventech, Covent Partner e ACG hanno partecipato al nuovo round di investimenti, portando il finanziamento totale di Ogury a più di 20 milioni di dollari. Nel 2016 la società mira a un fatturato da 35 milioni di dollari, a +300% su base annua mentre l’obiettivo per il 2017 è portare il giro d’affari a quota 50 milioni con un bilancio che produce già utili. Allo stato attuale, l’Italia è il terzo Paese per investimenti.
Thomas Pasquet
La ricetta del successo
Canzoneri è convinto che il coinvolgimento dell’utente sia il segreto per vincere. La tecnologia di Ogury, infatti, permette di conoscere, previo consenso, quei siti e applicazioni visitati dalle persone. «Ci vuole un opt in bello chiaro per accedere al servizio Ogury, un servizio che innesca un circolo virtuoso: attraverso la raccolta dei dati e la profilazione anonima agli utenti viene distribuita una pubblicità utile con vantaggi per tutta la filiera». La tecnologia di Ogury è, infatti, in grado di offrire un quadro completo di ciò che gli utenti stanno facendo attraverso i loro dispositivi, e questo permette agli inserzionisti di raggiungere i consumatori con contenuti altamente rilevanti e con livelli di precisione mai raggiunti prima. «A livello di pricing, Ogury stringe accordi con editori su base cpm, comprando a prezzi più alti del mercato, per poi rivendere a cpc, cpv e cpi. In questo senso ci assumiamo il rischio, anche se il mercato ci sta premiando perché i nostri dati non ce li ha nessuno, nemmeno Facebook». «E poi - continua - cpm più alti consentono di ridurre la pressione pubblicitaria del publisher sull’utente, una cosa mica da poco in tempi dove l’ad blocking è sempre più usato». La possibilità di poter erogare sia campagne branding sia performance, «sta portando le aziende a investire in modo importante sulla nostra rete». Occorre sottolineare che mentre la raccolta dei dati avviene sia in ambiente browser sia inapp, l’erogazione pubblicitaria si limita solo alle app. In altre parole, Ogury monitora quello che fanno gli utenti dovunque ma la pubblicità viene venduta solo su app, tramite la SDK proprietaria.
Programmatic, ma di qualità
Ogury non ha ancora un’offerta programmatic attiva, anche se per poco. «A breve partiremo con una proposta automatizzata, circoscritta ai nostri publisher partner, come garanzia di controllo e qualità - spiega Canzoneri -. Tenere tutto sotto controllo ci permette di ridurre a zero le frodi». Più nel dettaglio la proposta programmatic di Ogury non si declinerà solo in una DSP ma sarà «un vero e proprio tool di analytics, a disposizione di publisher e inserzionisti». IDDP, cioè Integrated Data Demand Platform, «consentirà in modo gratuito agli editori di conoscere il comportamento degli utenti anche al di fuori della propria app, ed è qui il vero salto di qualità, per poi attivare le campagne conoscendo la propria audience e i suoi gusti. Allo stesso modo gli inserzionisti possono modellare le proprie operazioni di comunicazione a partire dal comportamento degli utenti e dai competitor».
Gli altri numeri del successo
Essendo integrata in oltre 10.000 applicazioni, la tecnologia di raccolta dati ad alta precisione di Ogury permette di conoscere l’uso reale dell’intero dispositivo mobile di oltre 250 milioni di utenti nel mondo. Ogury ha all’attivo oltre 5.000 campagne in 80 Paesi e vanta la collaborazione con più di 200 premium brand. Ogury occupa 100 persone mentre il team italiano raddoppierà dalle attuali 10 unità, capitanate dal managing director Francesca Lerario, alle 20/25 nel prossimo anno, suddivise tra gli uffici di Roma e Milano. A proposito di uffici Ogury è presente anche a Londra, Parigi, dove è presente il team di ingegneri, Madrid e New York.
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