Nuzo: il digital marketing è una questione di verticalità
Il gruppo sorto nel 2019, dopo l’acquisizione del 100% da parte di Innovative-RFK Next, guarda a un 2025 di consolidamento e ulteriore espansione tematico-strutturale. Le parole del co-founder Cristian Iobbi
Cristian Iobbi
Si sa, le PMI rappresentano la parte fondamentale del nostro tessuto industriale e attraverso la loro evoluzione passa il progresso del Paese. Innovative-RFK Next, holding di partecipazioni industriali fondata da Paolo Pescetto e Antonello Carlucci, ha di recente chiuso con successo un aumento di capitale, con il fondo Azimut Alicrowd III come anchor investor. Con i proventi raccolti, ha perfezionato, per mezzo della controllata Martech, l’acquisizione del 100% del capitale di Nuzo, realtà operante nel digital marketing, fondata da Cristian Iobbi e Michele Mangerini, i quali hanno reinvestito nel capitale sociale della società con una quota del 20% ciascuno. Cosa succederà adesso? Quali saranno i prossimi passi di Nuzo? Lo chiediamo direttamente al co-founder Cristian Iobbi (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).
In quale contesto nasce Nuzo e con quali obiettivi?
«Nel 2019 io e Michele eravamo all’interno di un gruppo di proprietari di piccole agenzie e ci confrontavamo per trovare soluzioni di crescita. Proprio quell’anno ci siamo resi conto che la crescita in solitaria di un’agenzia sarebbe stata sempre più lenta in un mondo che andava verso l’aggregazione. Nuzo nasce per avere volumi più grandi, per mettere a frutto le nostre singole capacità, nella vendita e sul fronte organizzativo. I primi anni si sono rilevati subito positivi, con agenzie che volevano entrare nel gruppo; da lì siamo partiti e abbiamo acquisito Bizen di Padova e poi Blab di Brescia. Abbiamo nel frattempo avuto la possibilità di attivare nuove iniziative come A-Channel e Memo Eventi. Il nostro è un gruppo composto da sei agenzie: WiB, che si occupa di scale up di e-commerce, già avviati e consolidati, li aiuta a crescere con strategie articolate, su diversi fronti, con un affiancamento strategico; Bizen, che opera nel B2B e connette il digital al mondo vendita; Up&Up, dedicata alle aziende che hanno bisogno di accompagnamento nella digital trasformation; Memo che lavora sugli eventi aziendali; A-Channel, dedicata a chi vuole mettere i propri prodotti su Amazon; Blab, attiva sul branding, ossia sula costruzione di tutto quello che ruota attorno a un’azienda, per avere identità coerenti con i propri obiettivi».
Cosa vuol dire oggi fare digital marketing?
«Utilizzare i giusti touchpoint digitali, gli strumenti di META, Google, Amazon, per far sì che l’azienda possa avere il contatto più appropriato ed efficiente, nonché completo con i clienti».
Capitolo acquisizione: cosa cambia, cosa rimane, quali sono le prospettive e gli obiettivi?
«Nuzo aveva già l’obiettivo di ampliare la squadra delle proprie agenzie. Con RFK Next ci siamo trovati da subito allineati sui focus. L’acquisizione ha portato all’ingresso di alcuni membri della holding nel nostro CDA e insieme porteremo avanti la crescita in maniera organica, ma anche attraverso acquisizioni mirate. Ci interessa avere un attore che si occupi di soluzioni software o di una struttura che lavori nel digital marketing B2C. In ogni caso, in un’azienda composta da strutture verticali, super specializzate, per essere efficienti sui singoli settori. La verticalità è un grande valore».
Cosa vi attendete dal mercato per il 2025?
«Il mondo di Nuzo si è stabilizzato, dopo anni molto positivi caratterizzati da crescite a due cifre. Riteniamo però che ci sia ancora un ottimo spazio per proporre le nostre soluzioni, che ci siano ancora tante aziende che devono comprendere appieno l’uso dei nuovi strumenti del digital marketing. Nel 2025 vogliamo trovare almeno un’altra agenzia da inserire nel gruppo e dovrà avere l’alchimia giusta, al di là della sua specializzazione».