La novità si chiama Grow My Store, piattaforma per supportare i retailer in Italia
La company statunitense annuncia il nuovo strumento gratuito a supporto delle piccole e medie imprese italiane del settore per migliorare la presenza online
Sundar Pichai
La novità di Google si chiama Grow My Store, piattaforma per supportare i retailer in Italia. La company statunitense ha infatti annunciato l’esordio del nuovo strumento gratuito a supporto delle piccole e medie imprese italiane del settore retail per migliorare la propria presenza online. Attraverso Grow My Store è possibile ricevere un report sulla qualità del proprio sito. Una nuova ricerca realizzata da Netcomm, in collaborazione proprio con Google, riporta che per oltre il 50% degli intervistati l’ecommerce è fondamentale per la comunicazione e valorizzazione del brand (56%), così come per avviare le vendite in maniera facile e veloce (57%).
Superare l’emergenza
A causa dell’emergenza Covid-19, le piccole e medie imprese italiane stanno affrontando una sfida senza precedenti. Per aiutare le attività in questo momento di incertezza, Google presenta, dunque, Grow My Store: una piattaforma nata per supportare i retailer nell’affermare la propria presenza online e facilitare il contatto diretto con i propri clienti. Nonostante i vantaggi offerti dall’ecommerce in questa situazione di emergenza, per i retailer italiani non è sempre facile sviluppare le competenze specifiche utili a raggiungere i propri clienti e rispondere esaustivamente alle loro necessità. Così, attraverso Grow My Store i retailer potranno valutare in maniera semplice l’efficacia del proprio sito web rispetto alle più importanti metriche di confronto del settore e avere accesso a consigli e approfondimenti. Tra gli aspetti analizzati, riassunti in un report complessivo che Grow My Store restituisce al termine dell'analisi, viene evidenziato, per esempio, se il sito web elenca chiaramente prodotti e prezzi, se sono chiare le politiche di restituzione, se esiste un supporto di live chat e viene valutata la fruibilità del sito da desktop e da mobile.

Vincenzo Rilli
Elementi chiave
Sempre dalla ricerca di Netcomm e Google, utile per evidenziare gli elementi chiave per lo sviluppo dei progetti a seguito della crisi sanitaria, emerge come l’ecommerce sia, tra tutti i canali di vendita online, quello che i retailer considerano più soddisfacente. Tra gli elementi che contribuiscono maggiormente all’apprezzamento del modello ecommerce emergono, come detto, il notevole contributo alla comunicazione e alla valorizzazione del proprio brand e la possibilità di sviluppare sinergie con i canali di comunicazione e vendita tradizionali, come il negozio fisico (56%). L’ecommerce, inoltre, è considerato un mezzo per avviare facilmente e velocemente le proprie vendite (57%). Vincenzo Riili, CMO di Google Italia, commenta: “Lo sviluppo di un proprio sito ecommerce è il modello di commercio digitale che genera maggiori vantaggi a lungo termine, nonostante richieda un intenso impegno nella fase di settaggio iniziale. Per ottenere i migliori risultati è necessario acquisire le giuste competenze. Con Grow My Store, Google si impegna a fornire un tool che accompagni, passo dopo passo, i retailer nel potenziamento del proprio sito ecommerce, per supportarli nella crescita online”.
Sul fronte delle news
Intanto, per fare fronte alle conseguenze che l’emergenza Covid-19 ha causato nel settore delle news, Google rimane in campo con presenza costante e concreta e ha recentemente annunciato un fondo per le testate locali e altri progetti dedicati, per esempio, alla lotta alla disinformazione: ora, fa seguito con l’annuncio di aver rinunciato alle commissioni su Ad Manager per le testate giornalistiche, per i prossimi cinque mesi. Molte testate, infatti, utilizzano Google Ad Manager per poter ottenere dei ritorni economici rispetto all’attività che svolgono ogni giorno. Gli annunci che compaiono accanto ai coverage di Google News hanno l’obiettivo di aiutare i giornalisti ed editori a finanziare le loro attività sul web. Così, nei prossimi giorni verranno comunicate alle testate online che rientrano nel programma i dettagli di questa iniziativa, oltre a ciò che potranno aspettarsi, in termini economici, da questa decisione.
La situazione internazionale
Tutto questo mentre gli effetti del Coronavirus impattano in ambito finanziario e produttivo in ogni settore. E anche una big company come Google non è immune dalle conseguenza della diffusione del virus. La tremenda proliferazione del Covid-19 ha costretto Big G a tirare il freno alle assunzioni, anche in rifereimento alla sua casa madre Alphabet, per tutto il 2020. Lo ha confermato il Ceo, Sundar Pichai, in una nota interna in cui il manager, oltre a comunicare un rallentamento dei nuovi contratti, ha evidenziato altre aree per i tagli di spesa: "Ricalibreremo il focus e il ritmo dei nostri investimenti in settori come i data center, nonché in marketing e viaggi non essenziali. Riteniamo che sia giunto il momento di rallentare in modo significativo il ritmo delle assunzioni, mantenendo lo slancio in un numero limitato di aree strategiche in cui utenti e aziende contano sul sostegno di Google, e in cui la nostra crescita è fondamentale per il loro successo - ha scritto Pichai -. L'intera economia globale sta soffrendo, e Google e Alphabet non sono immuni dagli effetti di questa pandemia globale - ha evidenziato il Ceo -. Esistiamo in un ecosistema di partnership e aziende interconnesse, molte delle quali sono in sofferenza significativa".

Immagini “abbassate”
Nel frattempo, in ambito più strettamente tecnologico, dopo Facebook, YouTube - che fa capo a Google - e i servizi di video streaming in abbonamento come quelli di Amazon, Disney e Netflix, l'abbassamento della qualità delle immagini arriva a interessare anche alcune videocamere di sicurezza. Lo ha reso noto proprio Google, comunicando ai clienti la riduzione della risoluzione dei filmati ripresi dalle videocamere Nest. Come negli altri casi, lo scopo è evitare di congestionare le reti internet, che in questa fase, tra smart working e didattica a distanza, sono più sotto pressione. "Per dare priorità alla larghezza di banda per la scuola e il lavoro, Nest sta apportando modifiche volte ad alleggerire l'uso di internet” si legge nella comunicazione del gruppo internazionale, in cui si spiega che la qualità delle immagini viene temporaneamente abbassata al livello di default. Gli utenti che desiderano una qualità più elevata potranno comunque riaumentarla. I cambiamenti per ridurre i consumi di internet - si legge ancora nella nota - riguarderanno anche Chromecast e gli schermi “intelligenti” Nest Hub e Nest Hub Max.