Nasce Outdoora e comunica con il socialARTvertising, il nuovo rinascimento della brand experience
La start up di cui Filippo De Montis è il Presidente dispone di una inventory di oltre 100 spazi anche a Roma, a Napoli e in altre città di provincia
Filippo De Montis, Presidente di Outdoora
Un saggio di live painting l’abbiamo visto ieri sera in diretta allo Spazio San Babila di Milano, seguendo la mano estrosa di Red Longo, artista di fama internazionale, per l’occasione testimonial del lancio di una nuova forma di comunicazione. Intreccia arte, rigenerazione e comunicazione, sfruttando il potere amplificativo dei social media: si chiama socialARTvertising e promette di rivoluzionare la comunicazione outdoor grazie all’arte e alle tecnologie digitali. Non a caso il socialARTvertising nasce a Milano con Outdoora, start up innovativa fondata da Filippo De Montis, che ne è Presidente, con Daniele e Davide Guastoni, non nuovi ad imprese all’avanguardia nel mondo della comunicazione visto che, lo scorso 29 marzo, alla stazione di Porta Garibaldi a Milano, avevano già realizzato il primo digital Landmark italiano (secondo solo a quello londinese di Piccadilly Circus), un ledwall di 350 metri quadrati ad altissimo contenuto tecnologico in grado di erogare creatività in 3D con 5k di risoluzione.
Street art
Il nuovo progetto di socialARTvertising insomma fonde in sé la bellezza e l’originalità della street art con il ruolo sociale dei brand, la rigenerazione urbana e le illimitate potenzialità della tecnologia dei media digitali. L’opera zero di Outdoora è una tela di cemento variopinto e colorato, un murales che copre il muro di un palazzone in viale Certosa 178 a Milano, un abbecedario del graffitismo nel quale il lettering viene declinato in vari stili ed è firmato dall’artista italiano Zoow24 (direttore creativo di Bad Deal) e dal parigino Trane. il più importante writer al mondo e leggenda vivente per essere il protagonista del celebre gioco “Getting Up” per Playstation (poi serie televisiva). Artisti che fanno parte della scuderia di Outdoora che ha ingaggiato, tra gli altri, anche del citato Longo e Rae, solo per citarne alcuni.
Outdoor digitale
«L’outdoor nella sua forma artistica ha un vantaggio unico: quello di stupire le persone - spiega De Montis-. Il mondo della comunicazione esterna è evoluto molto negli ultimi anni. Noi crediamo che l’arte urbana applicata alla comunicazione possa essere il prodotto con la più elevata capacità di amplificazione. Queste installazioni rendono le città più belle e lo fanno in modo sostenibile, danno l’opportunità agli artisti coinvolti di poter esprimere il loro talento, per i brand vuol dire catturare l’attenzione del pubblico perché le persone si fermano, osservano, scattano foto, credono informazioni sull’artista, sul messaggio e sul brand autore dell’opera. Con la nascita di Outdoora vogliamo rispondere alle sfide della comunicazione di oggi quali l’attenzione, la coerenza e la responsabilità. Il socialARTvertising è il nostro percorso per dare voce ai brand attraverso esperienze di connessione autentica con le persone, la società e il territorio e rese eterne grazie alle potenzialità dei media digitali. Un vero e proprio rinascimento della brand experience. E per ogni murales certifichiamo l’impatto Esg contribuendo agli obiettivi dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile».
L’inventory
La creazione di questa inventory è partita da Milano che oggi può già vantare oltre 40 spazi in tutte le aree della città come le centralissime Brera e Porta Nuova ma anche in zone periferiche dove porterà arte, bellezza e rigenerazione urbana. Il progetto si sta estendendo anche in altre città come Roma, Torino e Napoli, ma anche in centri di provincia e in Comuni minori. «Diamo l’opportunità ai brand di portare la loro “firma” laddove diventa strategico e impattante per i loro obiettivi», sottolinea De Montis. La sola realizzazione artistica comporta 5 o 10 giorni di lavoro a seconda della dimensione e della complessità dell’opera ma è chiaro che gli artisti vengono coinvolti dalle aziende anche nella fase di studio e di progettazione dell’intervento.
La pianificazione
La pianificazione, in sinergia con i clienti e i centri media, è curata direttamente da Outdoora che dispone di una inventory proprietaria di oltre 100 spazi e tele urbane. Per quanto riguarda la misurazione, oltre alle statistiche sul pubblico che transita davanti all’opera viene calcolato anche l’engagement che la singola opera genera su altri canali come i social media. I costi? <