Autore: Redazione
15/03/2019

Mondadori: ricavi 2018 in calo dell’8,1% sul 2017, ebitda adjusted positivo per il 6,6%

Il gruppo editoriale guidato da Ernesto Mauri punta sui libri e riduce l’impatto della crisi dei periodici, che chiudono con una contrazione dei ricavi pari al 9,1% e raccolta pubblicitaria a -5%

Mondadori: ricavi 2018 in calo dell’8,1% sul 2017, ebitda adjusted positivo per il 6,6%

Ernesto Mauri

Mondadori riduce l’impatto negativo della crisi della stampa sui conti e prepara un futuro meno dipendente dalla raccolta pubblicitaria. Il bilancio 2018 presentato ieri dall’Amministratore Delegato Ernesto Mauri evidenzia per i periodici del Gruppo di Segrate un calo nei ricavi che si attestano a 287 milioni di euro contro i 326,1 del 2017. Il 12% in meno, che al netto delle cessioni di Panorama e Inthera si riduce al 9,1%. Il fatturato pubblicitario scende del 5%, frutto della flessione del 10% nel print (-9% a parità di perimetro, come il mercato) compensata dal +8% del digital. Con una raccolta complessiva di 84,1 milioni di euro lordi, che pesa meno del 10% del fatturato netto, «il Gruppo è sempre meno esposto sul fronte pubblicitario» commenta Mauri. L’ebitda adjusted si attesta a 11,9 milioni, in contrazione di 3 milioni circa sul 2017 per effetto del calo del print, a cui si oppone una crescita della quota digitale a 5,7 milioni contro i 2,2 milioni dell’anno precedente: «Da qui si può solo crescere, mi aspetto che in futuro Mondadori risenta sempre meno della continua flessione dei magazine, che proseguirà anche nel 2019». Anche i ricavi da prodotti collaterali registrano un calo, pari al 21%.

Le diffusioni cedono l’11,1%, ma l’editore conserva la leadership in edicola con una quota del 30,7%: «Se anche perdessimo la leadership non ne farei un dramma» afferma l’amministratore delegato che insiste sul ruolo chiave del digitale nel sostenere il business dei magazine, digitale che cresce nei ricavi pubblicitari e raggiunge un’incidenza del 32%. Mondadori è leader anche in questo settore, grazie all’acquisizione di Banzai, ed esprime un’audience digitale di 28,9 milioni di utenti unici (dato Comscore dicembre 2018), nonché una fan base di 26,3 milioni di contatti. «Con Banzai abbiamo acquisito competenze e la capacità di fare traffico senza pagarlo» commenta Mauri, che individua nel digitale verticale, come Oroscopo.it, opportunità di crescita ma sempre su realtà piccole in un’ottica di rafforzamento.

Per i magazine continua la ricerca di efficienze per compensare la caduta dei ricavi, e resta confermata l’attenzione per i brand profittevoli su cui si concentra il business, da GialloZafferano a Donna Moderna, a Interni, Icon e Grazia. Mauri ha speso qualche parola su Il Giornale, che recentemente è stato oggetto di una offerta d’acquisto da parte di Vittorio Feltri. «Il business perde soldi, noi abbiamo il 36% che venderemmo, ma dubito che qualcuno si comprerebbe una quota di minoranza. Sappiamo che l’azionista di riferimento sta mettendo a punto una serie di strumenti tra cui ammortizzatori sociali per dare una sistemazione definitiva sul fronte economico e finanziario».

I risultati d’esercizio

La società presieduta da Marina Berlusconi chiude il 2018 con ricavi netti consolidati per 891,1 milioni di euro, in calo dell’8,1% rispetto al 2017. Cresce invece l’ebitda adjusted che chiude a quota 90,1 milioni di euro, in miglioramento del 6,6% rispetto agli 84,5 milioni di euro del 2017. Positivo anche il risultato netto rettificato che ammonta a 20,3 milioni di euro, ma cala di 6,9 milioni rispetto al 2017 per maggiori oneri di ristrutturazione. La posizione finanziaria netta migliora del 22% circa e si attesta a -147,2 milioni, dato che si confronta con i -189,2 milioni del 2017. I risultati si riferiscono alle attività al netto di Mondadori France, la cui cessione alla Reworld Media dovrebbe concludersi a fine giugno. Includendo la svalutazione delle attività francesi, l’esercizio si chiude con perdita di 177 milioni rispetto al dato positivo di 30 milioni del 2017.

Da segnalare che la cessione di Mondadori France vale 70 milioni di euro più 5 di earn out. «Abbiamo centrato gli obiettivi previsti – commenta ancora Mauri – e per il 2019 ci attendiamo una leggera contrazione del fatturato consolidato, a fronte di una crescita a una cifra dell’ebitda adjusted rispetto al 2018». L’azienda si attende anche una crescita del risultato netto intorno ai 30-35 milioni di euro, «premessa per ritornare a distribuire dividendi senza compromettere lo sviluppo» se gli azionisti lo vorranno, e un cash flow sui 45 milioni. «Siamo un’azienda più piccola ma sana – ribadisce l’amministratore delegato – senza grandi rischi e una cassa di 50 milioni». Per quanto riguarda gli altri indicatori, L’Ebitda margin di Gruppo nel 2018 è cresciuto al 10,1% dei ricavi consolidati (dall’8,7%), confermando il processo di miglioramento dell’efficienza operativa.

È proseguita inoltre la riduzione del costo del lavoro (-6,7% rispetto all’esercizio precedente; -5,7% circa su base omogenea). Alla fine del il personale dipendente, considerando le attività in continuità, è pari a 2.132 unità, in calo del 6,2% rispetto ai 2.275 dipendenti del 31 dicembre 2017. Il mol totale ha evidenziato un calo di 9,2 milioni di euro a 77,5 milioni di euro rispetto ai 86,7 milioni di euro del 2017. Complessivamente gli oneri non ricorrenti hanno registrato un incremento di circa 14 milioni rispetto all’esercizio precedente, riconducibili alle ristrutturazioni dei business per circa 10 milioni di euro e a minori proventi straordinari rispetto al 2017. Il risultato operativo consolidato dell’anno è pari a 51,2 milioni di euro, in contrazione del 15,2% rispetto ai 60,4 milioni del 2017 per effetto del citato decremento del margine operativo lordo; la voce ammortamenti e svalutazioni è pari a 26,2 milioni di euro, in linea rispetto all’esercizio precedente. Il risultato consolidato prima delle imposte è positivo per 35,2 milioni di euro.

Gli altri settori

Lo sviluppo di Mondadori «si concentra sul settore libri» che chiudono a quota 450,4 milioni di euro, in calo del 6,7% rispetto ai 483 milioni di euro dell’esercizio precedente. Un calo dovuto essenzialmente a una maggiore concentrazione di best seller nel 2017, e alla contrazione della gdo. Nel Mondadori era presente nella top 10 delle vendite con quattro titoli, e nella top 20 con otto titoli. «Siamo aperti a opportunità che si presentino nell’ambito dei limiti imposti dall’Antitrust». Questo vincolo non esiste all’estero, «che non è da escludere». Il mol rettificato ha raggiunto i 84,7 milioni, +11% rispetto al 2017, e la redditività ha raggiunto il 19% circa. Il mol complessivo è pari a 82,9 milioni di euro, + 9% circa rispetto a 76,2 milioni di euro del 2017.

Per quanto riguarda il retail, nel 2018 i ricavi ammontano a 191,8 milioni di euro, in calo del 3,4% rispetto all’anno precedente per via della contrazione del mercato di riferimento del libro, una riduzione mirata dei ricavi del consumer electronics e la razionalizzazione della rete di vendita diretta. Il mol rettificato si attesta a 1,4 milioni di euro, in crescita rispetto agli 0,7 milioni del 2017 e conseguito con azioni di riduzione dei costi attraverso la cessione di negozi non profittevoli. Il margine operativo lordo, che include oneri non ricorrenti per circa 1,4 milioni di euro, si attesta in pareggio. Mondadori France ha registrato ricavi per 305,6 milioni di euro, -7,5% rispetto ai 330,4 milioni di euro del 2017. I ricavi diffusionali (77% del totale) calano del 6% circa rispetto al 2017; i ricavi pubblicitari (print + web) scendono del 7% circa; il print (88% del totale dei ricavi pubblicitari) è in flessione del 7% circa rispetto al 2017; il digital scende dell’11,2% rispetto al -0,5% del mercato. Il mol rettificato del 2018 è a quota 26,1 milioni di euro, rispetto ai 26 milioni di euro del precedente esercizio, quello complessivo è pari a 23,1 milioni di euro, in crescita rispetto a 18,4 milioni di euro nel 2017 (che includeva significativi oneri di ristrutturazione).