Autore: Silvia Antonini
12/12/2025

MFE: il 2025 si chiude in positivo, previsti utili superiori al 2024; stime di raccolta adv in linea

Pier Silvio Berlusconi ha incontrato la stampa per fare il punto sui risultati dell’anno e sul consolidamento del progetto pan europeo: “Siamo l’unica multinazionale italiana dei media”

MFE: il 2025 si chiude in positivo, previsti utili superiori al 2024; stime di raccolta adv in linea

Pier Silvio Berlusconi

MFE-MediaForEurope chiude un 2025 «straordinario», così l’ha definito Pier Silvio Berlusconi, durante il quale il Gruppo televisivo ha rafforzato il progetto industriale legato al polo pan-europeo e consolidato la propria leadership nel mercato pubblicitario, con il raggiungimento di una quota record del 41,2%. «Oggi non siamo più quelli di prima. In sette anni di lavoro e di coraggio siamo riusciti a dare al Gruppo una dimensione multinazionale, siamo l’unica multinazionale italiana dei media». Prodotto, crossmedialità, espansione all’estero sono i pilastri dello sviluppo futuro. Durante il 2025 Mediaset ha anche confermato per il terzo anno consecutivo la leadership tv sul target individui nel giorno medio, dove ha conseguito uno share medio del 37,5% (era al 33,6% del 2019) superando la Rai (oggi al 35,8%) nonché attestato il proprio primato cross mediale con una reach di 96,5 milioni di contatti generati settimanalmente grazie all’offerta tv, radio, digital, dooh, «più dei ‘mostri’ del web» ha detto Berlusconi. Il progetto pan-europeo, dopo il consolidamento di ProsiebenSat.1 e l’operazione in Portogallo con l’acquisizione del 33% circa di Impresa, ora vale oltre 7 miliardi di euro in termini di ricavi, con un risultato operativo di 729 milioni, oltre 13mila addetti e la capacità di raggiungere 220 milioni di persone. Dall’integrazione di Prosieben, nei prossimi 4 anni sono stimate sinergie che potranno migliorare i risultati fino a 315 milioni di euro. «Siamo soddisfatti ma non appagati, il Gruppo ha la solidità per creare un Gruppo in grado di competere a livello internazionale» e fare fronte anche alla concorrenza «terribile dei ‘mostri’ del web» che operano fuori dalle regole a cui sono soggetti invece gli editori, come la misurazione dei dati a cui non si sottopongono, ribadisce Berlusconi, o i vantaggi fiscali di cui si avvalgono: una situazione che mette sotto stress tutto il sistema dei media. 

I risultati 2025

Nonostante le pressioni economiche in tutta la UE e la situazione «molto complicata» che si registra nei mercati in cui opera, il 2025 si avvia a una chiusura soddisfacente: «Sul fronte pubblicitario non è stato un bel quadrimestre. Vediamo cali ovunque: in Spagna si registra il -10%, in Germania il -8%, e in Italia è più contenuto, -2%», tuttavia «siamo positivi sulla chiusura dell’anno, pensiamo di fare utili superiori al 2024 e anche di poter garantire dividendi come l’anno scorso». Nel nostro Paese, sul fronte pubblicitario, l’amministratore delegato di Publitalia Stefano Sala conferma il rallentamento dell’ultimo trimestre, ma anche l’andamento soddisfacente della concessionaria di Mediaset che non solo chiuderà con ricavi in linea con il 2024, ma per la prima volta supera la quota del 41% del totale mercato italiano. «Chiuderemo l’anno bene, anche alla luce del confronto con i trend dei due anni precedenti, +2,2% nel 2023 e +7% nel 2024, e anche dell’ultimo trimestre 2024 che è stato il migliore degli ultimi 12 anni, con 713 milioni di fatturato. Sala sottolinea anche la crescita di mezzo punto della quota di mercato tv, a quota 55,4%. Commentando gli andamenti dell’anno, ha spiegato che il 2025 è stato un anno a due velocità, tra un primo semestre «che ha sorpreso tutti» e un rallentamento a partire da luglio. L’ultimo quadrimestre chiuderà con un calo superiore al 3%, afferma Sala «ma noi chiuderemo meglio di ogni singolo mezzo che trattiamo: un punto meglio del mercato tv, 2 punti meglio della radio, tra gli 8 e i 9 punti del DOOH, e in linea con il digitale». Merito di addressable e connected tv, che sono «le componenti più dinamiche dell’offerta e crescono a due cifre». Va bene anche l’offerta per le PMI, Mediaset AdManager, ancora di piccole dimensioni ma con un potenziale ancora da esprimere. Per quanto riguarda il 2026, positiva la visione di Sala anche per via della presenza di grandi eventi sportivi. L’a.d. di Publitalia ha spiegato come la concessionaria sia in grado di avvantaggiarsi della vivacità del mercato nonostante Mediaset non sia coinvolta nella trasmissione delle Olimpiadi invernali e, molto probabilmente, nemmeno dei Mondiali di Calcio ai cui diritti italiani (non ancora assegnati) il Gruppo non sembra essere interessato per via degli orari non favorevoli. 

Sviluppi strategici

Tornando a MFE, Berlusconi ha spiegato che sta impostando un nuovo modello organizzativo per trasformare il Gruppo da holding finanziaria a società operativa che guida in maniera diretta i diversi Paesi. La via più semplice, ha spiegato, sarà portare all’interno di MFE le persone di sua fiducia, e rafforzare al tempo stesso le diverse sedi del Gruppo, portando nuovi vertici, a partire da Prosieben dove è approdato già Marco Giordani, in qualità di chief executive officer. Il suo ruolo di chief financial officer di MFE è stato affidato a Simone Sole. Berlusconi ha anche sottolineato la solidità del Gruppo, che per capitalizzazione (oltre 2,4 miliardi di euro) super di gran lunga altri gruppi europei (il secondo, TF1, ne vanta 1,758). Per quanto riguarda il tema dell’espansione all’estero, Berlusconi conferma che il Gruppo non si ferma anche se al momento non ci sono operazioni in vista. Manca al quadro la Francia, ma è «un sogno, abbiamo parlato con TF1 e M6 ma senza concludere nulla», mentre in UK ci sarebbe interesse per ITV ma è una realtà «grande e con tante anime, sarebbe diverso se contenuti e broadcasting fossero divisi». Uno degli obiettivi del Gruppo sarebbe realizzare in ogni Paese la crossmedialità che in Italia è molto efficace, ma ogni mercato è diverso, ha detto Berlusconi, e comunque Italia e Germania vantano per esempio piattaforme digitali che sono delle eccellenze, come Infinity e Joyn

Andamenti dell’anno

Durante l’incontro, il direttore marketing strategico Federico Di Chio ha illustrato nel dettaglio i risultati ottenuti dall’offerta Mediaset in questi mesi, e che hanno contribuito a raggiungere il primato nelle 24 ore sul target individui. Una crescita delle audience in controtendenza rispetto agli altri editori televisivi, come ha evidenziato Berlusconi; e il +0,7% registrato rispetto allo scorso anno «dimostra che i nostri contenuti sono rilevanti». Nell’autunno 2025 Mediaset è prima in tutte le fasce serali sul target individui, ma quello che conta, dice Di Chio, è la leadership sul target commerciale 15-64: tra le 21:30 e le 23:30 lo share è del 40,2% contro il 30,2% della Rai. Un successo che inizia con ‘l’esperimento’ Ruota della fortuna, oramai ampiamente sviscerato, che garantisce una media di oltre 5 milioni di ascoltatori (più di 5,3 nella prima settimana di dicembre), e 40 milioni di contatti. Bene l’ascolto digitale, in crescita del 6,3% nel 2024 con oltre 10 miliardi di legitimate stream, «che nella logica della total audience è un ulteriore rafforzamento della leadership», così come di Radio Norba e Radio Norba Music nel perimetro del Gruppo.