Autore: Redazione
24/10/2018

Anche YouTube si schiera contro la direttiva europea sul copyright: sfavorisce i più piccoli

La Chief Executive Susan Wojcicki ha portato all’attenzione il tema. E la società ha anche deciso d’investire 20 milioni nello sviluppo di video educazionali

Anche YouTube si schiera contro la direttiva europea sul copyright: sfavorisce i più piccoli

Susan Wojcicki, Ceo di YouTube, ha espresso una serie di dubbi in merito alla nuova direttiva europea sul copyright e, più precisamente, riguardo all’Articolo 13, il cosiddetto “meme ban”, in base a cui le grandi piattaforme alimentate da user generated content sono responsabili della rimozione dei contenuti che violano il diritto d’autore. In una lettera ai creators, Wojcicki si è detta allarmata per la direttiva, che dovrà comunque ricevere un ulteriore ok a gennaio dell’anno prossimo. A essere penalizzati, secondo Wojcicki, sono soprattutto i creators più piccoli, i quali devono impegnarsi per comprendere la normativa e adeguarsi, ma senza disporre delle risorse necessarie.

Sfavoriti i più piccoli

“L’Articolo 13, com’è oggi formulato, minaccia di bloccare la capacità di milioni di persone - dai creators agli utenti quotidiani - di caricare contenuti su piattaforme come YouTube”, ha scritto Wojcicki. Gli effetti dell’Articolo si sentirebbero anche sui live. “La proposta potrebbe costringere le piattaforme, come YouTube, a veicolare solo i contenuti di un piccolo numero di grandi aziende”, ha proseguito, citando quanto sia rischioso il contesto. La manager, ancora, ha ricordato le mosse intraprese dalla società per allinearsi alle nuove normative nel vecchio continente: “Ci rendiamo conto dell’importanza di un equo compenso per i titolari dei diritti, ed è per questo che abbiamo creato Content ID, oltre a una piattaforma per pagare tutti i tipi di proprietari di contenuti. Ma le conseguenze indesiderate dell’Articolo 13 metteranno a rischio questo ecosistema. Siamo comunque impegnati a lavorare con l’industry per esplorare delle modalità migliori”.

Nuove funzioni per i creators

Wojcicki, quindi, ha spostato l’attenzione sul lavoro che YouTube sta facendo per i creators: la compagnia sta espandendo le opzioni “Memberships”, che consentono ai creators di far pagare ai loro subscriber una fee mensile per supportarne il canale. L’azienda ha aperto la possibilità di attivare la funzione ai canali con oltre 50.000 iscritti (prima il limite era di 100.000 iscritti). E il programma  YouTube Premieres, - che consente ai creators di programmare un video da pubblicare e permette agli spettatori di comunicare tra loro e con l’artista - sarà ora aperto per tutti.

YouTube investe sui video educazionali

Infine, YouTube ha annunciato un investimento di 20 milioni di dollari per promuovere la diffusione dei video educazionali sulla piattaforma, dai tutorial per la cucina fino a video esplicativi su temi scientifici e accademici. L’iniziativa è parte del più ampio programma YouTube Learning e darà alle aziende maggiori garanzie sui posizionamenti pubblicitari, dopo i problemi di brand safety che hanno riguardato la piattaforma video. Tra i primi partner editoriali ci sono TedEd, che organizza la conferenza TedX, Vox, oltre a veri e propri creators come Crash Course e Socratica. YouTube introdurrà anche un nuovo canale chiamato Learning, che diventerà un hubper trovare tutorial, video fai da te, spiegazioni e contenuti basati sulle competenze. I video saranno selezionati utilizzando un mix di machine learning e controllo umano. Gli inserzionisti potranno sfruttare l’inventory offerta da questa tipologia di video attraverso una partnership tra YouTube e l’azienda di influencer marketing FameBit, acquisita da Google nel 2016. Le due società stanno lavorando per fornire opportunità commerciali anche per i video formativi.