Autore: Redazione
05/09/2018

WPP: nel secondo trimestre torna alla crescita organica dopo più di un anno; bene l’Italia mentre è in calo il Nord America

Il nuovo Ceo, Mark Read, ha illustrato i risultati e abbassato l’outlook per quanto riguarda il margine operativo, provocando un calo in Borsa del titolo del 6%. Nel primo semestre scendono i ricavi, a 7,5 miliardi di sterline

WPP: nel secondo trimestre torna alla crescita organica dopo più di un anno; bene l’Italia mentre è in calo il Nord America

WPP ha riportato ieri mattina i risultati semestrali al 30 giugno, la ultima delle grandi holding della pubblicità alla prova del bilancio. Mark Read, appena nominato Chief Executive Officer del colosso britannico, ha segnalato come il secondo trimestre sia il primo periodo di crescita organica dal Q1 del 2017. Complessivamente, la crescita organica nei sei mesi è stata dello 0,3%. La compagnia si attende un dato in linea per il secondo semestre. I ricavi, sempre nel semestre, sono scesi del 2,1%, a 7,5 miliardi di sterline. Il profitto netto è aumentato del 13%, a oltre 672 milioni di sterline. Tuttavia, la Borsa non ha premiato WPP, il cui titolo ha perso fino all’8,5% nelle contrattazioni giornaliere per chiudere a -6,2%. Per quanto concerne i segmenti di business, l’Advertising vale nel semestre il 42,9% del giro d’affari, seguita da Brand Consulting, Health & Welnness e Specialist Communications (32,7%), Data (15,4%) e Public Relations & Public Affairs (9%).

Nord America

Il motivo di questa contrazione? Pesano la performance deludente in Nord America, il mercato più rilevante per il Gruppo dove il calo organico è stato superiore al 3% nel corso del secondo trimestre, e la revisione al ribasso del margine operativo per l’anno in corso. Segnali che mostrano come Read abbia da fare tanto lavoro per semplificare e valorizzare l’offerta della società che conta oltre 130.000 dipendenti nel mondo e più di 100 sigle. È ciò è ancor più vero in Nord America: qui, ha dichiarato Read nella conference call con gli analisti, le agenzie dovrebbero lavorare per aumentare la reputazione e la qualità del lavoro. “Non sono contento dello stato attuale delle nostre agenzie creative in Nord America”, ha detto. Un tema, questo, fortemente legato alla trasformazione del settore della comunicazione verso i canali digitali e alla conseguente necessità di guidare questo cambiamento attraverso le giuste risorse e tecnologie, posizione sostenuta da Read al momento della nomina a Ceo di WPP.

La situazione in Europa

Se il Nord America soffre un congelamento degli investimenti dei top spender, in Europa Occidentale il business di WPP cresce. E del 3,9%, grazie a un robusto andamento in Germania e al proseguimento del trend positivo in Italia, Danimarca, Francia, Grecia, Portogallo, Spagna e Svezia. Rispetto al primo trimestre, rallentano Austria e Irlanda. In Gran Bretagna la crescita organica è stata dell’1,4%.

Le gare

Al di là di una diminuzione dei margini, in futuro WPP dovrebbe beneficiare delle gare media vinte nel corso di questi ultimi mesi: si parla di nuovi billing per 3,2 miliardi di dollari nel primo semestre, i cui effetti si sentiranno solo prossimamente. Tra le principali vittorie delle agenzie di GroupM figurano Hilton, Mondelez, Mars, Shell, Office Depot, Alibaba e T-Mobile. A proposito di pitch, Read ha detto: “Abbiamo vinto 6 su 8 delle più importanti gare, di cui 3 su 4 erano in difesa”.

Acquisizione e cessione degli asset

Un tema al centro del confronto con gli analisti è stato quello delle operazioni di M&A e delle cessioni. WPP, negli ultimi mesi, ha cominciato a vendere, privandosi di Globant e di AppNexus, con quest’ultima passata nelle mani di AT&T, e generando cash per oltre 670 milioni di sterline. L’uscita da alcune partecipazioni dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. Quindi, Read è intervenuto sui piani di semplificazione della società: “Abbiamo troppe aziende e troppi marchi. Dobbiamo pensare in che modo sia possibile razionalizzare il tutto”. Tuttavia, non sarà un consolidamento su larga scala, in altre parole WPP continuerà a valorizzare i suoi marchi di maggior valore e più riconoscibili sul mercato. Una strategia in linea con le acquisizioni del futuro: WPP continuerà sì a spendere, ma solo per agenzie e aziende integrabili nel suo business, con una grande attenzione verso il marcomm. Infine, in merito alla ventilata cessione di Kantar, Read ha detto di non aver ancora preso una decisione definitiva, lodando però il know how in campo dati di Wundermann. Segno che, forse, Kantar non è considerata insostituibile.