Autore: Redazione
19/11/2018

WPP Italia: revenues 2018 per 440 milioni di euro, al +5\10%, e 4 dossier di acquisizioni aperti; da fine giugno 2019 si attiva il Campus sui Navigli

Massimo Costa ha illustrato venerdì, in occasione del Forum organizzato al Magna Pars con TEH – Ambrosetti, l’andamento positivo del Gruppo di cui è Country Manager, che passa anche attraverso l’affermazione del modello operativo di creative transformation company, un forte ricambio manageriale e una proposta di servizi affidata anche ad appositi team

WPP Italia: revenues 2018 per 440 milioni  di euro, al +5\10%, e 4 dossier di acquisizioni aperti; da fine giugno 2019 si attiva il Campus sui Navigli

Un fatturato che cresce tra il 5 e il 10% a oltre 440 milioni di euro, contribuendo all’incremento cumulato del 30% registrato negli ultimi 5-6 anni, e il consolidamento del Gruppo come creative transformation company leader del nostro mercato: sono queste le principali evidenze del 2018 di WPP Italia, così come le ha delineate il suo Country Manager, Massimo Costa, venerdì scorso, in occasione del settimo Forum organizzato al Magna Pars con TEH – Ambrosetti. «Una performance – ha spiegato – che ci vede secondi per crescita in Europa solo all’Inghilterra e che rafforza la nostra presenza nella top ten mondiale per revenues del Gruppo, con oltre 2.500 talenti, 2.300 dei quali si riuniranno nel Campus in fase di allestimento sui Navigli a Milano tra fine giugno e ottobre 2019. Sarà un Village intorno al quale ruoteranno circa 3.000 persone al giorno, e che sarà anche un hub che avrà un forte social impact non solo per l’ulteriore riqualificazione della zona ma, anche, per tutta la città e la sua comunità, con spazi aperti e di formazione. Sarà anche il nostro contributo al rafforzamento di Milano in quanto traino di una ripresa del Paese che ancora tarda a farsi vedere».

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Massimo Costa
Nuovi modelli di business

Prendendo spunto dall’appena comunicata acquisizione a tutto tondo di Conad, sempre Costa sottolinea inoltre anche la bontà di un modello di business che integra sempre più quello della possibile scelta, da parte dei clienti, di singoli partner tra le 150 imprese che fanno parte del Gruppo, con quella di affidarsi a uno specifico Team che può offrire anche servizi in outsourcing di marketing. Con la citata insegna, per la quale inizierà a lavorare da inizio del prossimo anno la unit guidata da Jane Reeve, i contratti di questo tipo sono ormai una trentina, del cui novero fanno parte clienti che operano anche a livello internazionale. «Una prospettiva di questo tipo rende le aziende più competitive grazie alla capacità che acquisiscono di adattarsi rapidamente ai cambiamenti – continua -: analogamente stiamo facendo in WPP, non a caso caratterizzata nell’ultimo periodo da un forte ricambio manageriale che non si è ancora concluso ma che vede tra l’altro già oggi un 40% di manager donne e sotto i 45 anni, e dall’adozione di modelli remunerativi compositi e innovativi, che legano sempre meno le revenues all’ormai invecchiato fee. Non stiamo rinunciando a nessuno e i merger come quello tra VML e Y&R, che per altro nel nostro mercato abbiamo anticipato da anni, sono solo funzionali a un’offerta migliore e integrata. Questo non toglie che ci guardiamo sempre in giro per eventuali opportunità: attualmente abbiamo almeno 4 dossier aperti, in area e-commerce e digital che, se chiuderemo, lo faremo acquisendo il controllo delle società interessate». Costa conclude anticipando che per WPP Italia ci sono buone prospettive anche per il 2019, anche se l’anno in arrivo si mostra già pieno di incognite a livello geo-politico, economico e di consumi.