Autore: Redazione
11/09/2018

Qual è la tua voice strategy?

Ritorna la finestra sul futuro del digitale con Ale Agostini, che affronta uno dei temi più caldi oggi, intervistando anche Gianluca Varano, Responsabile marketing digital di Gazzetta.it

Qual è la tua voice strategy?

di Ale Agostini

C’è un nuovo membro della mia famiglia. Non si nutre di crocchette come un cane, ma di quello che sente. Si chiama Alexa Echo, figlia di Amazon, ha messo radici nel mio salotto e cattura l’attenzione dei membri della mia famiglia e dei visitatori che quando lo vedono gli chiedono ricerche vocali, visto che si tratta di un dispositivo condiviso e accessibile a tutti (finalmente si smette di isolarsi con telefoni e smartwatch).

Se guardiamo a dove stanno andando gli investimenti di Amazon, Apple, Google una cosa emerge chiara: il futuro è l’audio. La ricerca con gli assistenti vocali sta crescendo e diventerà onnipresente, per capirlo basta osservare i grandi player della tecnologia e gli investimenti fatti su assistenti a base di AI. I dati dicono che in Usa metà della popolazione ha “usato” o “è interessata” a utilizzare un assistente vocale e poco più di un quinto della popolazione ha “accesso a un assistente vocale” a casa. Amazon Echo ha aperto la strada con una penetrazione del 13%.

Almeno un terzo dei proprietari di Amazon Echo lo usa ogni giorno “e solo il 60% lo usa quasi tutti i giorni”. Lennar, il più grande costruttore di case in USA, sta ora costruendo prototipi di case integrate con Alexa che gestisce i campanelli intelligenti ( il prodotto si chiamava prima RING ed è stato comprato da Bezos), serrature, termostati, luci e Wifi integrato. Gli assistenti vocali cambieranno il comportamento diventando gli interlocutori sia di domande utili (previsioni meteo, allarme, accendi la luce, spegni la luce) che di richieste di shopping

Anche Google sta lottando per accaparrarsi una fetta del mercato degli assistenti vocali.

Da tempo l’Assistente Google attraverso il mobile risponde con la voce a domande su tutto, dalle previsioni del tempo alle ricette e alle notizie. Per soddisfare le richieste di notizie, da poco è nata un nuovo dato strutturato di schema.org (è un insieme di markup che aiutano i motori di ricerca ed il SEO ) chiamato speakable che contrassegna le sezioni di un articolo che sono più rilevanti per essere lette ad alta voce dall’Assistente Google. Quando le persone chiedono all’Assistente Google - “Ehi Google, come ha giocato Higuain in Napoli Milan?”, l’Assistente Google risponde con un estratto da un articolo di notizie e il nome dell’organizzazione che fornisce la notizia. Successivamente l’Assistente Google chiede se l’utente desidera ascoltare altre news e invia anche i collegamenti pertinenti al dispositivo mobile.

Al momento, Google supporta Speakable per i contenuti relativi alle notizie (Google News) in inglese, ma alcune mie fonti in USA mi dicono che entro l’estate 2019 sarà anche esteso a tedesco, francese, spagnolo e italiano. Alcuni nostri clienti SEO internazionali nel settore dell’editoria stanno valutando l’opportunità di fare uso di Speakable, con l’enorme vantaggio di essere i primi (ed unici) ad avere visibilità (acustica) di brand su questi smart device ed esercitare un controllo su ciò che specificamente viene letto ad alta voce agli utenti. Le risposte di Google Assistant sono in genere limitate a 30 secondi, quindi è importante mantenere i contenuti succinti e al punto. In genere il brand che fornisce notizie viene menzionato alla fine (quindi “Ehi Google, come ha giocato Higuain in Napoli Milan? La risposta potrebbe essere “Higuan ha giocato molto bene, secondo Gazzetta.it”.

Parlando di calcio mi è venuto in mente di discuterne con un professionista del digital all’avanguardia con cui lavoro da anni: Gianluca Varano, direttore digital di RCS Gazzetta.it, a mio parere uno dei maggiori esperti di editoria online in Italia.

Dove saranno gli assistenti vocali fra tre anni?

«In casa, in macchina, in tasca. È teoricamente, almeno in parte, già così oggi ma, come dimostrano i dati disponibili, lo sarà sempre di più, perché le situazioni in cui la ricerca vocale si rivela un reale contributo per facilitare la vita delle persone sono moltissime. È facile pensare ad uno switch nel caso delle ricerche geolocalizzate, ma la precisione crescente con cui gli assistenti rispondono e risponderanno, credo possa ingaggiare l’utente medio in una sorta di “sfida” alla tecnologia,  per testare diverse applicazioni e capire fino a dove davvero possa arrivare, creando così un circolo virtuoso. Un altro fattore determinante di crescita è la semplicità di adozione, perché non servono istruzioni, e perché sempre più gli assistenti vocali sono già inclusi nativamente nei prodotti che utilizziamo oppure, dove è necessario un acquisto specifico come nel caso degli assistenti domestici, il costo non è proibitivo».

Le Google Voice Actions sono azioni che puoi completare sulla tua App con comandi vocali. Nei settori che conosci, vedi un’applicabilità?

«Le ricerche dicono che il consumo di news è  uno dei driver per guidare la rapida penetrazione degli assistenti vocali. Ci sono molte situazioni comuni in cui sapere cosa sta succedendo, ad esempio aggiornarsi sull’andamento degli eventi sportivi in tempo reale, può essere un utile accompagnamento ad un’altra attività, ad esempio mentre si è alla guida o in casa in sottofondo mentre si cucina. Un ruolo che prima difficilmente poteva essere svolto da un giornale o un sito web e che invece da oggi è alla portata, anche se con un modello di business tutto da scoprire»

Alexa Echo o Google Home: cosa ti metti in casa?

«Uno dei due già c’è, per l’altro bisogna ancora aspettare un pochino ma sarà senz’altro da provare, poi scegliere non sarà facile».

Nei prossimi mesi testeremo il nuovo Aloha l’assistente vocale di Facebook. Definite oggi cosa dovrebbe fare il vostro un brand con gli Speakable e qual’è la vostra voice strategy.  Perchè il futuro si costruisce oggi! Quali domande hai per me ? Parliamone sul mio Linkedin Ale Agostini.