Il Sole 24 ORE: nei nove mesi, calano i ricavi e migliora il risultato netto, la raccolta al -6,5%. Il Piano Industriale verrà rivisto in logica più customer centric
Il Gruppo, di cui sono Presidente Edoardo Garrone e A.D. Giuseppe Cerbone, ha approvato ieri i conti a settembre, annunciando anche la revisione dell’offerta rispetto a quella attuale, maggiormente incentrata sul product driven
Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 ORE, di cui sono Presidente Edoardo Garrone e A.D. Giuseppe Cerbone, che ha approvato il Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2018 del Gruppo 24 ORE.
Contesto di mercato
I dati ADS dei principali quotidiani nazionali indicano per il periodo gennaio – settembre 2018 un calo della diffusione totale delle copie cartacee sommate a quelle digitali pari al 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2017, frutto del combinarsi di un calo delle diffusioni della versione cartacea pari all’8,5% con la crescita della diffusione digitale del 10,1%. Il confronto della diffusione digitale con l’anno precedente non è omogeneo perché il nuovo regolamento ADS in vigore da maggio 2017 permette di dichiarare copie digitali che, secondo la precedente versione del regolamento ADS, non potevano essere dichiarate sino ad aprile 2017. I più recenti dati di ascolto relativi al mezzo radiofonico, con riferimento al primo semestre 2018, registrano un totale di 34.535.000 ascoltatori nel giorno medio, in decremento del 2,8% rispetto al primo semestre 2017 (Fonte: RadioTER gennaio – giugno 2018). Il mercato pubblicitario di riferimento chiude i primi nove mesi del 2018 con una flessione dell’1,7%. Gli andamenti positivi di radio (+5,5%) e internet (+4,0%) non sono infatti sufficienti a compensare il calo della stampa (-8,0%). Per quest’ultima si confermano contrazioni per entrambe le componenti: quotidiani (esclusa la pubblicità locale) -7,1% e periodici -8,9%. (Fonte: Nielsen – gennaio-settembre 2018). Nel mercato dell’editoria professionale si prevede un’ulteriore contrazione nel 2018 del 2,6% (Fonte: “Rapporto Databank Editoria Professionale” – Cerved S.p.A., dicembre 2017). I segmenti di mercato in cui opera il Gruppo presentano differenti previsioni per il 2018, per i prodotti dell’area giuridica si prevede un fatturato in diminuzione del 4,8% rispetto al 2017, per i prodotti dell’area fiscale si stima un fatturato in calo del 2,0%. Nel 2018 si prevede che nel complesso tornerà a crescere l’editoria elettronica (+4,1%), mentre si prevede un ulteriore calo dell’editoria cartacea (libri -8,9% e riviste periodiche -21,7%). (Fonte: “Rapporto Databank Editoria Professionale” –Cerved S.p.A., dicembre 2017).
Giuseppe CerboneI ricavi
Al 30 settembre 2018, il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 150,2 milioni, che si confrontano con un valore riesposto pari a 163,1 milioni del pari periodo 2017 (-12,9 milioni, pari al -7,9%). Tale variazione è dovuta in particolare alla diminuzione dei ricavi editoriali di 6,6 milioni (-7,7%), al calo dei ricavi pubblicitari per 4,0 milioni (-6,5%) e al calo degli altri ricavi per 2,3 milioni (-14,5%). Per quanto riguarda Il Sole 24 ORE, la diffusione media giorno cartacea del periodo è pari a 81,1 mila copie (-12,5% vs il pari periodo del 2017). La diffusione digitale è pari a 86,7 mila copie (+2,1% vs il pari periodo del 2017). A seguito della modifica al regolamento ADS intervenuta a maggio 2017, è consentito dichiarare le copie digitali multiple in presenza di adoption e pertanto il confronto con l’anno precedente, quando tali copie non erano dichiarabili, non è omogeneo. La diffusione cartacea sommata a quella digitale è complessivamente pari a 167,8 mila copie medie (-5,5% vs il pari periodo del 2017). Il quotidiano si conferma al terzo posto nella classifica di quelli nazionali a maggior diffusione (fonte: elaborazioni interne su dichiarazione degli editori ad ADS). Complessivamente, le copie medie giorno carta + digitale vendute nei primi nove mesi del 2018 sono pari a 199 mila copie (-14,9% rispetto al pari periodo 2017), comprensive di tutte le copie digitali multiple non dichiarabili ai fini ADS e pertanto non inserite nella relativa dichiarazione. I margini operativi beneficiano della significativa riduzione dei costi diretti e operativi pari a un valore complessivo di 88,7 milioni, in calo di 17,9 (-16,8%) rispetto al 30 settembre 2017. Nei primi nove mesi del 2018 il Gruppo rileva ricavi consolidati in flessione rispetto all’anno precedente per 12,9 milioni (-7,9%), principalmente in relazione alla minore raccolta pubblicitaria (in parte relativa alla cessazione nel 2017 di alcuni contratti per conto di editori terzi), alla contrazione dei ricavi diffusionali e di quelli delle banche dati, nonché ad alcune discontinuità, tra cui l’interruzione nel 2017 del mandato di agenzia con TeamSystem.
Il personale
Il costo del personale, pari a 63,2 milioni, è in diminuzione di 28,1 rispetto al 30 settembre 2017, che era pari a 91,3 milioni, di cui 20,6 di oneri per ristrutturazione. Complessivamente, il costo del personale al netto degli oneri non ricorrenti è in diminuzione di 6,5 milioni (-9,4%) rispetto al 30 settembre 2017, principalmente per effetto della riduzione degli organici medi e del maggior utilizzo delle ferie maturate e godute. L’organico medio dei dipendenti, pari a 959 unità, registra un decremento di 128 unità verso lo stesso periodo del 2017.
Ebitda e ebit
Il margine operativo lordo (ebitda) al netto di oneri e proventi non ricorrenti è positivo per 2,4 milioni e si confronta con il valore negativo di 11,5 al 30 settembre 2017. L’ebitda al 30 settembre 2018 è positivo per 0,2 milioni e si confronta con un risultato negativo di 34,5 del 2017 riesposto. Tale risultato beneficia del provento non ricorrente pari a 3,0 milioni derivante dal risarcimento di Di Source. Nel corso dei primi nove mesi del 2018, sono stati accantonati oneri non ricorrenti per 4,2 milioni a fronte di rischi contrattuali, 0,6 per l’uscita dell’A.D. e 0,6 per risoluzioni di rapporti di lavoro. Il risultato operativo (ebit) al netto di oneri e proventi non ricorrenti è pari a -4,5 milioni (-22,1 dello stesso periodo del 2017). L’ebit è negativo per 7,0 milioni e si confronta con un ebit negativo di 45,1 milioni nel 2017. Il risultato ante imposte è negativo per 8,9 milioni e si confronta con un risultato negativo per 49,3 milioni al 30 settembre 2017. La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2018 è negativa per 7,9 milioni e si confronta con un valore al 31 dicembre 2017 positivo per 6,6, in peggioramento di 14,4. La variazione negativa della posizione finanziaria netta è riferita principalmente al pagamento degli oneri non ricorrenti relativi alle uscite incentivate. Il patrimonio netto è pari a 32,9 milioni, con un decremento di 8,6.
Evoluzione prevedibile della gestione
Nei primi nove mesi del 2018 il Gruppo rileva ricavi in flessione rispetto all’anno precedente, principalmente in relazione alla prevista contrazione dei ricavi diffusionali e alla minore raccolta pubblicitaria. I risultati consolidati al 30 settembre 2018 confermano quanto previsto, con un miglioramento della redditività rispetto all’esercizio 2017. Il Gruppo persegue il proprio Piano Editoriale di rilancio e focalizzazione, continuando le iniziative di efficientamento e riduzione dei costi diretti e operativi. In considerazione di quanto sopra, delle azioni già messe in atto e di quelle previste per il mantenimento e lo sviluppo dei ricavi, così come per il continuo perseguimento dell’efficienza operativa, in assenza di eventi al momento non prevedibili, il Gruppo considera conseguibili e pertanto conferma le proprie previsioni reddituali e finanziarie per il 2018. Per quest’anno il Gruppo ha previsto ricavi consolidati in calo rispetto all’anno precedente, seppur in progressivo miglioramento nel corso dell’anno. Il budget 2018 conferma sostanzialmente i dati di redditività già previsti nel Piano 2017-2020, nonostante ricavi inferiori, con un maggior assorbimento di cassa per circa 10 milioni, dovuto principalmente all’anticipazione di una parte degli oneri di ristrutturazione per la riduzione degli organici, inizialmente previsti dal Piano 2017-2020 nel 2019, e una posizione finanziaria netta negativa alla fine dell’esercizio che ritorna positiva nel 2020.
Il Piano Industriale
Il nuovo management (compreso il neo D.G. di System, Federico Silvestri) ha messo da subito sotto controllo i costi del Gruppo con una politica “zero based budget” e sta conducendo una ricognizione e, in molti casi, rinegoziazione delle principali voci di costo del Gruppo per ottenere un’ulteriore significativa riduzione strutturale delle stesse. Contestualmente, sta valutando e definendo, nel solco e sulla base del Piano Industriale 2018-2021, di cui conferma la validità complessiva, le attività di sviluppo dello stesso, che verranno riflesse nell’aggiornamento del piano per il periodo 2019-2022. In particolare, il nuovo management intende rivedere alcune ipotesi di Piano tenendo conto delle evoluzioni intervenute nel contesto di mercato, ripensando l’intero sistema di offerta in un approccio maggiormente customer centric (rispetto a quello tradizionale product driven) e sviluppando le sinergie di costo e i potenziali risparmi già identificati. La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2018, negativa per 7,9 milioni, pur risentendo della stagionalità del terzo trimestre, evidenzia un miglioramento rispetto alle previsioni di budget. In particolare, lo scostamento positivo rispetto al dato di budget è principalmente dovuto ai minori esborsi per gli oneri di ristrutturazione pagati nel periodo e ai minori investimenti operativi, oltre agli incassi relativi alla cessione dei crediti IRES e al saldo della vendita della partecipazione della Newton Management Innovation, previsti nel budget nell’ultimo trimestre dell’esercizio. Si segnala tuttavia che, allo stato, si prevede nei prossimi mesi il riallineamento della posizione finanziaria netta al dato di budget.