Autore: Redazione
08/02/2018

Snap sbaraglia le attese e il titolo torna ai livelli dell’IPO. Bene utenti e ARPU di Snapchat

L’applicazione beneficia del recente redesign. Positiva la traiettoria di crescita del business e della pubblicità, ma la perdita è di 350 milioni e la profittabilità rimane lontana. Continua il calo dei prezzi per singoli annunci

Snap sbaraglia le attese e il titolo torna ai livelli dell’IPO. Bene utenti e ARPU di Snapchat

Volano di oltre il 25% le azioni di Snap nelle contrattazioni after hour, dopo risultati al di sopra delle attese nell’ambito del rilascio della trimestrale al 31 dicembre. E anche nel day after, ossia nella giornata di ieri, il titolo ha continuato a salire tornando addirittura a ridosso dei livelli dell’IPO, in barba alla crisi che ha colpito i mercati americani lunedì scorso e che tra le sue vittime ha visto anche qualche nome noto del tech. Si tratta di una bella boccata d’ossigeno per la società dietro a Snapchat, in perenne difficoltà, almeno sul fronte finanziario da quando, a marzo dell’anno scorso, è sbarcata a Wall Street.

I numeri della trimestrale

Nel dettaglio i ricavi si sono attestati a 285,7 milioni di dollari (+104%), ben di più dei 252,9 milioni attesi dagli analisti di Thomson Reuters. La perdita è stata di  350 milioni, pari a 13 centesimi di dollari per azione, contro i 16 centesimi inizialmente preventivati. La base utenti giornaliera a livello globale è schizzata a quota 187 milioni di persone, Wall Street scommetteva per 184 milioni. Nel complesso, sono quasi 9 milioni i nuovi utenti dell’app, in rialzo del 5% sul quarter precedente e del 18% nel confronto annuale. L’ARPU - Average Revenue Per User - è stato di 1,53 dollari, anche in questo caso maggiore rispetto alle previsioni.

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Evan Spiegel
I benefici del redesign

Nonostante Snap non produca ancora profitti, la sua crescita è inarrestabile: il fatturato, infatti, è incrementato del 72% rispetto a un anno fa. Positiva anche la traiettoria del già citato ARPU, a +46% year over year. Sotto osservazione sono le ultime mosse di Snap per il suo gioiellino, su tutti la recente operazioni di redesign e l’apertura dei contenuti a piattaforme e siti terzi, sulla scia di quanto già fatto da Twitter e Facebook. Segnali che se vuole convincere la Borsa Snapchat deve essere più open.  Sul tema del restyling il ceo e fondatore Evan Spiegel ha sottolineato nella nota di accompagnamento dei risultati trimestrali come l’operazione abbia reso più semplice e intuitiva l’utilizzo della piattaforma, specialmente per gli utenti più anziani. Il nuovo design ha impattato positivamente sull’ARPU. Per quanto riguarda l’affermazione di Snapchat al di fuori dei propri confini, Spiegel ha confermato la volontà di proseguire tale indirizzo strategico.

Lo shift verso il programmatic continua

Snapchat basa il suo business sulla pubblicità e nel 2017 la società ha aggiornato la sua offerta in una logica di automatizzazione. Proprio questa transizione aveva provocato il crollo dei prezzi per singolo annuncio nel terzo trimestre, le cui evidenze erano state comunicate a novembre. Oggi il 90% degli annunci viene veicolato tramite il programmatic e il prezzo per singolo ad è decrementato, in questo quarto trimestre, del 25%. La società ha sottolineato che tutti i grandi big brand che hanno fatto pubblicità sull’app nel 2016 hanno confermato gli investimenti anche nell’anno successivo, e il 90% di questi ha scelto Snapchat per promuoversi in tutti i trimestri del 2017. A trainare la spesa in advertising, aumentata del 39% sui tre mesi precedenti, è stata anche l’adozione di strumenti di misurazione all’avanguardia e, soprattutto, terzi, da parte di Snapchat. Un altro segmento ritenuto molto interessante da Snap è quello delle PMI, che, attraverso la nuova piattaforma di compravendita self-service possono approcciare l’app con più semplicità.