Autore: Redazione
26/09/2018

S4M pronta al lancio del primo sistema per calcolare il ROI delle campagne Drive-To-Store

La società attiva nel marketing digitale ha anche realizzato uno studio che analizza il Cost Per Incremental Visit di oltre 100 attività di marketing online

S4M pronta al lancio del primo sistema per calcolare il ROI delle campagne Drive-To-Store

S4M, società che opera nel settore del marketing digitale specializzata nelle campagne drive-to-store, ha realizzato uno studio che analizza il Cost Per Incremental Visit (CPIV) di oltre cento campagne marketing. Grazie ai dati proprietari derivanti da questo studio, S4M è il primo attore in grado di fornire benchmark del CPIV e a realizzare un nuovo strumento online che utilizza questi dati per calcolare il ritorno sugli investimetni delle campagne drive-to-store.

Visite Incrementali: il nuovo modello di valutazione di efficacia della campagna

Per valutare l’impatto di una campagna digitale gli specialisti del marketing prendono in considerazione in primis le visite incrementali presso il punto vendita. Queste visite sono di norma calcolate mettendo a confronto un gruppo di visitatori esposti ad una pubblicità con un gruppo di visitatori che non è stato esposto alla pubblicità. Pertanto, i pubblicitari pagano solo per le visite attribuibili alla loro campagna e non per le visite attribuibili ad altri mezzi di comunicazione. Il CPIV, proprio perché mette in relazione la pubblicità digitale e le visite, è il nuovo modello di riferimento per valutare l’impatto effettivo delle campagne drive-to-store. Tuttavia, fino ad ora, c’erano pochi dati a disposizione per poter fornire dei benchmark del CPIV agli specialisti del marketing.

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I primi benchmark del CPIV al mondo

Per cercare di dare una risposta a questo problema, S4M, per prima, ha creato il primo benchmark del CPIV di sette settori merceologici. Dopo aver analizzato milioni di impression e di visite negli store tra Gennaio e Luglio 2018, S4M ha stabilito un benchmark di media del Costo Per Visita Incrementale. La ricerca chiarisce che il costo di una visita incrementale nello store è legato direttamente al valore di acquisto medio del settore e alla frequenza di acquisto. Per esempio, sappiamo ora che il CPIV medio per un settore caratterizzato da un’alta frequenza di acquisto, come una catena di fast food, è di solo 3 dollari. Mentre il CPIV medio per il settore automobilistico è di $75 che è poi il settore che ha una delle frequenze di acquisto più basse. Quindi la domanda è: “i pubblicitari hanno un buon ritorno di investimento quando spendono per portare traffico in negozio?” Prima di questo studio, la risposta non era chiara.

Stabilire istantaneamente il ROI delle campagne Drive-To-Store

S4M ha realizzato un esclusivo tool online che, utilizzando i dati dello studio, permette ai retailer di fare una stima del potenziale ROI di una campagna drive-to-store. Quando i marketer inseriscono il budget allocato della campagna, il valore di acquisto medio e il tasso di conversione del punto vendita, il tool calcola automaticamente una stima del fatturato della campagna ed il relativo ROI.

Strumento innovativo

“Grazie al mobile, l’incidenza del digitale nel mondo reale è ora quantificabile. Il primo indicatore usato dal mercato per calcolare questo impatto è stato il CPV. Ormai questo parametro appare superato. Questi primi benchmark del CPIV permetteranno ai nostri clienti di quantificare il valore di una visita incrementale reale. Al di là dello studio, abbiamo deciso di dare ai professionisti uno strumento che gli permetta di calcolare in maniera indipendente il ritorno sull’investimento delle loro campagne drive-to-store”, spiega Andrea Pongan, Country Manager di S4M Italia.