Autore: Redazione
27/02/2018

Iliad: Gruppo DDB e PHD in pole position per il lancio in Italia, atteso in aprile con un budget di 12 milioni di euro

La compagnia di Xavier Niel, che in Francia opera con il marchio free, nel nostro mercato, dove l’a.d. è Benedetto Levi, manterrebbe il brand di Gruppo. Per la comunicazione, sarebbero vicine all’incarico le due sigle di Omnicom, la prima delle quali lavora già per questo operatore oltralpe

Iliad: Gruppo DDB e PHD in pole position per il lancio in Italia, atteso in aprile con un budget di 12 milioni di euro

Continua il work in progress a tappe forzate da parte di Iliad, la compagnia fondata in Francia da Xavier Niel, per la sua partenza in Italia, dove i “bookmaker” delle tlc l’accreditano un obiettivo del 10% del mercato in dodici mesi. Il tutto continua ad avvenire nel più stretto riserbo, per stupire forse più i concorrenti che i consumatori, che potrebbero essere per altro incuriositi dall’offerta low cost del nuovo operatore, che dovrebbe avvenire con il marchio di fabbrica dell’azienda e non con quello - free - che gli ha permesso di diventare rapidamente uno dei principali attori delle tlc oltralpe, con più di 19 milioni di abbonati, di cui quasi 13 alla telefonia mobile e oltre 6 alla banda larga e ultralarga. Quanto ai tempi, ora si parla tendenzialmente di aprile, sia perché la società di cui è a.d. Italia Benedetto Levi avrebbe già definito un accordo per l’installazione di distributori automatici di SIM nei locali dei grandi centri commerciali gestiti dal Gruppo Auchan, con un meccanismo - anche qui - low cost, già sperimentato oltralpe, sia soprattutto perché sarebbero già stati presi contatti con le principali concessionarie televisive in vista della campagna di lancio.

Iliad sceglie i partner di comunicazione

Secondo quanto DailyMedia è in grado di anticipare, sarebbero stati già definiti anche i partner di comunicazione, con Gruppo DDB per la creatività e PHD per il planning. Il primo lavora già per free in Francia dove, invece, il media è seguito da Vizeum. Dentsu Aegis Network, cui fa capo quest’ultima, però, nel nostro Paese segue già Wind Tre (che, dopo la fusione tra le due società, ha dovuto cedere delle frequenze proprio a Iliad). Anche qui il condizionale è più che mai d’obbligo, al pari del budget che sarebbe stato stanziato, per il quale, però, si parla di una cifra intorno ai 12 milioni di euro quest’anno.

La numerazione 351

Per dare solidità all’intero progetto di espansione, pare che Iliad si stia concentrando molto sul network, gli accordi di interconnessione e quelli commerciali legati alla portabilità del numero, mentre il prefisso assegnato risulta essere il 351, con successivi primi 5 numeri dal 5 al 9: poiché ognuno di questi blocchi vale 1 milione di linee mobili, se ne può dedurre che l’obiettivo minimo iniziale sia di arrivare a 5 milioni di SIM dal lancio ai mesi immediatamente successivi.