Il Sole 24 ORE: nel 2017 calano i ricavi, utile a 7,5 milioni di euro
Il Gruppo, di cui sono presidente Giorgio Fossa e amministratore delegato Franco Moscetti, inverte anche la posizione finanziaria, mentre le difficoltà sul fronte diffusionale e anche pubblicitarie sembrano proseguire nel 2018. Tre milioni di euro il risarcimento da Di Source
Sotto la presidenza di Giorgio Fossa, il CdA de Il Sole 24 ORE ha approvato ieri il bilancio consolidato del Gruppo 24 ORE, il progetto di bilancio di esercizio della capogruppo e il Piano Industriale 2018-2021. Nella premessa del comunicato, la società controllata da Confindustria ricorda che il 30 novembre 2017 ha completato la manovra finanziaria di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale, che ha consentito di superare la fase di deficit patrimoniale e assicurare la continuità aziendale. L’intervento patrimoniale ha riguardato, in particolare: l’esecuzione dell’aumento di capitale per cassa per l’importo complessivo di 50 milioni; la conclusione dell’”operazione Formazione”, che ha generato una plusvalenza pari a 55,6 milioni, realizzata in seguito alla cessione del 49% della partecipazione in Business School24, e all’iscrizione al fair value dell’interessenza residua. La società ha incassato 36,7 milioni quale prima tranche del pagamento del corrispettivo della cessione del 49%. Inoltre, a completamento degli interventi previsti dalla manovra finanziaria, la società ha sottoscritto il 30 novembre i contratti con le banche finanziatrici per la concessione delle nuove linee revolving e per cassa di importo complessivo pari a 30 milioni, scadenti il 31 dicembre 2020. Infine, il 13 novembre, ha sottoscritto con Monterosa SPV, società veicolo per la cartolarizzazione dei crediti commerciali avviata nel 2013, un accordo per prorogare la scadenza dell’operazione fino a dicembre 2020 con un importo complessivo massimo finanziabile pari a 50 milioni.
Franco Moscetti, a.d. della societàContesto di mercato
Il mercato pubblicitario di riferimento - sempre secondo quanto riporta la nota emessa dal Gruppo di cui è a.d. Franco Moscetti - chiude l’anno con una flessione del 2,5%. Si conferma il trend negativo della stampa (-7,8%); particolarmente in sofferenza i quotidiani, che registrano un calo del 9,2% (netto tipologia locale), mentre la contrazione per i periodici è del 6,2%. In crescita internet (+1,7%) e radio (+5,4%). (fonte: Nielsen, gennaio-dicembre 2017). I dati ADS indicano per il 2017 un calo delle diffusioni della versione cartacea dei principali quotidiani nazionali pari al 13,7%. La diffusione delle copie cartacee sommate a quelle digitali mostra un calo pari al 12%. I più recenti dati di ascolto relativi al mezzo radio, con riferimento al 2017, registranoun totale di 35.464.000 ascoltatori nel giorno medio, con un lieve decremento dello 0,1% (-39.000) rispetto al 2016 (fonti: GfK Eurisko, RadioMonitor e TER). Il 2017 si conferma un anno difficile per l’editoria professionale, che ha registrato un calo medio del 4,7% negli ultimi quattro anni, concentrato principalmente su riviste e libri cartacei. I segmenti di mercato in cui opera il Gruppo presentano differenti andamenti: per i prodotti dell’area giuridica, rallenta il trend negativo (-3,9% rispetto al 2016 che aveva registrato un -4,7%); per i prodotti dell’area fiscale, si registra una contrazione (-3% dopo la stabilizzazione registrata nel 2016).
Risultati consolidati 2017
Nel 2017, il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 229,9 milioni, che si confrontano con un valore rideterminato pari a 265,8 milioni del 2016 (-35,8 milioni, pari al -13,5%). Tale variazione, spiega sempre il Gruppo, è dovuta in particolare alla diminuzione dei ricavi editoriali pari a 15,9 milioni (-13,2%), di quelli pubblicitari pari a 10,3 milioni (-8,8%) e degli altri ricavi per 9,7 milioni, di cui 3,8 relativi al mandato di vendita dei prodotti software TSS e alla riduzione dei ricavi dell’area Cultura. Nel quarto trimestre, la variazione dei ricavi pubblicitari è stata pari al -4,5%, con un miglioramento del trend rispetto al calo registrato nel corso del primo semestre, che era stato dell’11,5%.
I livelli diffusionali
La diffusione cartacea media per il 2017 è pari a circa 91 mila copie (-23,8% vs 2016); quella digitale è pari a circa 86 mila copie (+0,2%). La diffusione cartacea sommata a quella digitale è complessivamente pari a 177 mila copie medie (-13,7%). Nell’ultimo trimestre, la diffusione cartacea sommata a quella digitale ha subìto una variazione dell’11,9% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente. Nel 2017, il giornale diretto da Guido Gentili è risalito nella classifica dei quotidiani nazionali a maggior diffusione dal quarto al terzo posto. Relativamente alle copie vendute medie nel 2017, le cartacee sono pari a 79 mila copie (-21,5%). Le copie vendute cartacee sono inferiori a quelle diffuse cartacee per l’esclusione delle copie omaggio e di quelle distribuite tramite l’”Osservatorio Giovani Editori”. Tale operazione è riconducibile ad attività promozionali i cui ricavi rilevati non sono esposti e portati in riduzione dei corrispondenti costi promozionali. Le copie digitali totali sono pari a 146 mila copie (-8,7%), superiori alle copie diffuse digitali per l’integrazione di circa 60 mila copie multiple vendute a grandi clienti non dichiarate ad ADS. Complessivamente, le copie “carta + digitale” vendute nel 2017 sono pertanto pari a 225 mila copie (-13,6%).
Margini operativi e organico
I margini operativi beneficiano della significativa riduzione dei costi diretti e operativi, pari a 42,2 milioni (-22,5% rispetto al 2016). Il costo del personale, pari a 114,3 milioni, è in aumento di 9,9 milioni. Su tale incremento di costi incidono, in particolare, oneri di ristrutturazione per 20,6 milioni. Complessivamente, il costo del personale, al netto degli oneri di ristrutturazione, è in diminuzione di 7,3 milioni (-7,2%), principalmente in relazione alla diminuzione dell’organico medio. Il 5 luglio 2017, il Gruppo ha sottoscritto con le rappresentanze sindacali l’accordo di riorganizzazione in presenza di crisi per grafici e poligrafici, che prevede la riorganizzazione delle principali aree di attività e interventi di razionalizzazione dei costi finalizzati alla riduzione strutturale del 30% dell’attuale costo del lavoro entro la fine del primo semestre 2019. Per effetto di tale accordo, dal 15 luglio è stata riattivata la procedura di solidarietà. Complessivamente, le uscite incentivate sono state pari a 137, di cui 62 a fine dicembre. L’organico medio dei dipendenti è pari a 1.073 unità (nel 2016 era attestato a 1.149).
Ebitda, Ebit e risultato netto
Il margine operativo lordo (Ebitda), al netto degli oneri e proventi non ricorrenti, è negativo per 8,6 milioni di euro e migliora di 16,4 milioni rispetto al valore negativo di 25 milioni del 2016. L’Ebitda è negativo per 28,6 milioni e si confronta con un risultato negativo di 35,2 milioni del 2016. Il risultato operativo (Ebit), al netto di oneri e proventi non ricorrenti, è pari a -21,9 milioni e migliora di 23,8 rispetto al 2016 (-45,7 milioni). L’Ebit è negativo per 41,9 milioni e si confronta con un Ebit negativo di 81,9 milioni nel 2016. Gli ammortamenti sono pari a 13,2 milioni contro i 20,8 del 2016. La diminuzione deriva in gran parte dagli effetti delle svalutazioni effettuate nel precedente esercizio. Il risultato ante imposte è negativo per 46,7 milioni (-87,2 milioni nel 2016). Il risultato netto è positivo per 7,5 milioni e si confronta con quello negativo di 92,6 del 2016. La posizione finanziaria netta è positiva per 6,6 milioni e si confronta con un valore 2016 negativo per 50,7, in miglioramento di 57,3 milioni, per effetto della cessione del 49% delle quote azionarie di Business School24 e dell’aumento di capitale, che hanno consentito di incassare nel mese di novembre, rispettivamente, 36,7 e 50 milioni. I costi relativi all’aumento di capitale sono pari a 3,8 milioni. Al netto dei sopra indicati incassi, la variazione della posizione finanziaria netta è negativa per 29,4 milioni ed è riferita principalmente all’andamento del flusso dell’attività operativa e al flusso dell’attività di investimento. Il patrimonio netto è pari a 41,6 milioni, con un incremento di 53,9 milioni rispetto al 2016 (-12,4 milioni) per effetto dell’aumento di capitale per 46,2 milioni.
Risultati della capogruppo
Il Sole 24 ORE chiude il 2017 con una perdita di 11,5 milioni e presenta un patrimonio netto di 41,7 milioni, con un incremento di 53,4 rispetto al 2016 (negativo per 11,7 milioni). La principale differenza tra il risultato netto della capogruppo e il risultato netto consolidato consiste nella rilevazione per 18,6 milioni di euro dell’interessenza del 51% in Business School24 direttamente a patrimonio netto nel bilancio della capogruppo. Il Sole 24 ORE ha chiuso il 2017 con una perdita netta di 11.517.050 euro. Il CdA ha deciso di sottoporre all’assemblea degli azionisti, convocata in data 27 aprile 2018, la proposta di ripianare la perdita netta mediante utilizzo della riserva sovrapprezzo azioni. Pur in presenza delle inevitabili incertezze tipiche del settore e di ogni attività previsionale che potrebbero influenzare i risultati che saranno effettivamente conseguiti nonché le relative modalità e tempistiche di manifestazione, la Società ritiene di poter disporre di mezzi finanziari e patrimoniali che consentono agli amministratori di redigere il bilancio d’esercizio 2017 nel presupposto della continuità aziendale.
Evoluzione prevedibile della gestione
I primi mesi del 2018 registrano l’andamento negativo del mercato pubblicitario e diffusionale del quotidiano cartaceo. Continua la leggera crescita del mercato radio, mentre prosegue positivamente lo sviluppo del mercato dell’editoria digitale professionale. Nei primi due mesi del 2018, il Gruppo rileva ricavi in flessione rispetto all’anno precedente, principalmente in relazione alla prevista contrazione dei ricavi diffusionali e alla minor raccolta. Su quest’ultima impattano due concomitanti condizioni negative, comuni al resto del mercato: le elezioni politiche, storicamente, portano a una riduzione dell’investimento commerciale nazionale, effetto rafforzato dalla mancata emissione del decreto attuativo della legge che prevedeva incentivi fiscali agli investimenti incrementali su quotidiani e periodici. La riduzione dei ricavi per l’area Cultura è invece principalmente legata al diverso phasing delle rassegne e al minor numero di giorni di mostre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si evidenzia, tuttavia, che a febbraio sono iniziate le mostre “Frida Kahlo. Oltre il mito”, al Mudec di Milano, e “Durer e il Rinascimento” sempre a Milano, aperta a Palazzo Reale il 21 febbraio; a ieri, i due eventi stanno portando risultati di pubblico superiori alle attese. Per il 2018, il Gruppo ha previsto ricavi consolidati in calo rispetto all’anno precedente, seppur in progressivo miglioramento nel prosieguo dell’esercizio, e ritiene che questo ritardo possa essere in buona parte recuperato nel corso dell’anno per effetto delle iniziative messe in campo negli ultimi mesi e per una prevedibile normalizzazione del mercato a seguito di una minore instabilità del quadro congiunturale.
Altre informazioni
Il Sole 24 ORE ha accettato dalla società Di Source l’offerta risarcitoria di 2.961.079,90 euro, esattamente corrispondente all’importo del danno patrimoniale, come ipotizzato nell’ambito del procedimento penale pendente presso la Procura della Repubblica di Milano. Impregiudicata ogni ragione e azione che il Sole 24 ORE espressamente si riserva di esperire nei confronti di altri soggetti, siano essi già individuati ovvero ancora da individuare in relazione all’intero credito risarcitorio.
Il risultato prima delle imposte
Sempre ieri, il CdA ha approvato il Piano Pluriennale 2018-2021, che aggiorna il precedente Piano 2017-2020 approvato il 4 settembre 2017. Nel secondo semestre 2017, la performance del Gruppo ha registrato un andamento migliorativo rispetto alla prima parte dell’anno. Le linee guida del Piano confermano l’indirizzo del Piano 2017-2020. Il budget 2018 conferma sostanzialmente i dati di redditività già previsti nel Piano 2017-2020, nonostante ricavi inferiori, con un maggiore assorbimento di cassa per circa 9 milioni di euro, dovuto principalmente all’anticipazione della riduzione degli organici, prevedendo una posizione finanziaria netta negativa alla fine dell’esercizio. Per tale motivo, non si esclude, quindi, la possibilità di ricorrere nel corso dell’anno a parziali utilizzi delle linee Revolving. Nel 2020, la posizione finanziaria netta ritornerà positiva.