Autore: Redazione
02/02/2018

I dati dell’Osservatorio Stampa FCP: nel 2017, registrato un calo del 7,2%

Per i quotidiani la contrazione è stata del 7,7%, mentre quella relativa ai periodici si attesta al -6,3%. Ma la credibilità del mezzo, nel pieno dell’era digitale, resta ancora molto elevata

I dati dell’Osservatorio Stampa FCP: nel 2017, registrato un calo del 7,2%

L’Osservatorio Stampa FCP ha raccolto i dati relativi al periodo gennaio-dicembre 2017. In questa finestra temporale, il mezzo ha registrato una contrazione del -7,2%.

I quotidiani

In particolare, i quotidiani nel loro complesso registrano un andamento negativo sia a fatturato del -7,7% sia a spazio del -3%. Le singole tipologie segnano rispettivamente: la Commerciale nazionale ha evidenziato -9% a fatturato e -4,8% a spazio. La pubblicità Commerciale locale -4,2% a fatturato e -2% a spazio. La Legale ha registrato -11,9% a fatturato e -11,4% a spazio. La Finanziaria ha segnato -13% a fatturato e -11,3% a spazio. La tipologia Classified ha segnato -5,7% a fatturato e -4,2% a spazio.

Il commento del presidente FCP-Assoquotidiani, Domenico Ioppolo

“Nei dati dell’Osservatorio Stampa FCP, i Quotidiani chiudono il 2017 con una flessione del fatturato pubblicitario pari a -7,7%, in un anno comunque non facile per il mercato pubblicitario in generale. Più che commentare il dato, che rispetto al 2016 sconta, tra l’altro, l’assenza di eventi sportivi di rilievo, è preferibile ribadire ancora una volta il ruolo e l’importanza che la stampa quotidiana ha tuttora nel contesto dell’informazione, anche pubblicitaria. È di qualche giorno fa la notizia del balzo in avanti delle azioni del New York Times, seguito alla decisione di Facebook di affidare agli utenti la valutazione sulla credibilità delle testate. Significa che nel mare magnum dell’informazione, sempre più inquinato dal fenomeno delle fake news, la credibilità dei quotidiani e il rapporto fiduciario con il lettore/consumatore rimangono un altissimo valore aggiunto, anche per l’advertiser. Consideriamo, inoltre, che in un’epoca in cui la brand safety sta diventando prioritaria per le aziende e i brand, il quotidiano cartaceo garantisce sempre e comunque un contesto editoriale safe e qualificato, che ha riverberi positivi sui prodotti dell’inserzionista. E nel caso dei quotidiani locali il risultato è amplificato dalla prossimità col lettore”.

I periodici

I periodici segnano un calo a fatturato del -6,3%, sia a spazio, del -3,2%. I Settimanali registrano un andamento negativo sia a fatturato, -4,8%, sia a spazio, del -2,9%. I Mensili calano in fatturato del -7,3% e a spazio del -2,7%. Le Altre Periodicità:  -15,4% a fatturato e -9,7% a spazio.

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Il commento del presidente FCP-Assoperiodici,  Marco Cancelliere

“Il mercato della periodica si è chiuso con una perdita pari al 6,3%. I Settimanali Femminili Attualità, che rappresentano il segmento più importante, con una quota vicina al 40%, hanno chiuso l’ultimo anno in linea con l’andamento di tutto il comparto. Significativa, invece, è l’incidenza del segmento Femminili Moda, il secondo per importanza di fatturato, con un peso pari al 17%, che ha perso il 14% sul 2016. Nel corso dell’anno sono state chiuse alcune testate che hanno inciso sull’andamento del segmento. Sono però da registrare le performance positive di alcuni segmenti: su tutti l’Arredo, che cresce del 6%, ed i periodici economici che crescono di oltre il 20%. In linea con il 2016 i Maschili Attualità. La Speciale, che comprende non soltanto gli inserti ma anche i progetti speciali e gli eventi su cui le Concessionarie sono impegnate ormai da tempo, ha chiuso in sostanziale pareggio rispetto al 2016 ed ha raggiunto una quota pari al 10% del totale fatturato della stampa periodica. Appare difficile interpretare l’andamento della periodica nella seconda parte dell’anno, che ha avuto sì un miglioramento del trend, ma con risultati discontinui nei mesi: settembre ha registrato un -2%, ottobre -9%, novembre -4% e dicembre -4%. Relativamente ai settori, guardando Nielsen, risultano negativi l’Abbigliamento, gli Oggetti Personali, il Settore Farmaceutico e le Toiletries. In crescita l’Abitazione, il Turismo ed alcune categorie della Cura Persona”.