Autore: Redazione
16/03/2018

Eurobarometro fake news: per il 90% degli italiani rappresentano un problema reale

Il 73% si sente in grado di identificarle. Fabrizio Angelini, ceo Sensemakers: “Scenario pericoloso, con gradi e impatti diversi su differenti mezzi”

Eurobarometro fake news: per il 90% degli italiani rappresentano un problema reale

Il 37% degli Italiani intervistati dichiara di entrare in contatto con fake news ogni giorno, il 31% almeno una volta alla settimana, ma allo stesso tempo il 73% - in linea con la media europea - si dichiara in grado di identificarle. Solo il 19% degli intervistati in Italia dichiara di avere fiducia nelle news diffuse sui social network e sulle app di messaggistica - terzo valore più basso tra i 28 Paesi - e oltre il 90% degli stessi dichiara che le fake news oggi rappresentano un problema, per l’85% sono nello specifico un rischio per la democrazia in generale (settimo dato assoluto).

28 Paesi coinvolti nella ricerca

Queste sono alcune delle evidenze presentate dalla Commissione Europea, provenienti dalla prima ricerca sulla percezione delle fake news e sulla loro fiducia nelle fonti dei media, che ha coinvolto oltre 26.000 cittadini all’interno dei 28 paesi dell’Unione.

Area grigia della digital propaganda

“Quello che emerge dalla ricerca dell’Eurobarometro è uno scenario che conferma la pericolosità delle fake news all’interno del panorama europeo dei media, anche se con gradi e impatti diversi sui diversi mezzi”, dichiara Fabrizio Angelini, ceo di Sensemakers e rappresentante di comScore per l’Italia. “Quasi quattro italiani su dieci dichiarano di entrare in contatto quotidianamente con contenuti falsi ma oltre il 70% ritiene di essere in grado di riuscire ad identificarli. Permane però il dubbio che nell’insieme rilevato non rientri tutta l’area grigia della digital propaganda o dei link clickbait condivisi sui social network, dove spesso un titolo riporta in modo tendenzioso un riassunto parziale o enfatizzato della notizia stessa. A emergere in modo chiaro sono anche le differenze nel livello di fiducia verso i vari mezzi di informazione, mentre quelli tradizionali si attestano tutti su percentuali superiori al 50%, l’informazione veicolata tramite social o app di messaggistica si attesta al 19% (terzo valore più basso tra i 28 stati membri)”.