Autore: Redazione
13/02/2018

I publisher realizzano soltanto il 16% dei loro ricavi grazie ai contenuti su piattaforme

Nonostante il fatturato complessivo da canali come Facebook e YouTube abbia registrato un’impennata negli ultimi due anni, secondo Digital Content Next, i risultati non giustificano la crescita complessiva degli investimenti

I publisher realizzano soltanto il 16% dei loro ricavi grazie ai contenuti su piattaforme

di Anna Maria Ciardullo

Anche se le entrate derivanti dalla diffusione di contenuti su social media e piattaforme terze sono in aumento e i publisher hanno accresciuto gli investimenti dedicati, secondo un nuovo report pubblicato da Digital Content Next, queste non garantiscono un ritorno che giustifichi la priorità di cui godono come canali di distribuzione. Lo studio ha esaminato 75 editori di contenuti premium, tra cui The New York Times, ABC, Vox Media, Bloomberg e Wall Street Journal.

Numeri in crescita

I ricavi delle piattaforme come Facebook, e YouTube sono cresciuti mediamente del 37% nel primo semestre 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel primo semestre 2017 il fatturato complessivo dell’editoria su piattaforma è stato pari al 16%, in crescita rispetto al 14% del 2016.

Sfide troppo grandi

La crescita, secondo lo studio, è stata accompagnata però da numerose sfide. I costi su tutte, che comprendono, ad esempio, la necessità di un team dedicato per creare grandi progetti a fronte di canali che non forniscono un percorso chiaro per la monetizzazione e la scalabilità. I social media, poi, possono essere volubili e cambiare le loro strategie, basti pensare ai piani annunciati da Facebook per ridurre il numero di post pubblicati dagli editori.

Risultati scarsi

“Il vantaggio finanziario della distribuzione dei contenuti in queste piattaforme non è ancora giustificato dai risultati”, ha dichiarato Jason Kint, amministratore delegato di Digital Content Next. Inoltre, le società televisive, ad esempio, che dispongono di un’ingente offerta di contenuti video, hanno riscosso più successo dei loro concorrenti stampa in un mercato affamato di visualità. La stampa e le pubblicazioni puramente digitali, invece, hanno monetizzato maggiormente distribuendo contenuti attraverso partner tradizionali di syndacation come MSN e Yahoo.

Driver di crescita

Tra le aziende di social media, secondo lo studio, Facebook è stato il principale motore di reddito per gli editori. Nella prima metà del 2016, il gigante social ha fornito una media di circa 600.000 dollari agli editori presi in esame dallo studio. La pubblicità brandizzata su Facebook e le tariffe di syndication su altre piattaforme sono stati i due principali motori di crescita dal 2016 al 2017. Entrambi sono aumentati di circa il 90%. Sempre secondo il report, i ricavi delle società video over-the-top, come Roku, Apple News, Hulu e YouTube TV, hanno rappresentato circa il 54% dei ricavi distribuiti nella seconda metà del 2017.