Cattolica Assicurazioni affida il ritorno in comunicazione a Utopia, che si è aggiudicata la gara con Dentsu Aegis Network per il media
La sigla, di cui non si hanno ancora dettagli operativi, già incaricata da Vodafone per “ho.”, si sarebbe imposta, in team con il Gruppo guidato da Paolo Stucchi, nel pitch cui hanno preso parte anche McCann con UM e FCB Milan con Initiative. Intanto, la compagnia di cui è amministratore delegato Alberto Minali esordisce come main sponsor delle Nazionali di rugby
Dopo essere stata incaricata a giugno del lancio del brand low cost di Vodafone “ho.”, Utopia mette a segno un altro new business vincendo - secondo quanto risulta a DailyMedia - la gara indetta da Cattolica Assicurazioni per il suo rilancio in comunicazione. La nuova sigla, di cui non si hanno ancora dettagli, si avvarrà per il planning della consulenza di Dentsu Aegis Network. Al pitch hanno partecipato anche FCB Milan (che si presentava con Initiative) e McCann, che era invece in team con UM. Dopo l’approvazione del bilancio 2017, che ha confermato tutta la solidità del Gruppo (con raccolta in crescita del 5,2% a 5 miliardi di euro e un aumento sia del ramo vita, al +7,5%, sia di quello danni, al +2,1%, e con un primo semestre 2018 a 2,9 miliardi e un utile consolidato di 63 milioni) e, successivamente, con il nuovo sistema di governance - anche in seguito all’ingresso, giusto un anno fa, di Warren Buffett come maggiore azionista – per Cattolica Assicurazioni si sta, quindi, per aprire anche una nuova fase di comunicazione. Di quest’area, dallo scorso novembre, è responsabile Emanuela Vecchiet (che si occupa anche delle relazioni istituzionali) dopo essere stata per 10 anni in Generali Italia. Da ultimo come responsabile corporate identity e media relations, da cui proviene, per altro, anche l’a.d. Alberto Minali. L’aspettativa è, quindi, che la compagnia torni anche a investire un budget di una certa consistenza dopo anni di sostanziale “silenzio” pubblicitario.
Main sponsor del rugby
La nuova comunicazione potrebbe “giocare” - è il caso di dirlo - anche intorno al nuovo ruolo della compagnia, annunciato a luglio, di main sponsor delle Nazionali di rugby, dalle prime squadre maschili e femminili alle selezioni juniores, senza tralasciare gli Azzurri (e le Azzurre) del rugby a sette. Su questo fronte, il Gruppo veronese (ma diffuso su tutto il territorio italiano, dove operano 1.486 agenzie) di cui è presidente Paolo Bedoni, è subentrato al Crédit Agricole (che si è legato invece all’Inter). Il logo di Cattolica Assicurazioni comparirà sulle maglie di tutte le rappresentative e, inoltre, le partite interne disputate dalla Nazionale maggiore a novembre si chiameranno “Cattolica Test Match”. Si tratta di un accordo di lunga durata (7 anni, fino al 2025) e dall’impegno decisamente importante (si parla di una cifra superiore ai 2 milioni di euro all’anno, circa il doppio di quanto la Fir riceveva da Crédit Agricole negli ultimi anni di partnership). In sede di presentazione, i vertici dell’insegna ne hanno sottolineato una serie di tratti comuni con il rugby, come la lealtà, la trasparenza, il desiderio di competere e vincere e la coesione. Lo stesso Bedoni aveva pure accennato alla funzione sociale svolta da Cattolica - unica cooperativa del ramo assicurativo quotata in Borsa - con forme di “restituzione” verso il territorio, auspicando, inoltre, che si crei la possibilità di partecipare a iniziative nelle scuole in collaborazione con la Fir. Il nuovo piano industriale triennale di Cattolica Assicurazioni, recentemente approvato, dovrebbe portare nel 2020 a un utile operativo fra i 375 e i 400 milioni di euro, con una crescita superiore al 60% rispetto al 2016.