Autore: Redazione
14/02/2018

Auditel: domani alla Camera con le Authority, a fine anno la “total audience”

La società di cui è presidente Andrea Imperiali, che presenterà giovedì il suo operato, sta sviluppando il piano industriale mirato a portarla a essere più profittevole e perseguire l’obiettivo del progetto di quotazione

Auditel: domani alla Camera con le Authority, a fine anno la “total audience”

Ha tutta l’aria di non essere solo un evento meramente celebrativo l’incontro “30 anni di Auditel - Le nuove sfide della Ricerca nella società italiana che cambia” che il presidente della società dei rilevamenti televisivi, Andrea Imperiali, ha organizzato per domani mattina alla Camera dei Deputati. L’iniziativa pare infatti avere un valore istituzionale funzionale a un definitivo “accreditamento” di Auditel stessa (che, per altro, è stata fondata nel 1984 e ha avviato la rilevazione degli ascolti il 7 dicembre 1986) presso quelle Authority con cui non ha sempre avuto rapporti fluidi e scontati, specie quando è caduta in incidenti di percorso sui rilevamenti a fronte dei quali si era anche parlato di un impegno degli enti regolatori stessi che avrebbe potuto anche andare oltre i loro compiti di controllo in materia di fornitura dei dati di ascolto. Il percorso di pieno recupero di credibilità si sta insomma concludendo, mettendo Auditel nelle migliori condizioni per sviluppare le sue prossime mosse.

Accreditamento

I programmati interventi di Antonello Giacomelli, Sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico; Angelo Marcello Cardani, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; Giovanni Buttarelli, Garante Privacy UE; e Renato Loiero, Presidente della Commissione per la Garanzia dell’Informazione Statistica, ai quali si aggiungerà quello di Giorgio Alleva, Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica, vanno quindi letti anche e soprattutto come tentativo di “sdoganare” definitivamente Auditel a Roma, consolidandone il ruolo di unico interlocutore legittimato in materia di misurazione degli ascolti e, infine, anche, come implicito sostegno alle strategie di sviluppo della società stessa, per la quale il piano industriale di quinquennale memoria lanciato da Imperiali al momento del suo insediamento ha l’evidente, anche se ultimamente non più sottolineato, obiettivo di metterla nelle condizioni di poter ambire alla quotazione, seguendo l’idea a suo tempo (2015) lanciata e sempre sostenuta dal presidente di UPA, Lorenzo Sassoli de Bianchi.

I numeri

Per arrivare ad avere le dimensioni per andare in Borsa e, soprattutto, contestualmente, “accarezzare” il sogno di diventare la struttura unica che gestisce ed eroga le rilevazioni di tutti i mezzi, Auditel deve aumentare il proprio fatturato - che già dovrebbe aver superato i 20 milioni di euro l’anno scorso, con possibile aumento fino a 23-24 quest’anno - anche per non presentarsi, se non solo in pari, con utili modesti agli investitori. Considerando per altro che l’impianto complessivo per la total audience (“Super Panel” Nielsen più “Second Screen” comScore) atteso tra l’autunno e fine anno dovrebbe costare appunto una cifra analoga a quella del giro di affari atteso, si possono ben capire l’importanza di un consenso istituzionale al progetto da parte delle citate Autorità da un lato e l’accelerazione “industriale” che dall’altro Imperiali sta dando ad Auditel. La quale, a oggi, dovrebbe contare già su un numero intorno alle 10 risorse interne, comprese alcune figure di alto profilo come il “mckinseyniano” Paolo Lugiato, chiamato giusto un anno fa a occuparsi della direzione della pianificazione strategica e incaricato quindi di vegliare sull’avanzamento dei lavori dell’articolata road map del nuovo piano industriale e di coordinarne anche i processi d’implementazione; l’ingegner Davide Crestani, già Chief System Architect & Product Engineering in Nielsen, alla direzione tecnico-scientifica; e Paolo Duranti - anch’egli ex Nielsen - alla direzione commerciale, oltre a Patrizia Bertoni, in precedenza responsabile del coordinamento delle varie attività produttive e commerciali, ora alla direzione degli affari generali.

L’Istat

L’obiettivo, ovviamente, è di arrivare progressivamente a internalizzare il più possibile i processi di ricerca, cercando di andare a guadagnare progressivamente di più sulla vendita dei dati (inizialmente, almeno quelli degli ascolti televisivi, da qualsiasi device avvengano). Importante anche la presenza, giovedì, dell’Istat (che nel 1998, va ricordato, sembrava deputata addirittura a subentrare ad Auditel stessa), con cui collabora per il panel famiglie e con il quale ha avviato il protocollo per una nuova e più aggiornata descrizione di queste ultime. Anche perché il passaggio successivo degli sviluppi di Auditel sarà l’integrazione con i dati di consumo, di cui se ne dovrebbe sapere qualcosa di più entro la metà del prossimo anno.