Autore: Redazione
13/03/2019

Mediaset: nel 2018 cresce a 39% la quota di mercato pubblicitario, il profitto netto “vola” a 471,3 milioni

La società televisiva guidata da Pier Silvio Berlusconi chiude l’esercizio con lo 0,8% di raccolta in più rispetto al 2017, quest’anno atteso un dato “flat” al netto delle discontinuità

Mediaset: nel 2018 cresce a 39% la quota di mercato pubblicitario, il profitto netto “vola” a 471,3 milioni

Pier Silvio Berlusconi

Mediaset chiude il 2018 con ricavi complessivi per oltre 3,4 miliardi di euro, di cui 2,421 sono generati dal business italiano e 981,6 milioni in Spagna. Il gruppo televisivo guidato da Pier Silvio Berlusconi registra un calo del fatturato pari al 4,2% circa rispetto al 2017 ma il profitto netto aumenta da 90,5 milioni a 471,3 milioni di euro grazie alle plusvalenze generate dall’operazione EiTowers. In Italia la raccolta pubblicitaria cresce dello 0,8% contro un mercato stagnante a -0,2% e cresce anche la quota di mercato del Biscione, che passa dal 38,3% dell’anno precedente al 39% del 2018, anticipando di due anni gli obiettivi del piano industriale al 2020. Il 2019 è iniziato lentamente sul fronte dell’advertising e quest’anno la società televisiva si aspetta un andamento in linea con l’anno scorso, al netto delle discontinuità rappresentate dalla mancanza del calcio pay nell’offerta e dei Mondiali di calcio.

I conti 2018

Il bilancio 2018, approvato ieri dal consiglio di amministrazione presieduto da Fedele Confalonieri, evidenzia un calo dei ricavi sia in Italia, dove passano da 2.555,3 milioni del 2017 a 2.421,4 milioni, sia in Spagna che registra ricavi per 981,6 milioni contro i 996,3 dell’anno precedente. Sempre in Spagna, Mediaset è leader del mercato pubblicitario con 963,6 milioni di euro contro i 969,7 milioni nel 2017. I costi totali, escludendo gli impatti derivanti da svalutazioni e accantonamenti dei diritti pay e tenendo conto degli investimenti per i Mondiali di Calcio, in Italia sono calati a 3.165,1 milioni di euro rispetto ai 3.323,6 milioni di euro del 2017 (-4,8%), e in Spagna scendono del 3,5% passando da 750,9 del 2017 a 724,7 milioni di euro. L’ebit di Gruppo è positivo per 73,7 milioni di euro contro i 226,4 milioni del 2017. In Italia il risultato è negativo per 182,9 milioni di euro, rispetto al -19,1 milioni dell’esercizio precedente, per effetto del riallineamento dei valori contabili dei diritti pay al netto del quale l’ebit sarebbe positivo anche in Italia per 20 milioni di euro. In Spagna l’ebit continua a crescere passando da 245,3 milioni a 256,9 milioni. Per quanto riguarda il risultato netto di 471,3 milioni di euro esso risente della plusvalenza realizzata con EiTowers ma anche del riallineamento degli asset pay, al netto dei quali il risultato sarebbe comunque migliorativo del 2017 attestandosi a 97,3 mi,ioni di euro. In Italia il risultato netto cresce a a 367,9 milioni di euro rispetto al “rosso” di 9,9 milioni di euro del 2017.

In Spagna il dato positivo migliora ulteriormente raggiungendo i 200,3 milioni di euro rispetto ai 197,5 milioni di euro dell’anno precedente, l’utile più alto raggiunto da Mediaset España negli ultimi 10 anni. L’indebitamento finanziario netto consolidato è dimezzato, calando a 736,4 milioni di euro rispetto ai 1.392,2 milioni di euro del 31 dicembre 2017 anche a seguito del deconsolidamento di EI Towers. La generazione di cassa caratteristica di Gruppo ammonta a 211,7 milioni di euro ed è in deciso miglioramento rispetto al 2017 (116,9 milioni di euro). Nel 2018 cresce anche la capogruppo Mediaset SpA che chiude l’esercizio con un risultato netto di 111,8 milioni di euro rispetto ai 69,2 del 2017.

Il 2018 in sette punti

Pur in un contesto estremamente competitivo, nel 2018 le reti Mediaset mantengono la propria leadership in Italia, dove sul target commerciale il Biscione ha uno share del 34,8% in prima serata e il 33,5% nelle 24 ore. Canale 5 è stata la rete italiana più vista nel target commerciale sia in prima serata (17,2%) sia nelle 24 ore (16,1%). In Spagna, le reti televisive Mediaset España mantengono la leadership assoluta nelle 24 ore con il 28,8% di share. Telecinco si conferma rete spagnola più vista nel totale giornata (14,1%) e in prima serata (15,0%).

Durante l’anno è stato lanciato il nuovo prime time di Rete 4, che è cresciuto del 14% negli ascolti e l’offerta di canali tematici si è arricchita di 20 e Focus che hanno portato al 7% lo share complessivo delle tematiche in prima serata. In estate, Mediaset è stata protagonista assoluta dei Mondiali di calcio in Russia offrendo tutti i match in diretta e gratuitamente. Sempre sul fronte sportivo è stato concluso un accordo pluriennale in esclusiva per le gare di Formula E. Nonostante il fallimento dell’accordo con Vivendi, Mediaset ha portato a termine il riassetto delle attività pay conferendo le operation di Premium alla società R2 che è stata successivamente valorizzata grazie a un accordo con Sky.

Con il lancio della nuova piattaforma Mediaset Play, tutta l’offerta è disponibile gratuitamente sia in diretta sia on demand. Il polo radiofonico è stato potenziato con l’acquisizione di Radio Monte Carlo, che si è aggiunta a R101, Radio 105, Virgin Radio, Radio Subasio. Infine si è conclusa con successo la opa su Ei Towers. La cessione del controllo da parte di Mediaset – che ora detiene il 40% di 2iTowers a cui fa capo il 100% della Società – ha determinato una plusvalenza netta pari a 498,2 milioni di euro.

Principali evidenze ed evoluzione della gestione

Con l’obiettivo di rendere più solida la struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo, nonché di avere le risorse adeguate per cogliere tutte le opportunità di mercato in ambito internazionale, il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea di riportare l’utile di Mediaset SpA a nuovo, riservandosi di esaminare nuovamente la decisione nel CdA del 25 luglio 2019. In programma anche la modifica dell’articolo 7 dello statuto sociale sull’introduzione della maggioranza del voto. Per quanto riguarda i prossimi mesi, visto anche l’atteso ulteriore rallentamento economico del Paese e le prossime elezioni europee, resta limitata la visibilità sul trend pubblicitario. I risultati economici e la generazione di cassa caratteristica consolidata beneficeranno delle azioni intraprese nell’ambito dei piani annunciati al mercato, in particolare del processo di digital trasformation di Premium, e sono previsti in miglioramento rispetto a quelli dello scorso esercizio.