Mediaset: l’assemblea vota le modifiche allo statuto, il progetto MFE in attesa del voto spagnolo
Il 5 febbraio sullo stesso tema si esprimerà l’assemblea di Mediaset España, ma resta il nodo delle sospensioni volute dai tribunali di Madrid e Milano, dove è prevista un’udienza il prossimo 21 gennaio

Fedele Confalonieri
A larga maggioranza degli azionisti presenti, venerdì 10 gennaio l’assemblea di Mediaset ha approvato le modifiche allo statuto della costituenda Media For Europe, il progetto di gruppo televisivo pan europeo lanciato dal Biscione la scorsa estate. Le modifiche approvate con il 79,85% del capitale presente pari al 48,28% del capitale sociale vanno nella direzione di tutelare gli azionisti di minoranza. Vivendi ha espresso ancora una volta la propria posizione critica sul progetto attraverso la responsabile degli affari legali Caroline Le Masne de Chermont, che ha detto: «Il cda di Mediaset sta bruciando le tappe per completare la fusione il prima possibile senza rispettare le procedure di legge. Ci viene chiesto di approvare un nuovo ma ancora abusivo progetto di fusione, ancora una volta il Cda sta mettendo la società in una situazione di incertezza giuridica e Vivendi non ha altra possibilità che votare contro la delibera».
I prossimi sviluppi
In attesa del voto dell’assemblea di Mediaset España, atteso per il prossimo 5 febbraio, l’avanzamento del progetto MFE è anche soggetto alle decisioni dei tribunali di Madrid – dove il progetto è sospeso in via cautelare - e Milano, dove è prevista un’udienza per il 21 gennaio. «I prossimi passaggi saranno provare ad andare avanti con il nostro progetto industriale che vede la creazione di un broadcaster paneuropeo – ha detto Pier Silvio Berlusconi -. Se i tribunali danno i via libera ce la faremo per marzo», ossia nel termine di sei mesi dall’approvazione della fusione previsto dalla normativa. L’Amministratore Delegato di Mediaset ha sottolineato l’importanza di un progetto come MFE, «un’azienda italiana che prova a svilupparsi in un momento molto complicato per l’editoria». Anche la possibile adesione di altri soggetti resta sospesa in attesa degli sviluppi. Intanto, giovedì 9 gennaio il Tar del Lazio ha rigettato l’istanza d’urgenza di Vivendi contro il congelamento della quota del 9,9% che i francesi detengono in Mediaset, stabilito da un provvedimento dell’AgCom nell’aprile 2017. L’obiettivo del ricorso era far ammettere Simon Fiduciaria al voto di venerdì scorso.
Confalonieri su Vivendi
Il Presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha parlato del contenzioso che oppone il gruppo di Cologno Monzese alla società di Vincent Bolloré. «Non abbiamo ancora capito quale sia l’obbiettivo di Vivendi né ricevuto da parte loro una proposta industriale concreta, nessuna idea per rendere l’azienda più forte e redditizia per gli azionisti». Inoltre, ha aggiunto, invece di favorire questo processo «Vivendi vorrebbe impedire di ottenere i benefici industriali che derivano dall’operazione paneuropea e lo fa in conflitto di interessi cercando di mettere in stallo la nostra società di cui è azionista con il solo intento di perseguire obiettivi soggettivi».