Mediaset: autunno d’oro per gli ascolti e trend migliorativo per la raccolta in ottobre e novembre. Pier Silvio Berlusconi: «Ma si naviga sempre a vista»
L’A.D. ha commentato i risultati raggiunti dal Gruppo, il cui A.D. di Publitalia Stefano Sala ha acquisito lo stesso ruolo anche in Publiespaña; alla guida di Mediaset in terra iberica andranno di Paolo Vasile e Massimo Musolino
Pier Silvio Berlusconi
«La situazione è complessa e se a luglio dissi che era “tosta, ora dico che è “peggio: ma nel quadro generale dei mezzi, la tv, la tv italiana che si può definire la migliore d’Europa e forse del mondo, tiene, e Mediaset performa ancora meglio, sia sul fronte degli ascolti che della raccolta»: così, ieri, l’A.D. del Gruppo, Pier Silvio Berlusconi ha commentato l’attuale situazione di mercato, suffragato dai dati elaborati dal Direttore Generale Palinsesto e Distribuzione Marco Paolini e dal Direttore Marketing Strategico Federico Di Chio. Al centro della conferenza stampa, la celebrazione della raggiunta leadership assoluta negli ascolti autunnali, dal 4 settembre al 5 novembre calcolando i dati di share con la nuova currency Auditel in vigore da maggio, con il 40,9% nel totale giorno vs il 30,7 della Rai, e con il 41,2% in prima serata vs il 32,1% della Rai sul target 15-64. Ma Mediaset vince anche sul totale individui, con il 37,8% nel totale giornata vs il 37,0% della Rai e con il 37,7% in prima serata vs il 37,2% della Rai. Nella lotta tra ammiraglie, Canale 5 vince su Rai 1 sul target 15-64 con il 19,1% nel totale giornata vs il 14,2% e con il 18,5% vs il 15,8% del primo canale pubblico tra le 21:30 e le 23:30. In quest’ultima fascia oraria inoltre, Italia 1 fa il 9,2% vs il 3,8 di Rai 2 sul target 15-44, mentre Rete 4, con il 5,4%, supera La7 (4,8%) sugli individui. Da notare che Rete 4 vince in autunno anche sul fronte della informazione con il 5,9% di share, un decimo in più de La7. Anche nell’intero anno (2 gennaio - 5 novembre), Mediaset guadagna 2,5 punti di share (2,8 sul target commerciale), con la Rai in calo rispettivamente dell’1,8% e del 2,2%. E infine, Mediaset è leader anche con le tematiche, con il 10,5% sugli individui e l’11,8% sui 15-64 da inizio anno.
Gli ascolti
Il tutto, come ha mostrato Di Chio, in un contesto di totale tenuta degli ascolti televisivi, che crescono dell’1,8% dal 2005 a oggi, anche se subiscono un calo del 4,9% nel 2022 rispetto al 2019, 2 punti dei quali a causa del calo della popolazione, del rimbalzo post-pandemico e del prolungarsi del bel tempo. In queto quadro per contro, Mediaset passa dal 31,7% del 2019 al 33,3% di share quest’anno nelle 24 ore sul target individui. Da notare anche che, a fronte di ascolti medi in calo, gli editori generalisti aumentano la share free dal 71,6% al 72,8%, mentre la pay satellitare (certamente anche penalizzata dalla perdita del campionato di calcio), scende dal 6,1% sempre del 2017 al 3,7% del 2022, secondo le stime elaborate da Mediaset. Del resto, nel primo semestre, i broadcast tv live catturano l’87,8% della share vs il 2% di quelli no live (Mediaset Infinity, Sky, Rai Play, Discovery+), il 5,8% delle SVOD e il 4,4% del restante Unmatched gaming compreso. Per l’occasione è stata mostrata la leadership del Gruppo anche nei consumi digital, a conferma di un’attenzione anche ai nuovi canali di fruizione di contenuti, con crescite sia dei video visti che del tempo speso (la SoV delle interazioni social è del 43% vs il 21% della Rai e il 15% di Sky), con 19,2 milioni di utenti registrati.
La pubblicità
Un bel bacino anche per Publitalia che, come ha detto Pier Silvio Berlsuconi, sta già andando meglio del mercato, laddove il -3,5% rilevato da Nielsen nei primi 9 mesi significano 5,1% di punti in più rispetto al -8,6% del mezzo televisivo e 3 punti in più di share sul mezzo (+0,7% sul totale investimenti), in un perimetro tra l’altro che non considera DAZN. Inoltre, come ha anticipato, ottobre e novembre sono andati meglio dei primi 9 mesi, anche se il saldo dovrebbe essere ancora negativo. Insomma, il mercato fa alla fine meno paura degli OTT (per i quali Pier Silvio Berlusconi si è limitato a invocare una par condicio con chi in Italia mantiene i posti di lavoro e paga le tasse), e questa è un’ulteriore sfida per Publitalia, il cui A.D. Stefano Sala tra l’altro ora dovrà presidiare con lo stesso ruolo anche Publiespaña, nel contesto di un rimescolamento organizzativo in terra iberica che, dopo l’uscita di Paolo Vasile, vedrà dal 2023 il suo ruolo di A.D. ripartito tra Alessandro Salem, Direttore Generale dei contenuti di RTI, e Massimo Musolino per le aree Management e Operations, di cui è Direttore Generale.