Mediamond festeggia i 10 anni di attività e rafforza il progetto digital out of home con V.G. Pubblicità
La concessionaria guidata da Davide Mondo ha incontrato clienti e operatori del mercato; celebrata l’evoluzione dal business esclusivamente online alla crossmedialità con stampa e radio

Davide Mondo
Mediamond si prepara a un rafforzamento del business nell’area del digital out of home. Lo ha detto l’amministratore delegato Davide Mondo martedì scorso, durante la serata di celebrazione dei dieci di anni di attività della concessionaria, nata nel 2009 per seguire sul fronte della raccolta pubblicitaria le property online di Mediaset e Mondadori, da cui è partecipata con quote paritetiche. Nel novembre del 2013 la società guidata da Mondo acquisisce la raccolta delle testate periodiche di Mondadori e dell’emittente radiofonica del gruppo di Segrate, R101. Dal 2016 è la concessionaria di Radio Mediaset, cui fanno capo le emittenti Radio 105, Virgin Radio, Radio Monte Carlo, R101, Radio Subasio.
Ora rilancia con il nuovo progetto che, però, vedrà la luce il prossimo autunno. In realtà, l’ingresso di Mediamond nel settore della pubblicità esterna digitale non è una novità assoluta. Circa un anno fa concessionaria insieme a Mondadori ha stretto un accordo con la V.G. Pubblicità di Virginio Guastoni per la realizzazione di iDD Magazine, il primo magazine digitale “out of home” al mondo dedicato al tema del lifestyle, veicolato dal settembre 2018 sugli schermi della V.G. Pubblicità a partire dalla “vela” di piazza Gae Aulenti a Milano. «Il nostro obiettivo è mettere al centro il consumatore utilizzando qualsiasi schermo, e siamo convinti che il digital OOH sia il perfetto punto di incrocio fra tecnologia ed esposizione di contenuti di qualità, capaci di attrarre l’attenzione delle persone – ha detto Mondo durante l’incontro di martedì -. Decidendo di entrare in questo mercato abbiamo scelto di farlo con V.G. Pubblicità, una delle realtà più dinamiche dell’offerta DOOH».
Da digitali a crossmediali
La celebrazione dei dieci anni di Mediamond ha offerto l’occasione per sottolineare l’evoluzione della concessionaria da un business votato al digital a un approccio, e un portafoglio, crossmediali: «Un’avventura nata nel segno del digitale ma che ci ha visto crescere fin dall’inizio grazie anche alla stampa e alla radio, iniziata grazie all’intuizione di due aziende, Mediaset e Mondadori». L’invito alla festa, svoltasi a Palazzo Mondadori di Segrate con l’esibizione dei The Giornalisti, celebrava il numero “10” come “9+1”: «Nove è il numero di lettere che compongono il nostro brand, ognuna delle quali ha per noi un significato importante» ha detto Mondo. La “M” sta per “Multimedia Proposition” «perché abbiamo la crossmedialità nel nostro Dna», mentre la “E” rimanda al concetto di “Editorial Quality” perché «non siamo una concessionaria che punta solo ai numeri ma lavoriamo prima di tutto sui contatti di qualità che solo contenuti di altrettanta qualità possono garantire. Oggi si parla molto di dati e “D” sta per “Data Addict”, per noi questa è la realtà fin dall’inizio, perché abbiamo sempre venduto contatti precisi e profilati e oggi abbiamo costruito un team ad hoc interamente dedicato ai dati».
E poi “Innovazione”, driver della concessionaria sia in termini di opportunità pubblicitarie per i clienti sia di qualità delle testate che rappresentiamo in tutti i settori; e “Accuracy e Analytics”, perché l’attenzione ai KPI «è per noi un’ossessione intelligente». “M” si riferisce a “More than Impressions” ossia che la concessionaria non è fatta di meri venditori, ma professionisti che affiancano clienti e agenzie per trovare le soluzioni più adatte ai loro obiettivi strategici. “O” come “Opportunity To See” «sono quelle che ci mettono in condizione di dialogare con 42 milioni di italiani ogni mese grazie ai nostri contenuti in settori verticali come il food, le news, il wellness lo sport, l’intrattenimento, il parenting e il fashion. “N” come “Narration”, ci piace raccontare le storie del mercato e dei nostri clienti, e lo testimoniano gli oltre 4.000 progetti di comunicazione che abbiamo costruito in questi 10 anni». L’ultima lettera è la “D”, che sta appunto per “Digital Out Of Home”. «Il +1 – ha concluso Mondo - è fatto da colleghi, editori, clienti e agenzie che collaborano con noi e che ci hanno supportato, negli ultimi 10 anni, nel fare il nostro lavoro al meglio».