Autore: Redazione
05/12/2016

Lovby, il passaparola a servizio degli utenti e degli inserzionisti

Nel corso dello IAB Forum DailyNet ha incontrato l’amministratore delegato Fabrizio Rametto: «Siamo una Action Platform che evolve il mercato e rappresenta una soluzione di Permission Marketing»

Lovby, il passaparola a servizio degli utenti e degli inserzionisti

C’è un nuovo attore nell’influencer marketing. E grazie a lui c’è un nuovo modo di fare influencer marketing. Stiamo parlando di Lovby, società presente in prima linea allo IAB Forum guidata dall’amministratore delegato Fabrizio Rametto. L’azienda che ha saputo portare a suo vantaggio il concetto chiave del marketing per cui non esiste forma di comunicazione più potente della raccomandazione di un amico, ha realizzato una piattaforma, che in meno di un anno ha raggiunto 60.000 utenti iscritti, in grado di connettere brand e utenti, chiamati Brand Lover, e coinvolgerli in missioni (chiamate Lovby) sia online sia offline. DailyNet ha incontrato Rametto per approfondire l’attività dell’azienda.

Ci illustra il campo d’azione di Lovby?

Noi offriamo al mercato una Action Platform, nata per unire i consumatori alle aziende tramite azioni. Perché azioni? Perché le aziende possono pianificare, e pagare, solo al compimento di una determinata azione e non a impression, quindi non più CPM e CPC, ma solo CPA, con tutti i benefici del caso. LovBy rappresenta una nuova frontiera del marketing, non più Interruption Marketing, che interrompe un’azione e somministra un’informazione non richiesta, bensì Permission Marketing, che ottiene il permesso di comunicare con l’utente e lo connette direttamente all’azienda, facendolo sentire parte attiva dei brand.

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Cosa intende, in concreto, per azioni?

Parlo di azioni online e offline. Per esempio, sui social un’azione è un tweet, un like, una condivisione di post con la possibilità di sviluppare engagement facendo partecipare a un’indagine un determinato utente. Offline l’utente, tramite Lovby è possibile effettuare prove prodotto, acquisti a prezzi privilegiati e attività di mystery shopping. Un vantaggio per le aziende che con noi possono stabilire azione, costo per azione, come verificarle e pagare a consuntivo senza un budget minimo. Inoltre abbiamo sviluppato una piattaforma davvero esaustiva per le aziende, comparabile a quelle Adwords e a Facebook Business Manager.

E quali sono i vantaggi per gli utenti?

Prima di elencare i vantaggi vorrei chiarire cos’è Lovby. Lovby non è un social network né una piattaforma di intrattenimento. In Lovby si agisce diventando testimonial dei propri brand preferiti: gli utenti diventano parte attiva della comunicazione del brand. Noi ci rivolgiamo a persone ordinarie e non a influencer prezzolati, perché sono loro che innescano un passaparola positivo tra colleghi, amici e familiari. Brand Lover vengono classificati da un algoritmo che attribuisce a ogni utente registrato uno score di influenza che varia in funzione della propria attività social. Si dividono quindi in Top, Master, Senior e Start. Ogni missione prevede una specifica retribuzione in Lovies (punti virtuali convertibili in premi riscattabili, in ogni istante, direttamente sulla piattaforma) che viene finalizzata solo se l’incarico è stato eseguito dall’utente. In questo senso ci piace definirci i Robin Hood del digitale: i social della Silicon Valley, infatti, sfruttano le attività dei propri utenti per monetizzare. Noi, invece, ridistribuiamo agli utenti il guadagno delle loro azioni sulla piattaforma.

Quando è nata la vostra società? E quali gli orizzonti futuri?

Siamo sul mercato da San Valentino e questa è la prima uscita pubblica. Oggi sono 60mila gli iscritti alla piattaforma e siamo in fundraising per aprire in Gran Bretagna e in Spagna nel secondo trimestre dell’anno prossimo. E poi vorremmo proseguire il nostro processo di espansione, portando in nuovi mercati la filosofia Lovby.