Le tre parole del 2016: video, mobile, big data. Shiny in prima linea per garantire agli investitori le migliori opportunità per pianificare nell’ecosistema digitale
Fabiano Lazzarini, general manager della storica realtà italiana attiva sul mercato con un’innovativa offerta di formati video, commenta i dati delle ultime ricerche sullo scenario digital e illustra le modalità con cui vanno affrontate le criticità emergenti in un panorama in costante trasformazione. E annuncia novità proprio nel mobile

Come di consueto gli ultimi giorni dell’anno scorso e questo primo mese dell’anno sono stati contraddistinti da una fitta serie di articoli dedicati alle previsioni sull’andamento dell’advertising nel 2016. E tra i diversi scenari ricostruiti dagli analisti e dagli esperti spicca una costante: il video. Tutti i principali operatori, infatti, hanno menzionato questo strumento come uno dei principali driver dello sviluppo della pubblicità digitale. Già nel corso dell’ultimo Iab Forum di Milano, nel dicembre scorso, era stato più volte sottolineato il trend di crescita dei video ad: +19% nel 2015 rispetto all’anno precedente per un progresso di 55 milioni di euro secondo i dati dell’Osservatorio Internet Media curato dal Politecnico di Milano e da Iab Italia. «Tutto ciò non mi stupisce - commenta Fabiano Lazzarini, general manager di Shiny, storica realtà italiana attiva sul mercato con un’innovativa offerta di formati video -. Si tratta di uno strumento che garantisce immediatezza ed è in grado di dialogare con l’utente in modo diretto ed efficace. Il video riesce a essere molto più coinvolgente di qualsiasi altro formato. Per questo piace agli inserzionisti e al pubblico. Ma bisogna calibrarne con attenzione l’uso». Più nel dettaglio, Lazzarini si sofferma su un particolare legato alle ultime stime inerenti il mercato americano, fornite da eMarketer. Ebbene, per quanto riguarda il 2016 emerge, per la prima volta, il sorpasso del display sul search: «Il mercato americano è da sempre precursore di trend mondiali - sentenzia Lazzarini -. Facilmente, in Italia, questo sorpasso tarderà un po’ ad arrivare: i dati dell’Osservatorio di Politecnico e Iab, infatti, vedono ancora il search in crescita. Ma il dato più interessante, a mio avviso, rispetto alle previsioni di eMarketer, riguarda il posizionamento del video all’interno del display che, con 9,59 miliardi di dollari, supera anche i rich media che si attestano a 7,42 miliardi. E questo è un indicatore importante per gli operatori del mercato: il video, nella sua semplicità, è premiante, in special modo quando si prevede una pianificazione da mobile. Ed è proprio questa l’altra costante che emerge dalla maggior parte delle previsioni di questo periodo».
Video per tutti
Quindi video per tutti? «Bisogna fare molta attenzione: il video funziona se non è invasivo e soprattutto se è rilevante per chi lo riceve - sottolinea Fabiano Lazzarini -. In questo caso è utile ricordare le risultanti di un’altra ricerca recente condotta da Millward Brown, al cui proposito l’innovation marketing director dell’istituto, Roberto Rossi, pone l’accento su un punto: occorre fare in modo che l’interruzione pubblicitaria sia in linea con gli interessi di chi la fruisce. Tale rilevazione è interessante anche perché si lega proprio ai dati empirici posti in evidenza dalla ricerca, secondo cui il 41% dei consumatori presi in esame sarebbe disposto a ricevere video pubblicitari sulla base dei propri interessi e un altro 40% in relazione alle marche preferite. La percentuale, invece, scende quando si effettua la pianificazione di una campagna di video ad in base alla cronologia dei siti visitati. Questi dati sono un grande insight per i brand - dice ancora Lazzarini - perché emerge chiara la volontà degli utenti di entrare in contatto con i marchi, con le aziende. Per questo Shiny ha puntato sullo sviluppo di formati originali per offrire campagne video che non disturbino nel modo più assoluto la navigazione dell’utente e, nello stesso tempo, non erodano il traffico dell’editore».
Proposta innovativa
Shiny, dunque, ha lanciato sul mercato una proposta innovativa per le campagne di video advertising: un formato, coperto da brevetto statunitense, che garantisce un alto tasso di viewability perché fortemente resistente al cambio pagina e allo scrolling. L’esperienza di navigazione non viene interrotta perché il video gode di un posizionamento specifico a bordo pagina che non si sovrappone alle pagine che si stanno consultando e per il quale l’utente detiene il pieno controllo, decidendo se attivare il volume, mettere il video in full screen, cliccarci sopra o meno. «In un contesto di affollamento pubblicitario, la nostra soluzione si sta rivelando vincente e infatti stiamo registrando punte di viewability del 96%. Con una concessionaria interna, tre business unit, che sono ShinyTech, ShinyStat e ShinyAdv, dedicate allo sviluppo di soluzioni innovative per valorizzare e reingegnerizzare il formato video, Shiny è oggi una media company innovativa e all’avanguardia A questo lavoro di R&D - aggiunge il manager - abbiniamo il nostro sofisticato sistema di targettizzazione e un’infrastruttura di “machine learning” che insieme permettono una pianificazione mirata di estrema efficacia verso l’audience di riferimento».
Il ruolo del mobile
Millward Brown, però, evidenzia anche un altro trend assolutamente non trascurabile nella sua recente indagine: il mobile. Soprattutto in Italia, dove si impone come lo schermo preferito per il 40% dei nostri connazionali. E Shiny, allora, come si pone nei confronti del mobile? «E’ una innegabile realtà che come player di mercato stiamo tenendo in grande considerazione, tanto che a breve annunceremo novità proprio in questo campo”. In uno scenario in costante evoluzione, quindi, essere tecnologicamente preparati a seguire i flussi dei cambiamenti è cruciale. «Per questo Shiny ha investito per costituire una nuova infrastruttura data-driven - spiega Lazzarini -, sviluppando anche una piattaforma di data management proprietaria, ShinySense, che permette l’analisi comportamentale e predittiva degli utenti nel pieno rispetto della normativa sulla privacy e che consente ai marketer di poter contare su livelli di precisione crescenti in funzione dell’utilizzo». E volendo riassumere il nuovo anno in tre keyword, Fabiano Lazzarini sceglie «video, mobile e big data». E aggiunge: «A noi operatori del mercato tocca la sfida di combinarli per fornire le migliori opportunità per tutti gli interlocutori dell’ecosistema digitale».