Autore: Redazione
21/02/2018

Le ad impression degli annunci mobile monetizzate tramite PMP sono aumentate del 37%

Secondo una ricerca di PubMatic, gli editori si rivolgono sempre più spesso ai private marketplace come soluzione per la brand safety

Le ad impression degli annunci mobile monetizzate tramite PMP sono aumentate del 37%

I mercati privati (PMP) sono un modo sempre più efficace per gli editori di monetizzare il loro inventario mobile in programmatic. L’ultimo studio di PubMatic, Quarterly Mobile Index (QMI) ha rilevato che le ad impression degli annunci mobili monetizzate tramite PMP sono aumentate del 37% su base annua nel quarto trimestre 2017, rappresentando l’ottavo periodo consecutivo di crescita. Prezzo premium I prezzi delle inventory PMP avevano un prezzo superiore del 155%, rispetto alle mobile impression disponibili sull’open exchange nel 2017, ma la ricerca ha concluso che maggiore controllo dell’offerta equivale a maggiori profitti per gli editori. Per questo, nonostante i prezzi più alti, molti publisher hanno scelto il lato premium della supply chain, considerato una soluzione ibrida contro il problema della brand safety. Spesa mobile Studi separati dello IAB dimostrano come il mobile rappresenti ormai oltre la metà della spesa complessiva per gli annunci digitali dal 2016 in poi, con un mercato stimato a circa 40 miliardi di dollari all’anno solo negli Stati Uniti dove il programmatic rappresenta un forte motore di crescita. Il mobile web è cresciuto del 121% rispetto al Q4 2017, mentre l’inventory desktop, nello stesso periodo ha registrato un +81% rispetto all’anno precedente. Soluzioni ibride Lo studio, mette anche in evidenza l’emergere dell’header bidding come strumento di monetizzazione per gli editori, definito dalla ricerca come fenomeno mainstream ormai già dalla fine dell’anno scorso. Mentre gli editori hanno approfondito le loro competenze di header bidding, il tasso di adozione delle soluzioni ibride, che offrono integrazioni sia client sia server-side, è aumentato dal 13,6% al 20,7% tra settembre e dicembre 2017.