Autore: Redazione
15/03/2016

Il lato social dei Primi Ministri europei

Doing presenta “Prime ‘social’ Ministers. A social media analysis of 6 European Leaders” per analizzare l'approccio alla comunicazione digitale dei 6 leader europei

Il lato social dei Primi Ministri europei

Dalla discesa in campo di Mario Monti nel 2012 al video virale del discorso di Matteo Salvini al Parlamento Europeo dell’8 luglio scorso sul tema Grexit, senza dimenticare il tweet più riuscito della storia “Four more years” di Barack Obama, in occasione della sua rielezione a presidente degli Stati Uniti nel 2012. Oggi sembra proprio che i social media siano entrati a far parte in maniera davvero pervasiva non solo della vita quotidiana ma anche nella comunicazione politica, tanto da rendere difficile soprattutto alle nuove generazioni il ricordo delle dinamiche organizzative prima dell’avvento del mondo social. Del mutato scenario geopolitico cui ci si trova a fare i conti ne sono pienamente consapevoli i Primi Ministri delle principali democrazie europee, o più verosimilmente il loro staff. E sul cambiamento dei flussi comunicativi, che pongono le istituzioni nazionali sempre più a contatto con i propri cittadini grazie a interazioni virtuali, ha acceso i riflettori anche Doing, network internazionale che combinando esperienze di business e creatività è in grado di offrire i più svariati e completi servizi di consulenza comunicativa accompagnando i propri clienti in percorsi di digital transformation. Dopo aver selezionato i sei principali leader politici dell’Eurozona - Matteo Renzi, Alexis Tsipras, Angela Merkel, Mariano Rajoy, François Hollande e David Cameron - Doing ha messo a confronto il loro lato social nella ricerca “Prime ‘social’ Ministers. A social media analysis of 6 European Leaders” presentata da Marco Massarotto, fondatore e partner dell’azienda, presso la Camera dei Deputati. Considerando i 12 mesi passati, l’obiettivo del progetto è stato quello di delineare le peculiarità dei 6 leader messi a confronto sul loro approccio alla comunicazione digitale, e in particolare sulla gestione dei social media anche alla luce delle principali tematiche europee. Le piattaforme prese in considerazione sono state Facebook, YouTube e Twitter, e le misurazioni sono state fatte focalizzandosi su tre metriche principali: popolarità, content ed engagement.
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Marco Massarotto, Founder & Partner DOING ed Eleonora Cipolletta, Head of Monitoring Team DOING   Matteo Renzi, il più attivo Nel 2015, è stato il politico che ha visto la crescita maggiore dei propri follower su Twitter, +659.818 ed è anche il leader che ne ha il numero maggiore in assoluto: 2.177.652, stando al 31 dicembre 2015. Il tweet che gli ha fatto guadagnare più follower è stato quello del 14 novembre scorso (+6.900) in cui esprimeva solidarietà al popolo francese colpito dall’atroce attacco di Parigi. Sul versante Facebook, invece, è stata registrata una crescita media di 235,82 fan al giorno pur mantenendo un numero di like alla pagina pressoché invariato per tutto l’anno. “Buon lavoro, Presidente Mattarella. Viva l’Italia!”, post del 21 gennaio è stato il messaggio che gli ha fatto guadagnare il record di crescita giornaliera con un +5.900 fan. Ma che tipo di contenuti ha pubblico il nostro Primo Ministro? Al netto dei 277 post su Facebook di cui 50 sponsorizzati, Renzi non è quello che pubblica più contenuti, ma è invece colui che risponde di più ai propri follower. Su Twitter, per esempio, è in quarta posizione e sono stati 583 i tweet di cui il 16% replies e il 23% retweets. Con il 25% di donne e il 75% uomini, Matteo Renzi è il politico con la forbice maggiore in termini di genere tra i suoi follower.
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La popolarità di Matteo Renzi su Twitter David Cameron, un profilo international È il politico che ha un maggior equilibrio di genere tra i suoi follower su Twitter, 43% donne e 57% uomini, e il dato più interessante è che su tutte le piattaforme riceve interazioni da più parti nel mondo, in particolare da America del Nord e Centrale. Con 499 post e la condivisione di quasi 180 foto è il leader con il maggior numero di post pubblicati su Facebook. Angela Merkel, su Facebook paga la linea dell’accoglienza Se su Facebook è il Primo Ministro con il maggior numero di Like alla pagina, pur pubblicando meno contenuti tra i sei leader selezionati (solo 42 post di cui 25 sponsorizzati), e negli scorsi 12 mesi ha registrato l’incremento maggiore della fan base (+742.025), il Cancelliere è l’unica a non aver un profilo Twitter ufficiale. Lo scorso 3 settembre, giorno in cui ha difeso la sua politica di accoglienza nei confronti di chi sfugge dalla guerra, è stato il giorno in cui ha registrato il maggior numero di fan in assoluto, +41.100, sulla piattaforma. La multimedialità di Alexis Tsipras e Mariano Rajoy Oltre ai tradizionali account in greco, è l’unico a possedere account dedicati esclusivamente al pubblico estero (Facebook e Twitter). Pur essendo colui che ha meno fan/follower sui propri profili (Facebook 451.040; Twitter 250.058), è quello che ottiene proporzionalmente il maggior numero di interazioni ai propri post, probabilmente grazie anche ai contenuti per lo più multimediali che posta. Il leader spagnolo nel 2015, da solo, ha twittato da solo più del doppio di quanto hanno fatto tutti gli altri leader messi insieme: 313 post su Facebook e 5.284 tweet di cui più della metà (56,4%) sono retweet, 43,5% tweet e 0,1% replies. Francois Hollande in controtendenza Lo scorso novembre, in concomitanza con la seconda ondata degli attentati terroristici di Parigi, sono valsi a Hollande un aumento di 100mila follower in un solo mese; in particolar modo è stato il 13 novembre, giorno esatto degli attentati, a registrare un incremento maggiore sia su Twitter (+41.300 follower) che su Facebook (+51.400). In controtendenza rispetto agli altri leader, il Presidente francese fa quasi esclusivamente uso di status di testo senza ricorrere a contenuti multimediali e non ha mai tetwittato un contenuto altrui. E anche il tasso delle replies è molto basso, intorno al 2%.
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L'andamento dei profili Facebook dei 6 leader nel 2015