L’ad fraud si sposta da desktop a mobile. Nell’ultimo anno crescono dell’800% le frodi in-app
App spoofing, introduzione di browser nascosti e creazione di app capaci di far scorrere in background pubblicità, aumentandone così i volumi di traffico, sono i tre elementi individuati dalla partnership tra InMobi e DoubleVerify

I consumatori stanno spostando una parte sempre maggiore del loro consumo di internet sul mobile, e le ad fraud seguono di conseguenza. Il Fraud Lab di DoubleVerify ha notato una crescita dell’800% dell’ad fraud in-app nell’ultimo anno. In risposta, il provider di software di marketing analytics ha impostato una collaborazione con InMobi, una piattaforma di mobile engagement. I termini di questa partnership prevedono che “DoubleVerify fornirà un filtro continuo sulle frodi e misurazioni costanti sulle campagne di advertising in-app all’interno dell’InMobi Exchange su scala globale”, ha dichiarato il chief Operations di DoubleVerify Matt McLaughlin. Le verifiche di terze parti hanno aiutato a ridurre l’ad fraud su desktop per una percentuale vicina allo zero, stando a ciò che afferma DoubleVerify. Allo stesso tempo, le app mobile sono cresciute al punto da assorbire oltre il 50% del tempo speso su internet dai consumatori. Per contro, la domanda di mobile inventory di qualità da parte degli advertiser è volata alle stelle. Per i truffatori è arrivato il momento dunque di trovare nuove e creative maniere per rovinare l’esperienza pubblicitaria sul mobile.
I tre modi individuati da DoubleVerify
La prima maniera in cui i criminali digitali possono agire è l’app spoofing. Si tratta di un metodo sofisticato di creare app non-premium e farle passare per app (premium o no) già esistenti. La seconda è l’introduzione di un browser nascosto - sempre all’interno della app - che visita siti fraudolenti in cui vengono generate impression non-umane. La terza via consiste nella creazione di app che dirottano i device utilizzando ads nascoste o in background per generare alti volumi di traffico fraudolento. L’integrazione di InMobi in DoubleVerify ha l’obiettivo di costituire un supporto mutuale per combattere questo tipo di truffe. Insieme, le due società copriranno il pre-bid targeting di tutte le impression contenute nell’InMobi Exchange all’interno della sua piattaforma mobile in-app. Inoltre, l’integrazione permetterà di monitorare le attività fraudolente post-bid, come ad esempio lo spoofing. Questo darà a InMobi la possibilità di raffinare continuamente la qualità delle sue inventory pubblicitaire. “Con una spesa pubblicitaria sempre più concentrata sul mobile, l’imperativo è consegnare ai brand trasparenza rispetto alla qualità delle inventory all’interno delle app mobile. Siamo orgogliosi della partnership con InMobi, che espanderà l’impronta delle nostre capacità di prevenire le frodi”, spiega McLaughlin.