Autore: Redazione
05/03/2018

L’85% dei marketer digitali prevede di aumentare la propria mobile video spend quest’anno

Secondo un report pubblicato da YouAppi, la quota è in crescita del 10% rispetto al 2017. Il 61% userà il formato prettamente sui social, il 56% in-app e il 42% lancerà annunci video

L’85% dei marketer digitali prevede di aumentare la propria mobile video spend quest’anno

La maggior parte dei marketer mobile sta progettando di aumentare gli investimenti in video quest’anno, secondo un report pubblicato mercoledì scorso da YouAppi. La “CMO Mobile Marketing Guide” mostra che l’85% dei marketer digitali prevede di aumentare la propria video spend nell’ambito del marketing mobile nel 2018, in crescita del 10% rispetto al 2017. Customer journey Più di tre quarti degli intervistati hanno dichiarato che il video è un formato molto importante per la qualità del customer journey, il 71% intende, infatti, utilizzarlo per l’acquisition e il 65% per l’awareness. Molti marketer mobile hanno anche espresso l’intenzione di investire in tecnologie di marketing come il machine learning (49%) e l’ AI (36%) per supportare il customer journey. L’indagine, che ha preso in esame 425 marketer digitali globali, è stata condotta da Dimensional Research nel mese di febbraio. Percentuali in crescita Tutti i marketer prevedono di aumentare l’uso del video in generale. I social media sono l’ambiente più idoneo al formato, con il 61% dei marketer che dichiarano di voler utilizzare il video in ambito social quest’anno - dal 48% dello scorso anno. Più della metà (56%) ha in programma di promuovere i video in-app, il 45% sta pianificando la pubblicità video e il 42% ha in programma di lanciare video sul mobile web. Sono tutte percentuali in crescita rispetto all’anno scorso. Preoccupazioni Ma, nonostante le stime sugli investimenti siano in aumento, il rapporto ha mostrato un aumento della preoccupazione dei marketer per l’ad fraud, cresciuta dal 33% al 48%, ma anche per le misurazioni inefficienti (45%), il targeting non raffinato (26%) e la mancanza di visibilità online (23%).