L’esercito dell’intelligenza artificiale a rapporto: indigo.ai offre collaborazione e sincronia per creare una vera relazione
Le soluzioni di AI conversazionale della startup che rafforza la customer experience delle aziende clienti raccontate da Gianluca Maruzzella, CEO e co-founder del gruppo
Gianluca Maruzzella
Sembra che man mano che si va avanti nel tempo, il tempo giornaliero, il tempo per fare le cose, per raggiungere un risultato sia sempre meno. È una suggestione, legata a schemi industriali che si rinnovano costantemente ma, dotati ogni giorno di più di elementi che facilitano, che automatizzano, che velocizzano, ci troviamo nella situazione di “chi ha tempo non aspetti tempo” in versione 2.0. Oggi come oggi, le aziende devono stabilire un rapporto di fiducia con il cliente che si misura anche e soprattutto con la variabile tempo e, ovviamente, con la correttezza di una risposta subitanea. indigo.ai, che si propone come startup che aiuta le aziende a evolvere la propria customer experience grazie all’intelligenza artificiale conversazionale, ha trovato le sue soluzioni a questi tempi irrequieti. Lo chiediamo a Gianluca Maruzzella, CEO e co-founder di indigo.ai (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).
In cosa consiste la vostra offerta e come si è evoluta nel tempo?
«Siamo nati nel 2016, in tempi non sospetti, ossia quando l’AI non era ancora trendy; l’obiettivo era lo stesso che ci caratterizza attualmente, ossia riportare la magia nella comunicazione, creare una reale interazione tra aziende e utenti. Tutte le cose migliori partono dalla relazione, dalla capacità di farsi capire ed ecco perché utilizziamo l’AI e i moderni ritrovati della tecnologia per creare una costante evoluzione. Mettiamo a disposizione dell’azienda una piattaforma che permette di avere una serie di agenti AI, diversi fra loro, esperti nel proprio argomento, che si riuniscono come se fossero una squadra digitale e collaborano per rispondere alle richieste dell’utente/cliente».
Con quali settori lavorate maggiormente con chi vi piacerebbe approfondire una collaborazione?
«È cresciuta la consapevolezza generale sul tema e così siamo stati sommersi dalle richieste: ci operiamo con il settore bancario (Hype, Santander Consumer Bank), farmaceutico (Bayer), con nomi quali Spiagge.it, Unobravo, Lavazza, situazioni diverse fra loro ma accomunate dalla consapevolezza che per essere competitivi occorre evolvere la customer experience».
Avete sviluppato di recente Indi-e per Shopify: come lavorate nel campo dell’e-commerce?
«Nel corso degli ultimi anni, abbiamo ricevuto tante richieste dal mondo dello shopping online e ci siamo chiesti: c’è modo di offrire la stessa potenza tecnologica anche agli e-commerce? Abbiamo così creato uno strumento dotato della forza della GenAI, integrabile in qualsiasi catalogo, che sappia parlare con la propria voce, facilmente installabile e quindi immediato e, per di più, poco costoso; un vero e proprio piano tariffario disponibile sul nostro sito, che mette a disposizione una serie di agenti che rispondono a dubbi, domande specifiche sui prodotti, gestiscono l’assistenza e la post vendita, fungono anche da personal shopper, un vero responsabile del negozio portato sul sito».
Con Beko vi adoperate nell’assistenza clienti: come funziona il vostro chatbot?
«A nostro modo di vedere, parliamo di un eccellente caso di assistenza clienti: è posizionato su ‘contattaci’ e fornisce assistenza sui prodotti di Beko, soluzioni ai problemi, ai dubbi e, quando serve, produce il numero di Beko sui prodotti in garanzia. Un supporto con i guanti bianchi».
Unobravo vi ha scelto per supportare tecnicamente gli utenti, in che modo?
«L’impianto AI è pervasivo a tutti i livelli, anche per il servizio di psicologia online numero uno in Italia. La sigla voleva implementare una soluzione utile per sostenere gli utenti registrati, affinché potessero trovare le prime risposte alle domande più comuni, e così abbiamo creato Fortuny, il loro assistente, con tone of voice molto affidabile e in linea con l’ambito. In circa sei mesi di attività, attraverso l’AI sono state gestite 30.000 chat, con ticket di entrata ridotti del 70%, e un conseguente impatto super positivo nella customer experience, quindi nell’azienda azienda e negli obiettivi».
Quali potrebbero essere gli sviluppi dell’AI conversazionale?
«Il grande filone è rappresentato dagli agenti, ormi molto differenti dai primi assistenti virtuali vecchi. L’altro tema fondamentale è quello dell’approccio multimodale, ossia fluido, misto, integrato, un qualcosa che cambierà il mondo di muoversi online e lo sta già facendo».
Avete chiuso un nuovo round di finanziamento per il 2024: quali saranno i focus di crescita?
«Ci sono tante iniziative in serbo: una riguarda il mondo dei partner, che possono essere agenzie che offrono servizi di digital marketing, con i loro clienti che chiedono agenti AI. Puntiamo a sostenere un’agenzia nel mettere in evidenza il proprio prodotto. A breve lanceremo un programma di partnership. E poi rafforzeremo l’area di prodotto e il modello di vendita».