Autore: Redazione
10/07/2018

Italia più razzista secondo la terza edizione della Mappa dell’Intolleranza, il concept firmato da Network Comunicazione

L’agenzia milanese ha ideato la realizzazione creativa e il design del progetto per Vox, Osservatorio italiano sui diritti

Italia più razzista secondo la terza edizione della Mappa dell’Intolleranza, il concept firmato da Network Comunicazione

Presentata a Milano, la terza versione della Mappa dell’Intolleranza, che fotografa un’Italia più razzista. La mappatura consente l’estrazione e la geolocalizzazione dei tweet che contengono parole considerate sensibili e mira a identificare le zone dove l’intolleranza è maggiormente diffusa. I tweet intolleranti nel terzo anno della rilevazione modificano, la tendenza registrata nei due anni precedenti: diminuisce l’intolleranza contro le persone omosessuali ed esplodono xenofobia, islamofobia e antisemitismo. La percentuale dei tweet dell’odio si attesta al 32,45% del totale nel 2017 e sale al 36,93% nel 2018: un balzo di 4 punti in pochi mesi. Più di 1 italiano su 3 twitta il suo odio contro migranti, ebrei e musulmani. Cultura del dialogo La Mappa dell’Intolleranza è un progetto sull’inclusione che vuole favorire la cultura del dialogo. Ideata da Vox -Osservatorio italiano sui diritti, è stata realizzata in collaborazione con quattro univesità: l’Università Statale di Milano – Dipartimento di Diritto pubblico italiano e sovranazionale, l’Università di Bari – Dipartimento di Informatica , La Sapienza di Roma – Dipartimento di Psicologia dinamica e clinica della facoltà di Medicina e Psicologia e l’università Cattolica di Milano – Itstime, centro di ricerca che fa capo al Dipartimento Sociologia. Concept creativo Network Comunicazione ha ideato il concept e ha finalizzato il lavoro di raccolta dati e di analisi degli stessi, attraverso la creazione di vere e proprie mappe infografiche e video di decodifica del sentiment della rete. Una campagna teaser sui social ha preceduto la presentazione dei dati della Mappa dell’intolleranza anno 3. “L’hate speech rappresenta, oggi, uno dei maggiori problemi per chi lavora nel campo della comunicazione”, spiega Silvia Brena, Ceo di Network Comunicazione e co-fondatrice di Vox -Osservatorio italiano sui diritti. “Un meccanismo distruttivo, che impatta soprattutto sui giovani, abituandoli a narrazioni aggressive e polarizzanti. E che sfocia in fenomeni gravi, come il cyberbullismo. L’obiettivo della nostra campagna è di evidenziare le sacche d’intolleranza e creare le condizioni per contronarrazioni efficaci, capaci di costruire ponti e non barriere tra gli individui”. Altre evidenze Un dato positivo è che i tweet intolleranti diminuiscono dove è più alta la concentrazione di migranti, dimostrando, quindi, una correlazione inversa tra presenza sul territorio e insorgere di fenomeni di odio: pare che conoscersi promuova l’integrazione. Resta, invece, altissima la temperatura dell’odio online. Una “temperatura”, da decrittare e cercare di bloccare: anche per questo, Vox ha preso parte lo scorso anno ai lavori della commissione parlamentare Jo Cox sui fenomeni di odio, intolleranza, xenofobia e razzismo. E proprio per questo, dal 2017, è stato avviato, per ora nella città di Milano, un progetto nelle scuole secondarie superiori contro il cyberbullismo, coinvolgendo i ragazzi nella progettazione di campagne informative contro l’hate speech. La Mappa sarà donata ai comuni, alle Regioni, alle scuole, a chiunque abbia bisogno di fare un’efficace azione di prevenzione sul territorio.