“Indie VS mainstream”: Young Digitals sviluppa la campagna Wudy
Attinti idee, tone of voice e creatività in maniera trasversale anche da campi e linguaggi della musica alternativa italiana odierna (fenomeno conosciuto anche come “it pop”) e della moda
Young Digitals firma la campagna di Wudy, celebre brand del gruppo AIA, con una pianificazione strategica partita l’estate scorsa e sviluppatasi poi nei mesi successivi attraverso diversi touchpoint, tutti uniti dallo stesso filo conduttore, in un mix riuscito tra content creator, influencer, eventi e una capsule collection con prodotti di moda a marchio Wudy per raggiungere un target di riferimento giovane.
Il concept
“Indie VS mainstream” è stato il concept della campagna, che ha attinto idee, tone of voice e creatività in maniera trasversale anche dai campi e linguaggi della musica alternativa italiana odierna (fenomeno conosciuto anche come “it pop”) e della moda. Vivere con leggerezza tutte le cose più pop, wurstel compresi, anche se si vive culturalmente sul versante alternativo. Questa giocosa e ironica provocazione è stata lanciata da un video pubblicato su Fanpage (uno dei partner di questa campagna), dove il protagonista vive il “dramma” legato ai sempre più labili confini tra musica, cultura alternativa e panorama mainstream.
Musica, stile e nostalgia
Questo stesso concetto è stato trasportato poi anche nella realtà, con la presenza fisica in alcuni festival di musica indipendente italiana, che nel corso degli ultimi anni è passata dall’essere un fenomeno di nicchia a diventare evento pop, mainstream. Un mood ironico ma anche vagamente nostalgico, proprio come la nuova scena indie italiana strizza l’occhiolino al vecchio cantautorato nostrano, e si lega anche ad uno stile di abbigliamento preciso e riconoscibile, dominato dai marchi sportivi anni ‘90 che oggi sono tornati in auge.
Il marchio mainstream del pubblico indie
Durante i vari festival è stato organizzato un "Guilty Pleasure Corner", un angolo di “vecchi” giochi in cui le persone potevano fermarsi per un momento di relax e divertimento. I partecipanti avevano così diritto ad un codice sconto valido per lo store ufficiale dove si potevano acquistare prodotti fashion a marchio Wudy, come magliette, calzini, berretti e sciarpe. In quel momento diversi musicisti della scena indie, presenti proprio a quei festival oppure nei propri profili Instagram (come ad esempio Calcutta, Pinguini Tattici Nucleari, Viito, Rovere, Bartolini e Jesse The Faccio) vestivano le stesse magliette Wudy, diventando così i promotori dell’iniziativa e lanciando poi l’apertura ufficiale al pubblico dello store online.
E per chi gli anni 90 li ha vissuti davvero...
All’interno di questa campagna è stato ideato anche un percorso dedicato a un target più vecchio, sempre legandosi al tema del gioco e della nostalgia. Anche qui c’è stata una presenza fisica, stavolta in alcune località della riviera adriatica dove il pubblico in spiaggia era invitato a divertirsi con i giochi di un tempo. La presenza online di questa iconografia veniva riverberata anche dalla pagina Facebook Viva gli anni ‘90, che riprendeva una serie di meme e contenuti dedicati al marchio Wudy.
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"La forza della campagna - commenta Michele Polico, CEO di Young Digitals - sta nell’aver raccontato il prodotto uscendo dal suo mondo di riferimento e approdando invece in campi culturali con cui non sembra avere nulla da condividere. In questo modo l’abbiamo reso più attraente, dandogli una luce diversa in ogni touchpoint, con l’ironia a fare da filo comune. Ad oggi questa campagna rimane una delle sfide più coraggiose e importanti vinte da YD, e dobbiamo ringraziare AIA per averci concesso la fiducia di fare qualcosa di veramente impattante, e del tutto controcorrente con i trend del settore".