Autore: Redazione
29/07/2016

Dopo la recente acquisizione, Yahoo e Aol sono ora pronti a fondersi

Dopo la recente acquisizione, Yahoo  e Aol sono ora pronti  a fondersi

Ormai è ufficiale, Yahoo è stata integrata in Verizon, che dà così continuità all’acquisto di AOL portato a termine durante lo scorso maggio. Le reazioni degli esperti esprimono grande ottimismo, tanto da paragonare la rinnovata potenza di Verizon a quella di grandi player del mercato come Google. Certo è che non sarà facile la strada per arrivare a competere con questi colossi. AOL e Yahoo si fonderanno, anzi, già stanno cercando di capire come preparare il terreno per la sinergia degli asset di entrambi: tutti e due possiedono dsp, data solution, esperienza cross device e un grande porfolio di contenuti originali. Non solo, i team di vendite delle due società sono molto preparati, l’expertise relativa alla industry è consolidata, le audience vantano numeri da capogiro. Sommare questi elementi potrebbe davvero consegnare a Verizon armi affilate per competere nel settore, e sicuramente la società avrebbe le carte in regola per sovrastare tutte quelle realtà che non siano Google e Facebook. Insomma, Verizon potrebbe trovarsi a essere il terzo player del mercato mondiale. Ma le operazioni vanno curate nei dettagli: già, perché nel 2000, quando AOL si è fusa con Time Warner, gli auspici erano tra i più rosei, ma poi il merging si è rivelato essere un vero e proprio fallimento. Distribuzione e produzione L’ecosistema interno del “nuovo terzo polo” comprende produzione e distribuzione, raggiungendo oltre 6 milioni di clienti con la fibra ottica, e 140 milioni di abbonati mobile e aggiungendo alla connettività una folta schiera di contenuti originali su testate riconosciute e strumenti per monetizzarne gli spazi. Prima che la macchina arrivi a regime bisogna però però mettere alcuni elementi in ordine. Per esempio le questioni legate alla privacy: utilizzare i dati di Verizon per gli scopi di AOL è stato un tema discusso ma non ancora sbrogliato. Come brand, AOL è sempre stato considerato la porta d’accesso per internet, e deve rinnovarsi per avere un ruolo ancora più forte. Inoltre deve ancora assorbire e gestire il business di advertising sales di Microsoft e digerire Millennial Media. Le differenze coi giganti Competere con il “gratis” è molto complicato. Il motore di ricerca di Google è un business molto profittevole, e offre la possibilità di rendere sussidiarie una serie di business mantenendo comunque i bilanci in positivo. Youtube, poi, ha la capacità particolare di investire pochissimo sulla produzione di contenuti originali, puntando efficacemente sull’offerta di monetizzazione diretta a chi sui contenuti investe parecchio. Opera in maniera simile Facebook, che è diventato una potenza mondiale senza aver speso praticamente niente in contenuti originali. E svilupparli è sempre più rischioso al giorno d’oggi. E ancora più rischioso è trarne guadagno. La sfida di Yahoo-AOL-Verizon è capire qual è la strategia giusta da applicare in questo segmento, visto che rappresenta un pezzo significativo della sua value proposition.