Autore: Redazione
20/12/2016

Vivendi non si ferma, vuole il 30% di Mediaset. Fininvest chiama in causa la Consob

Un’altra giornata intensa sul fronte della vicenda che mette di fronte il colosso francese e la company italiana. La società guidata da Vincent Bolloré si dice intenzionata a salire fino al limite massimo consentito oltre il quale diverrebbe necessario lanciare un’offerta su tutto il capitale

Vivendi non si ferma, vuole il 30% di Mediaset. Fininvest chiama in causa la Consob

Anche quella di ieri è stata una giornata intensa sul fronte della vicenda Vivendi-Mediaset: il gruppo francese appare seriamente intenzionato a salire fino al 30% del capitale del broadcaster italiano, vicinissimo, quindi, al limite massimo consentito oltre il quale diverrebbe necessario lanciare un’offerta su tutto il capitale della società.

Conseguenze

Ma anche una quota del 30% in mani transalpine avrebbe delle conseguenze, risultando, comunque, sufficiente per bloccare ogni accordo di Mediaset con un’altra società estera. Dopo il recente incontro tra i due amministratori delegati, Pier Silvio Berlusconi e Arnaud de Puyfontaine, la strada sembra tracciata: non essendo emersa la volontà, o la possibilità, di trattare, i vertici di Vivendi hanno deciso di rilanciare ulteriormente, andando, in pratica, verso lo scontro. E dopo la conquista del 20% alzano ancora l’asticella. Al nuovo, ipotizzato rastrellamento di azioni, Fininvest ha risposto chiedendo l’intervento della Consob, l’Authority che vigila sul corretto andamento degli scambi in Borsa.

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Pier Silvio Berlusconi

Esposto

In un comunicato, la società ha fatto sapere di aver presentato un esposto per manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate nei confronti di Vivendi. L’atto fa seguito alla denuncia presentata dalla stessa Fininvest alla Procura di Milano lo scorso il 13 dicembre scorso, e inviata per conoscenza anche alla Consob. In particolare, nell’esposto di ieri viene chiesto alla commissione di esercitare i poteri che le norme le attribuiscono in materia. Nella vicenda si è inserita, a difesa del gruppo italiano, anche l’Agcom, sostenendo che Vivendi, già azionista di controllo di Telecom Italia, non si trova nelle condizioni di detenere una quota dominante in Mediaset, elemento che andrebbe in violazione dei limiti imposti della legge Gasparri sulla raccolta delle risorse pubblicitarie nel nostro Paese.

Attacco frontale

Il numero uno del colosso transalpino Vincent Bolloré sembra, dunque, seriamente intenzionato a mantenere serrato l’assedio a Mediaset, quasi un attacco frontale al cuore dell’impero fondato da Silvio Berlusconi, mettendo nel mirino principale gruppo televisivo privato italiano controllato al 40% dalla Fininvest, appunto la cassaforte della famiglia Berlusconi. Nel giro di una sola settimana il raider francese è arrivato non lontano dalla quota dell’azionista di maggioranza e secondo socio dell’azienda italiana. E a questo punto, l’ulteriore blitz apre scenari riassumibili in un quesito essenziale: Bolloré tenterà di conquistare davvero la company italiana, lanciando un’Opa definitiva? Nella nota ufficiale, Vivendi ha ripercorso le tappe dei rapporti con Mediaset a partire dall’accordo dello scorso 8 aprile, quando era stata conclusa “una partnership strategica e industriale”, che aveva portato l’azienda francese a rilevare il 3,5% di Mediaset e il 100% di Premium, in cambio del 3,5% del capitale di Vivendi.

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Vincent Bollorè

Interesse strategico

“Sfortunatamente - spiega la nota - la prevista acquisizione di Mediaset Premium ha portato a un causa legale e le proposte di Vivendi per risolvere in via amichevole il contenzioso non sono state accolte da Mediaset e dal suo azionista Fininvest”. Il gruppo francese ritiene che “l’interesse strategico della partnership” sia da anteporre a quanto comporta il contenzioso legale. E ha deciso di diventare il secondo azionista industriale di Mediaset, acquisendo, “per iniziare”, il 20% del capitale di Mediaset.

Investimento aumentato

Ma in seguito all’incontro del ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine con Pier Silvio Berlusconi, ceo di Mediaset, il 16 dicembre, al successivo comunicato diffuso da Mediaset, il 17 dicembre, e considerando le recenti posizioni di Fininvest, “il consiglio di gestione di Vivendi riunito oggi (ieri per chi legge, ndr), con l’autorizzazione del consiglio di sorveglianza, ha deciso di aumentare l’investimento in Mediaset con l’acquisto di altre azioni a seconda delle condizioni di mercato entro il limite del 30% del capitale e dei diritti di voto”. Intanto, il titolo Mediaset ieri ha chiuso a quota 3,6 euro (+1,5%) e da una settimana a questa parte il guadagno è pari al 32,4%.