Autore: Redazione
20/10/2016

Social adv: il paradosso dell’abbondanza secondo Adglow

La varietà di strumenti presenti nel mondo dei social rischia di disorientare le aziende. Maurizio Boneschi sales director Adglow Italia suggerisce delle soluzioni per rendere più performante una pianificazione adv

Social adv: il paradosso dell’abbondanza secondo Adglow

Investire sui social selezionando al meglio le possibilità che il mercato e la tecnologia mettono a disposizione. Facile a dirsi, ma non a farsi. Il paradosso dello scenario attuale è che si assiste a un proliferare di canali social che nella maggior parte degli investitori può creare confusione. La complessità si ripropone nella scelta dei formati pubblicitari più performanti e nei sistemi di tracciamento e misurazione delle attività digitali più efficaci per il business delle aziende. «Le aziende dovrebbero essere stimolate ad utilizzare i social per fini pubblicitari - spiega Maurizio Boneschi, sales director di Adglow Italia, il marketing partner specializzato nello sviluppo di soluzioni innovative di social advertising a livello globale - di conseguenza diventa determinante il nostro ruolo nell’orientare e supportare la loro azione. Da anni il nostro team di professionisti studia quotidianamente i fenomeni social, sfruttandone tutte le potenzialità.  Grazie a questo lavoro siamo la principale DSP social a livello globale in grado di offrire soluzioni tecnologiche evolute e una consulenza specifica su tutti i principali social network», ha concluso.

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A proposito dei canali social, Adglow ha individuato, al di là dei soliti noti, qualche altro strumento che si presta a veicolare efficaci azioni di adv?

 

«Vorrei spendere due parole su Pinterest che non solo sta crescendo in termini di audience con oltre 100 milioni di utenti nel mondo, ma si sta rivelando un social con una sua precisa identità. Se Facebook si è affermato come il canale dove le persone possono raccontare “chi sono”, Instagram come il luogo di espressione del lifestyle e del “chi vorrei essere” e Twitter come il canale del real time dedicato al “cosa sto facendo”, Pinterest si sta rivelando come il canale in cui esprimere “cosa voglio”, il catalogo mobile di idee dove le persone cercano e valutano ciò che desiderano acquistare guidati da Pins sempre più personali e credibili. Può diventare per le aziende un efficace canale pubblicitario per campagne di prodotto: già oggi oltre il 70% degli utenti afferma di aver conosciuto un nuovo brand o servizio su Pinterest e oltre il 90% di loro lo utilizza per pianificare un acquisto».

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Maurizio Boneschi

Sul versante dei formati ce n’è qualcuno in grado di differenziarsi dalle inserzioni più tradizionali e allo stesso tempo di apportare un valore aggiunto agli investitori che lo utilizzano?

 

«Se la maggior parte dei formati di Facebook nascono per stimolare il consumatore a visitare il sito del cliente, il nuovo formato Canvas ha peculiarità differenti in grado di generare risultati interessanti. Possiamo considerarlo una sorta di minisito mobile in grado di assolvere a quello che dovrebbe essere il primo obiettivo di ogni attività pubblicitaria: intrattenere il più a lungo possibile le persone su di un contenuto. Attraverso il Canvas un brand può sviluppare uno storytelling articolato offrendo alle persone direttamente dal loro smartphone un’esperienza di intrattenimento tra le più immersive e coinvolgenti. Stiamo riscontrando sulle campagne dei nostri clienti che lo utilizzano ottimi tassi di engagement e i più alti tempi di esposizione a un messaggio pubblicitario, con milioni di utenti in target che trascorrono in media fino a 20 secondi interagendo sui contenuti video e le immagini offerte dai brand. Inoltre il Canvas consente di profilare rapidamente vaste audience di persone in target con il contenuto promosso dai brand, audience preziose da utilizzare per efficaci attività di remarketing».

Infine per quanto riguarda le soluzioni di tracciamento del comportamento degli utenti sul web, cosa si sente di consigliare alle aziende?

 

«Oggi oltre il 50% dei siti web utilizza Google Analytics per monitorare i dati sul traffico fornendo una serie di metriche quantitative e qualitative in grado di aggiornare i publisher e i brand sui risultati delle loro attività di comunicazione. Mentre lato social media, per esempio, le metriche di Facebook, Instragram per misurare le performance delle campagne sono specifiche di queste piattaforme. Se fino a poco tempo fa questi due mondi sembravano distanti fra loro, adesso è possibile realizzare un’integrazione. Adglow ha sviluppato una tecnologia di third party tracking che rende disponibili direttamente sulla nostra piattaforma di social advertising ADAM i tracciamenti e le metriche di Google Analytics. Questa soluzione consente di fornire ai nostri clienti, per le campagne su Facebook e Instagram, una reportistica e un’ottimizzazione sulle kpi di Google Analytics che solitamente sono utilizzate dalle aziende per misurare lefficacia di tutte le attività di comunicazione digitale. La strategia di integrazione con i sistemi di terze parti ci vede inoltre impegnati nello sviluppo di soluzioni dedicate sia al mondo degli ad server (stiamo lavorando all’integrazione di DoubleClick), sia con le principali piattaforme di crm. Abbiamo di recente realizzato una campagna internazionale per il Real Madrid su Facebook utilizzando una soluzione di integrazione del lead ad con il sistema di crm del cliente ottenendo ottime performance con una riduzione del 50% del costo per lead», ha concluso Maurizio Boneschi.