Skuola.net apre allo sbarco internazionale, ma prima Back2School e Restyling
Il portale di riferimento per il settore edTech, con circa 6 milioni di accessi unici ogni mese (il 90% del target di riferimento studenti), fa un bilancio dei primi sei mesi dell’anno: dopo una Maturità trionfale, con il record di traffico storico giornaliero di 1 Milione di accessi unici, si pensa già al ritorno sui banchi come pure all’università. Le parole di Marco Sbardella, Head of Marketing & Business Development
Marco Sbardella
Chi l’avrebbe mai detto, anche solo pensato, che la scuola avrebbe vissuto un paio di anni controversi, contrassegnati al principio da blocchi totali, poi da stop&go, caratterizzati da dubbi, da probabilità prima sconfessate poi concretizzate, ma sempre nell’incertezza, da banchi volanti, finestre che non si aprono, volti mascherati? Perlomeno la cosiddetta GenZ avrà qualcosa da raccontare, qualcosa di epocale, di indimenticabile. In attesa delle prevedibili conseguenze socio-psicologiche, stretti tra pessimismo e buone vibrazioni, la scuola ha però riaperto le porte, ha portato avanti una stagione, l’ultima in ordine di tempo, tra timori e improvvise sicurezze. Intanto, è quasi tutto pronto per la nuova annata: dopo tutto cosa saranno cinque-sei settimane; quindi zaino in spalla, o trolley. In questo quadro Skuola.net (https://www.skuola.net), piattaforma prediletta dai giovani studenti fa i conti con i primi sei mesi del 2022, nella certezza che la pandemia abbia ulteriormente spostato l’ago della bilancia di una realtà ultra ventennale sempre più al centro delle attenzioni, in un mondo che vive sempre più intensamente la sua realtà in Rete. A fare il punto della situazione per il gruppo arriva Marco Sbardella, Head of Marketing & Business Development (sul numero di oggi, all’interno della punta di DailyOnAir - The Sound Of Adv, è invece presente un intervento di Daniele Grassucci, Head of Content and Communication del gruppo).
Cosa vi ha raccontato il primo semestre?
«Anche quest’anno siamo i leader della categoria Education, con Audiweb che certifica un seguito di cinque milioni di utenti unici mensili e dati censuari che indicano stabilmente una media di 6 milioni di unique browser medi al mese. Numeri significativi se consideriamo che gli studenti a cui ci rivolgiamo, in Italia, sono 6,5 milioni. Ogni anno cresciamo a doppia cifra, sia a livello di audience sia per quel che concerne i ricavi. Anche perché siamo un edTech company, non solo un media, che rappresenta il nostro punto di partenza ma dal quale poi scaturiscono una serie di altri elementi sempre più utili agli studenti: pensiamo al marketplace delle ripetizioni, che può vantare 30.000 insegnanti prenotabili e 50.000 clienti. Siamo passati dalla prenotazione del tutor in self service a una linea assistita che offre percorsi formativi personalizzati guidati da consulenti didattici, incontri e piani di studi taylor made e il 96% degli studenti riesce a raggiungere i suoi obiettivi. Con prezzi competitivi, rispetto a chi ha la sede fisica. Un mercato che sta esplodendo con una crescita, quest’anno, a tripla cifra. Non sembri un’esagerazione, ma abbiamo salvato parecchi studenti, siamo un love brand. Operiamo in un settore delicato e su di noi è riposta molta fiducia. Il nostro è un target da GenZ e cominciamo ad accogliere, fra i nostri utenti, anche la generazione successiva, gli Alpha. Se guardiamo agli ultimi numeri, scopriamo che durante la Maturità, con il ritorno alla formula vera, abbiamo registrato il record di accessi giornaliero, con oltre un milione di collegamenti durante la prima prova. Un marketplace che ha cambiato nome - ora Ripetizioni.it - e sul quale stiamo ragionando in chiave internazionale: l’obiettivo è creare un ecosistema che parta dai servizi, dall’aggiornamento, dalle lezioni; stiamo cercando fondi per sbarcare anche all’estero, ci piacerebbe aprire in un Paese come la Francia, per poi spostarci ulteriormente».
Ci sono degli esempi internazionali cui fare riferimento?
«Ci sono realtà ma non così eco-sistemiche da poter offrire soluzioni a tutti i problemi. E allora sei costretto a comprare i dati, mentre noi vendiamo molti servizi e abbiamo una platea sterminata di possibilità. Offriamo soluzioni allo studente long-life: dallo studio, all’informazione, alle ripetizioni, all’orientamento scolastico e universitario fino al mondo del lavoro; un approccio olistico, che necessita di un lavoro completo su dati, contenuti e tecnologia. Siamo decisamente unici in tal senso.
Cosa vi serve per fare il grande passo?
«Ci serve un round di investimenti di serie A, per “espatriare”, per creare business unit ancora più forti, per poter lavorare sempre più su tecnologia e dati. Vogliamo anche ridurre il gap sull’orientamento, grazie all’AI, per capire su cosa uno studente dovrebbe puntare. Un servizio gratuito sarà pronto nella seconda parte dell’anno. Abbiamo 3,5 milioni di iscritti sulla piattaforma, da qui partiamo per i test di prodotto, da qui tiriamo fuori i dati attraverso i quali quale basare scelte, suggerimenti, orientamenti. Significa avere tutta la storia dello studente, per comprendere le sue attitudini e per far sì che conosca meglio sé stesso».
Con quali settori vi trovate meglio? Con chi lavorate più volentieri?
«Il settore educational è molto importante, ma non ci sono grandi polarizzazioni, c’è una giusta distribuzione tra food, telco, health care, finance, l’automotive che si sta riaffacciando, governativi e non governativi, lavoriamo anche con i ministeri. Persino le OTT collaborano con noi, perché hanno bisogno di comunicare con il linguaggio dei giovani; non conta solo il dato, ma anche il modo in cui lo si comunica. Le tendenze cambiano, siamo in Italia, Paese in cui si investe poco sulle startup, eppure Skuola.net non molla, cresce, si evolve, internazionalizza».
Quindi, l’obiettivo dichiarato è l’estero?
«Sì, ma con la testa in Italia».
Intanto la nuova stagione si avvicina a grandi passi: cosa avete in serbo?
«Continuare a crescere sulla progettualità speciale, anche grazie alla collaborazione che abbiamo con Brand On Solutions, area funzionale dell’iniziative speciali di Mediamond, nostra storica concessionaria. Di anno in anno il volume d’affari è cresciuto a doppia cifra grazie all’acquisizione di competenze da agenzia di comunicazione che, unite all’ampliamento dei formati di branded content proposti al mercato, ci hanno permesso di coprire esigenze sempre più ampie. Ci sarà poi un restyling del sito, pronto a novembre: un aggiornamento della veste grafica, ma anche l’introduzione di nuove funzionalità, dedicate alla GenZ, diventata sempre più responsabile di acquisto; perché dipendiamo dall’online, settore che viene maneggiato soprattutto dai giovani ed è lui, il giovane, che deve essere influenzato in merito agli acquisti. Inseriremo l’AI, che darà la possibilità di creare video appunti in automatico. Sarà uno spazio più legato ai video, ma anche più readable. Abbiamo sviluppato un widget che renderà più funzionale il format Skuola | Tv, con ospiti sempre più prestigiosi, con dirette settimanali, con 20/30.000 persone collegate ogni ora».
Come stanno le cose sui social?
«Oltre alla leadership sui media, con circa 3 milioni di follower su tutti i social, copriamo un ampio spettro di esigenze, dall’education all’intrattenimento, passiamo da online a offline, entrando direttamente nelle scuole. Siamo presenti in maniera rilevante su Instagram, TikTok, Facebook, YouTube e Twitch, dove abbiamo sviluppato una linea editoriale che mescola informazione nativa con la giusta dose di intrattenimento. Informazione che ha come core il mondo della scuola ma abbraccia anche i principali interessi della GenZ. Il che ci permette di creare un terreno fertile anche per i progetti speciali con i brand che collaborano con noi e per collaborazioni con i creator più seguiti».
Cosa può fare ancora Skuola.net?
«Skuola.net è un brand unico in Italia sul target studenti, perché unisce simultaneamente tre territori di comunicazione digital in cui è rilevante: la propria piattaforma editoriale, i social e il mondo dell’informazione. Abbiamo infatti la capacità di fare PR, di creare notizie e di renderle un argomento di discussione anche sui media tradizionali. Questo ci consente di sviluppare progetti che aiutano le aziende anche in ottica ESG: educazione finanziaria, orientamento, cittadinanza digitale, sostenibilità, gender gap, diversity, body positivity. Sono tutti temi a cui sappiamo far corrispondere progetti di comunicazione digitale in ottica di sensibilizzazione ma anche vere e proprie attività educative, online o nelle scuole, nell’ambito dell’educazione civica o dei PCTO. Grazie alla nostra safeness come piattaforma e alla credibilità verso tutti gli stakeholder del mondo scuola, partendo dagli studenti. Credetemi, non è affatto scontato».