Schibsted e Adform siglano un accordo per favorire la transazione a un futuro senza cookie per gli inserzionisti
La piattaforma advertising globale indipendente e il gruppo media leader dell’area Nordic supporteranno gli inserzionisti pubblicitari nelle attività di marketing digitale, in uno scenario in cui i cookie di terza parte stanno per essere eliminati
Per diversi anni i cookie di terza parte hanno rappresentato la metodologia più comune per tracciare il comportamento degli utenti sui siti internet. Una metodologia che ha facilitato inserzionisti e marketer nel processo di classificazione del pubblico, consentendo di profilare gli annunci nel modo più efficiente possibile. Ora, però, questa opportunità è destinata a venire meno. La crescente attenzione verso privacy e sicurezza ha spinto tutti i browser, a eccezione di Google Chrome, a eliminare i cookie di terze parti. Anche per Chrome si configura un futuro privo di cookie, nonostante Google abbia scelto, per la terza volta, di ritardarne l’eliminazione e decidendo di supportare questa tipologia di tracciamento per altri due anni. Indipendentemente dal rinvio di Google, l’utilizzo dei cookie di terza parte è già stato interrotto. Secondo Statcounter, in Norvegia oltre la metà del traffico internet deriva da browser che hanno disabilitato third-party cookie. I dati di ExchangeWire indicano che il 40% del traffico di Chrome non è più indirizzabile, perché gli utenti hanno ristretto le proprie impostazioni di privacy o navigano in modalità “incognito”. Ciò influisce negativamente sulle performance di inserzionisti ed editori. Da questo scenario nasce la partnership tra Schibsted e Adform, che si profila come un tassello importante per l'intera industry del marketing. In base all’intesa, a partire da novembre Schibsted ha reso disponibile in ambiente programmatic la maggior parte della sua inventory display, attraverso la piattaforma di vendita di Adform. "Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione con Schibsted", afferma Christian Mikkelsen, Director Publisher Sales Northern Europe di Adform. "In qualità di player tra i più grandi e riconosciuti in Europa, Schibsted sarà un partner perfetto per Adform. Per molti anni abbiamo lavorato intensamente per creare i migliori marketplace programmatic a livello locale, scegliendo solo editori selezionati e con Schibsted possiamo garantire agli inserzionisti un'opportunità unica per raggiungere tutti i loro gruppi target in un contesto sicuro”.
Non agire più alla cieca
In aggiunta agli spazi pubblicitari display Schibsted renderà disponibili i suoi ID di prima parte anche in modalità programmatic tramite Adform. Ciò consentirà di attivare i dati di prima parte relativi a questi ID nella piattaforma di acquisto di Adform, permettendo ai buyer di sfruttare gli ID di prima parte di Schibsted all'interno dei siti del medesimo gruppo. "I browser che non fanno leva sui cookie di terza parte sono parte della nuova quotidianità", afferma Jan Berthrand Danielsen, Country Manager di Adform Norvegia. "E senza cookie di terza parte, gli inserzionisti finiscono spesso per acquistare impression alla cieca, nella misura in cui queste possono essere comprate. Con il supporto degli ID di prima parte, sviluppati per dare a editori e inserzionisti la possibilità di orchestrare le strategie delle campagne come il targeting, la reach e le performance, gli inserzionisti hanno ora l'opportunità di ottenere i risultati che desiderano, senza i cookie di terze parti". Adform utilizza gli ID di prima parte sia per controllare la frequenza degli acquisti programmatic, sia per ottimizzare gli investimenti utilizzando algoritmi di purchase. In questo modo, gli inserzionisti hanno la possibilità di aumentare la reach e migliorare le prestazioni delle loro campagne pubblicitarie. Marko Milekvist, Head of Marketing, Digital Sales & Media di DNB, commenta: “DNB ha già sviluppato una positiva esperienza nell'utilizzo di ID Fusion di Adform per monitorare la frequenza nei browser senza cookie, come Safari. Questo ci ha dato l'opportunità di aumentare la reach delle campagne e di evitare la sovraesposizione attraverso la doppia copertura di un pubblico che non eravamo in grado di raggiungere in precedenza. È quindi un'ottima notizia che Schibsted ora condivida anche gli ID di prima parte, in modo da ottenere gli stessi vantaggi con il più grande e tra i più importanti media partner che abbiamo". Si tratta di un'opzione che gli inserzionisti, come DNB, non hanno potuto sperimentare con i browser cookie-less nel corso degli ultimi quattro anni. “ID Fusion, che è la nostra soluzione dedicata all’attivazione degli ID di prima parte, ha già prodotto risultati davvero positivi per gli inserzionisti in Norvegia”, aggiunge Jan Berthrand Danielsen. “Lo abbiamo potuto verificare chiaramente nell'ambito di uno studio di PwC, secondo cui gli inserzionisti hanno ottenuto un aumento del gruppo target addressable di ben il 669% e un incremento del CTR pari al 161%. Il tutto con una riduzione dei costi del 65%. Ora che Schibsted è in grado di offrire ID di prima parte basati sulla nostra soluzione, gli spender pubblicitari possono aspettarsi risultati simili attraverso i numerosi e noti siti web e giornali di Schibsted".