Retail online, secondo Microsoft i motori di ricerca sono fondamentali
Uno studio del colosso prova a capire il legame e l’influenza tra i search engine e gli ecommerce come Amazon
Circa il 71% delle ricerche relative al retail ha inizio su un motore di ricerca, Bing o Google, e non su un ecommerce come Amazon. È questa l’evidenza fondamentale emersa da una ricerca condotta da Microsoft a partire dai dati comScore di gennaio 2017 e ripresa da MediaPost. Il risultato è in controtendenza rispetto a quanto indicato lo scorso settembre da BloomReach, secondo cui il 55% dei consumatori si rivolgeva direttamente ad Amazon per le ricerche di prodotto, un dato in salita rispetto al 44% dell’anno precedente.
search = billboard
Lo studio racconta poi come il 27% delle persone che effettua ricerche su Bing non va su Amazon per concludere un acquisto, ma si rivolge ad altri canali di ecommerce. “La search è come un billboard - ha spiegato Christi Olson, search evangelist di Microsoft Bing -. Utilizza il billboard per catturare l’attenzione del consumatore prima che si connetta ad Amazon”. L’obiettivo dello studio è supportare gli inserzionisti a determinare se e quando investire i propri budget, a partire dai comportamenti degli utenti. Ed è importante per i brand cominciare a ragionare in logica di dialogo tra i due medium.
Ricerche tangenziali
I behavior search variano in modo significativo da Bing ad Amazon: per esempio una persona che sta cercando un prodotto sul motore di ricerca potrebbe quindi collegarsi all’ecommerce, ma interessarsi a tutt’altre categorie merceologiche. Nella categoria cucina e articoli per la casa il 78% delle ricerche avviate su Bing si traduce in un valore del 22% degli acquisti per la medesima categioria su Amazon. Secondo Olson questi rapporti sono dette “ricerche tangenziali”.