Autore: Redazione
15/05/2019

Repubblica: esordio con un inserito pubblicitario di 31 pagine su 80, in settembre restyling di D

La nuova versione del quotidiano firmato da Carlo Verdelli debutta con una foliazione straordinaria, novità nello sfoglio, e torna la firma del direttore sotto la testata; previsto anche un ritocco del Venerdì

Repubblica: esordio con un inserito pubblicitario di 31 pagine su 80, in settembre restyling di D

Carlo Verdelli

La “nuova” Repubblica firmata da Carlo Verdelli ha esordito ieri 14 maggio con una foliazione straordinaria di 80 pagine, di cui 31 piene pubblicitarie. Numeri importanti che dipendono dal lancio, anche se il progetto prevede comunque un sistema piuttosto corposo per numero di pagine: almeno 40 per quattro giorni alla settimana, che salgono a 48 negli altri tre, per la testata “madre”, a cui si aggiungono gli inserti verticali settimanali con una foliazione minima di 16 pagine dal lunedì al venerdì, le 48 pagine di Robinson al sabato, più le eventuali edizioni locali che si trasformano anch’esse in inserti del quotidiano. Un bell’investimento da parte del Gruppo GEDI, nonostante il periodo di contrazione generalizzato sia delle diffusioni, sia della raccolta pubblicitaria, sia all’interno dell’editore stesso che recentemente ha messo in atto un piano di ridimensionamento delle redazioni. Tutto questo, al netto dei magazine allegati al quotidiano come Il Venerdì, per il quale è previsto qualche piccolo ritocco, L’Espresso e il femminile D, che invece sarà oggetto di un restyling più deciso da metà settembre. «L’obiettivo è rendere omogenei al giornale “madre” tutti i prodotti che compongono il sistema per linguaggio, uso delle immagini, modo di comunicare» spiega Verdelli.  

Il nuovo sfoglio

In primo luogo, torna la firma del direttore responsabile sotto la testata, che era stata tolta da Mario Calabresi: «Una tradizione durata 40 anni, introdotta dal fondatore Eugenio Scalfari che mi ha chiesto di metterla di nuovo, anche per sottolineare che la Repubblica è un quotidiano di firme». Il nuovo la Repubblica si apre con una prima parte di foliazione dedicata alle cosiddette hard news, organizzate in maniera fluida nelle tre macro aree politica, cronaca ed esteri senza una griglia fissa. La novità è l’introduzione, alla fine di questa parte, di una doppia pagina dedicata ad articoli più contenuti, una sorta di spigolatura di notizie interessanti ma che non meritavano approfondimenti da mezza o da pagina intera. Segue la sezione economia che si distingue, come quella della cultura, per una sorta di controcopertina di apertura.

«Mi piacerebbe – spiega Verdelli – che si potesse rendere ancora più netta questa apertura affiancando alla controcopertina una pagina pubblicitaria». Anche per questa sezione la foliazione è variabile. Dopo l’economia arrivano le lettere dei lettori, seguite dai commenti, dalla sezione cultura, dagli spettacoli e infine dallo sport. Le pagine locali, che come già detto diventano un inserto a parte posto all’interno del giornale, lasciano il posto a quelle dedicate alla tv dove debutta in qualità di critico televisivo Stefano Balassone, già consigliere di amministrazione Rai e braccio destro di Angelo Guglielmi a Rai3. La pagina una volta dedicata al tempo ora cambia completamente. Il meteo c’è sempre ma è ridimensionato e aggiunge le informazioni sui livelli di co2; arrivano Gabriele Romagnoli che firma un haiku al giorno, Stefano Bartezzaghi che si cimenta con i cruciverba, i “cucù” (italianizzazione di tweet) di Sebastiano Messina e Francesco Merlo, i giochi di parole di Gianni Mura, gli scritti satirici di Luca Bottura.