Autore: Redazione
29/11/2022

Publicis Groupe nuovo partner di comunicazione di Caffè Borbone, dopo la gara vinta da Zenith per il media con Leo Burnett per la creatività

La centrale di cui è CEO Andre di Fonzo ha superato l’uscente MediaCom, OMD e una quarta sigla. Affidato all’agenzia guidata da Romeo Repetto lo studio di un nuovo format creativo al via il prossimo anno

Publicis Groupe nuovo partner di comunicazione di Caffè Borbone, dopo la gara vinta da Zenith per il media con Leo Burnett per la creatività

È ufficiale: Publicis Groupe è il nuovo partner di comunicazione integrata di Caffè Borbone, dopo la gara vinta da Zenith per il media, con Leo Burnett per la creatività. Il budget dell’azienda napoletana di cui è Direttore Comunicazione e Marketing Mario De Rosa è stimabile in 15 milioni di euro. Al pitch per l’incarico media, gestito da inizio 2020 da MediaCom, a sua volta aggiudicataria, oltre 2 anni fa del pitch per la scelta di un partner esterno dopo la precedente gestione interna, avrebbero partecipato oltre alla centrale di cui è CEO Andrea di Fonzo, OMD e una quarta agenzia oltre ovviamente a quella di GroupM. Ma le novità non sono finite Caffè Borbone, infatti ha scelto contestualmente anche un’altra agenzia di Publicis Groupe, Leo Burnett, cui affidare lo studio di un nuovo format creativo per il 2023.

I risultati

Nel frattempo, l’azienda fondata nel 1996 da Massimo Renda ha comunicato i dati dei primi 9 mesi del 2002. I ricavi della torrefazione napoletana aumentano del 3,3% a circa 193 milioni di euro, il Margine operativo lordo scivola del 28% a 48 milioni, assestandosi su un’incidenza del 25% (dal 33% nel 2021). L’azienda guidata ha annunciato “un balzo del 46% nella presenza nel canale grande distribuzione, tassi di sviluppo molto superiori rispetto alla media del mercato del mono-porzionato, stimato da Nielsen in crescita del 9%. In virtù di questi eccellenti risultati, nel mese di settembre Caffè Borbone sale al secondo posto nella classifica delle vendite di caffè mono porzionato nel canale Gdo, superando per la prima volta Nestlé”. Caffè Borbone segnala anche la crescita all’estero del 40% pur non specificando il peso sul fatturato globale. L’azienda attribuisce l’erosione del margine principalmente al costo delle materie prime, solo parzialmente ribaltato sul cliente finale. Sulla marginalità hanno inciso anche i rincari del carburante, che hanno portato ad un aumento dei costi di trasporto di 2,5 milioni, e il balzo dell’energia elettrica (+3,4 milioni). Caffè Borbone è uno dei big del caffè in capsula e delle cialde compatibili, ma con un rapporto qualità/prezzo favorevole. È tra i più venduti sulle piattaforme come Amazon e quelle specializzate. La società di Caivano è inoltre coinvolta nel vending, inteso come caffè in chicchi per i distributori automatici, che rappresenta il 15% del fatturato.