Autore: Redazione
22/04/2016

Mondadori: raccolta primo trimestre -4% su carta, +10% il digital

Il focus dell'azienda editoriale guidata da Ernesto Mauri è ora su Banzai Media e libri

Mondadori: raccolta primo trimestre -4% su carta, +10% il digital

L’assemblea degli azionisti della Mondadori, riunitasi ieri sotto la presidenza di Marina Berlusconi, ha approvato il bilancio 2015 che, come già anticipato dal CdA del 17 marzo, ha evidenziato un risultato netto di Gruppo, dopo quello delle attività dismesse, positivo per 6,4 milioni di euro; il risultato netto consolidato delle attività in continuità, dopo la quota di pertinenza di terzi, è quasi triplicato rispetto al 2014, attestandosi a 15,1 milioni rispetto ai 5,3 precedenti.
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Ernesto Mauri, amministratore delegato di Mondadori L’a.d. Ernesto Mauri, a margine dell’assise, ha poi preannunciato che, nel primo trimestre del 2016, la raccolta cartacea delle testate del Gruppo si è chiusa a circa -4%, con una crescita invece di quella digitale di oltre il 10%, ciò che genererà un saldo complessivo che dovrebbe restare comunque in area negativa ma il cui dato esatto verrà fornito in occasione dell’approvazione della prima trimestrale, il prossimo 12 maggio. In ogni caso, il futuro di questi prodotti e, soprattutto della marginalità, passerà sempre più attraverso l’online (anche perché la raccolta in Italia rappresenta ormai solo il 6% circa del fatturato totale del Gruppo) e il completamento dell’acquisizione di Banzai Media, che porterà Mondadori a offrire al mercato forti sinergie con i verticali femminili già esistenti e numeri di utenti unici\mese vicini a quelli di Google e Facebook, conferma quale sarà uno dei principali asset strategici di Segrate nei prossimi anni. L’altro è ovviamente quello dei libri, che spiega l’acquisizione appena completata di RCS Libri e la nascita di Rizzoli Libri, che dovrà rinunciare a Bompiani (per la quale ci sono già molte offerte, anche dall’estero e da oltre oceano) e Marsilio, ma non all’obiettivo, anche qui, di generare una buona marginalità, cioè del 15% a fronte degli attuali 13% di Mondadori stessa e 6% di RCS Libri, con un giro di affari complessivo di oltre 500 milioni di euro. Intanto, per Segrate, anche grazie alla “selettiva programmazione editoriale” messa in atto, il primo trimestre è stato “particolarmente buono” dopo il -4% del 2015.