Ipsos: è Amazon il brand più influente nel 2018
La classifica del “The Most Influential Brands”, presentata e discussa ieri a Milano, vede il colosso dell’ecommerce issarsi al primo posto della graduatoria derivata dalla scelta di 4.000 italiani. Superato Google
Cosa vogliamo da un brand? Cosa cerchiamo di raggiungere attraverso un marchio? La strategia di marketing deve tener conto della sola azione di consumo o individuare ulteriori focus. Interrogativi dei quali il mondo pubblicitario si ciba da lustri, decenni, epoche. Ma con le telecamere reali e virtuali perennemente accese, con il pubblico pagante che a sua volta aspira e può contare su un proprio bacino di utenza, non ci si può più nascondere, limitarsi al compitino, anche ben fatto. Nuove analisi, inedite prospettive, punti di vista che si incontrano di nuovo durante l’edizione 2018 di “The Most Influential Brands”, ossia la classifica stilata da Ipsos delle 100 marche che, secondo l’opinione di oltre 4000 italiani, sono in grado di influenzare le nostre vite. La classifica e le analisi a essa collegate sono state presentate ieri a Milano.
Come ti influenzo la vita
Per stilare la nuova graduatoria, l’istituto di ricerca Ipsos ha evidenziato cinque fattori predominanti, capaci di determinare l’influenza di un marchio sull’esistenza giornaliera dell’utente-consumatore: coinvolgimento, le capacità innovative, l’affidabilità, il ruolo sociale, la presenza.
Nicola NeriOltre il normale consumo
«I consumatori comprano, ma prima di questo sono individui che scelgono determinati valori ai quali associarsi», dichiara Paolo Iabichino, direttore creativo di Ogilvy, presente all’incontro Ipsos. Una dichiarazione abbracciata anche dall’amministratore delegato di Ipsos Italia, Nicola Neri: «Siamo sempre alla ricerca di marchi ai quali ispirarci, con i quali identificarci, che possiedano linguaggi e simboli per noi appropriati».
Amazon e PayPal, promesse mantenute
Un marchio che sia parte integrante delle nostre abitudini quotidiane. È per questo che al primo posto della chart 2018 si issa Amazon, il colosso dell’ecommerce, approdo definitivo delle abitudini di acquisto attuali. Un qualcosa di tangibile, con il quale potersi confrontare, discutere. E Amazon è diventato talmente presente da spodestare per la prima volta Google. E la conferma di come il facilitare le nostre azioni quotidiane si trasformi in un’arma vincente per un singolo marchio arriva dalla new entry, a ridosso del podio di PayPal: la nota società di pagamenti digitale ha promesso facilitazioni, ha mantenuto la parola ed è divenuta una caposaldo dell’attuale mercato.
Paolo IabichinoTecnologia in primis, ma non per tutti
Una graduatoria che nelle prime dieci posizioni non vede più marchi food, e fotografa una presenza quasi totale di brand legati alla tecnologia: WhatsApp al terzo posto, Facebook al quinto, a seguire Apple, Microsoft, YouTube e Samsung. Ma al decimo posto ecco apparire l’eccezione: IKEA. Come fai senza essere legato al tech? “Semplice”: diventi un maestro dello storytelling e racconti, come fa l’insegna svedese da sempre, la libertà di scelta.
Mi fido di te
Uno studio internazionale di Ipsos sottolinea come il 66% degli intervistati dichiari di acquistare marchi che riflettano i propri valori; mentre un 63% è alla ricerca di marche cui fidarsi, all’interno di un panorama in cui si è sovraesposti a migliaia di opzioni”. L’importanza per l’azienda di saper creare un rapporto identitario con i consumatori è confermato dal ranking 2018. Nella classifica spiccano realtà che offrono servizi il più possibile personalizzati e/o personalizzabili e che danno alle persone ampia libertà di scelta, rispondendo in modo rapido e puntuale ai loro bisogni.
L’intrattenimento che cambia
Come è cambiato l’entertainment? Sono spariti i palinsesti fissi, e così il settore tv oggi come oggi si affanna quotidianamente nel proporre servizi sempre più personalizzati, ma anche disponibile in qualsiasi momento. Ecco perché Netflix, che lo scorso anno si trovava in 80esima posizione, oggi lo si ritrova al 26esimo posto. La stessa cosa accade nell’area musicale, con Spotify che fa un balzo in vanti di un salto in avanti di quasi 30 posizioni.
Zalando, il fashion subito raggiungibile
Il consumatore cerca un servizio rapido, personalizzabile, con un ampio catalogo di offerta che permetta grande libertà di scelta e che dia la possibilità di esprimere il proprio stile. Zalando sembra proprio aver rispettato le consegne: new entry al 29esimo posto.
Specchio delle mie brame, chi è il più social del reame?
Il social media ha cambiato il nostro modo di comunicare e di percepire anche la realtà. Ci si guarda con gli occhi di chi ci osserva. Oggi facciamo sempre parte del pubblico, ma nel contempo abbiamo anche noi qualcuno che ci guarda, che ci giudica, giorno per giorno. Eppure anche il mondo social vive una vita paralela, quella della Generazione Z, dei 15-22enni, che segue logiche differenti. Si tratta della prima fascia di popolazione a essere cresciuta con i social e la classifica lo rispecchia. Tra i giovanissimi WhatsApp è al primo posto, Amazon solo al terzo, dopo Google, Facebook scende al quinto, mentre appare con forza Instagram, social network non presente nella Top 10 delle altre fasce di età prese in considerazione. Il social network delle immagini per eccellenza registra un notevole salto in avanti passando dal 33° posto della classifica generale alla sesta posizione nella graduatoria della GenZ. Il sociologo Giovanni Boccia Artieri ha chiuso l’incontro parlando proprio sui comportamenti dei più giovani: «Gli appartenenti alla GenZ si associano solo a marchi che hanno credenze coerenti con le loro, con valori in risonanza con il loro self-branding. Altrimenti, per proteggere la propria immagine e identità, saranno sempre pronti a reagire prendendo le distanze e producendo #epicfail”. Aziende, prendete nota, se non volete inciampare.