Autore: Redazione
05/02/2018

Google: ricavi e pubblicità crescono, ma l’aumento dei costi preoccupa Wall Street

Continua l’aumento dei click e il contestuale calo dei prezzi per via del mobile. YouTube ha avuto un altro trimestre ”forte” e le misure per la brand safety sembrano piacere agli inserzionisti

Google: ricavi e pubblicità crescono, ma l’aumento dei costi preoccupa Wall Street

Alphabet, la holding controllante Google, ha riportato giovedì scorso il bilancio al 31 dicembre 2017. Nonostante ricavi in netta ascesa, il titolo ha lasciato qualcosa per strada, soprattutto a causa di un utile ritenuto “modesto” per via di costi in aumento e margini ridotti. Guardando i numeri, si segnala un fatturato di 32,32 miliardi, sopra le attese, e un utile per azione pari a 9,70 dollari, gli analisti scommettevano per 9,98. A fare la parte del leone è il giro d’affari da pubblicità, a quota 27,27 miliardi. Vale 4,49 miliardi di dollari la voce “other revenues”, che comprende il business enterprise, gli hardware e l’app store. Le operazioni cloud, ha spiegato il ceo Sundar Pichai “sono diventate un’attività da 1 miliardo di dollari a trimestre”. Alphabet ha anche comunicato la nomina del nuovo chairman che sostituirà Eric Scmidt nel board: si tratta di John Hennessy.
I click
Gli osservatori guardano con molta attenzione il numero e il costo dei click, due metriche chiave per rilevare lo stato di salute di Google. E i click aggregati sono lievitati del 43%, più del 42,1% inizialmente preventivato. Sempre in contrazione il CPC, in caduta del 14%, un trend che dura ormai da anni e che Alphabet attribuisce al passaggio delle ricerche da desktop al mobile e al consolidamento di YouTube nelle strategie pubblicitarie. A tenere con il fiato sul collo gli analisti sono anche i costi di acquisizione traffico (TAC) incrementati del 33% e pari al 24% delle entrate advertising. I TAC includono le commissioni pagate dalla società a partner editoriali e ad aziende come Apple, che ha impostato Google come motore di ricerca predefinito per Safari. Anche il programmatic ha inciso sull’aumento dei TAC.
YouTube e programmatic
YouTube è stato un tema molto discusso nel corso della conference call con gli analisti, per via delle vicende legate alla brand safety, che perdurano ormai da quasi un anno. A dispetto delle preoccupazioni dell’industry, la piattaforma video non ha arrestato laa sua traiettoria positiva e i vertici di Alphabet hanno notato come le ultime novità, come il controllo manuale per i video del programma Google Preferred, abbiano avuto un impatto positivo sulla fiducia degli inserzionisti.