Le ultime accuse a Google: il motore di ricerca favorirebbe la pirateria
BigG, da tempo attiva contro l’illegalità presente in rete, viene messa all’indice da TorrentFreak, blog specializzato in file sharing
Qualcuno lo chiamerebbe doppio gioco: Google, attiva in iniziative atte a contrastare la pirateria online, poi però arriva un blog specializzato in siti di file sharing che l’accusa di promuovere sul suo motore di ricerca link a siti con contenuti pirata. A queste piattaforme illegali, denuncia il blog TorrentFreak, Google darebbe la stessa evidenza di servizi streaming del tutto legali, come Netflix o Hulu.
Colpa di un algoritmo?
Interpellata sul caso, come riporta il sito Engadget, Google ha fatto sapere che questi risultati non rispecchiano le intenzioni dell’azienda, sarebbero frutto di un algoritmo. TorrentFreak spiega che facendo ricerche su Google per siti di torrent, cioè quelli di condivisione dei contenuti, ha ottenuto tra i risultati evidenziati link che riportano a piattaforme illegali.
Un impegno pluriennale
La promozione di siti e contenuti illegali su Google non è una questione di poco conto visto il giro d’affari che ruota intorno ai diritti per musica, cinema e tv e considerata la popolarità del motore di ricerca californiano. Non a caso BigG si è più volte pronunciata contro queste piattaforme illegali e ha all’attivo un sistema per la segnalazione di link a contenuti pirata. Nel Rapporto Trasparenza la società ha evidenziato la sua costante lotta alla pirateria: dal 2011 a oggi ha ottenuto richieste di rimozione per oltre un milione di siti e ha rimosso oltre 2 miliardi e mezzo di Url, singoli indirizzi web.