Google aiuterà i publisher a gestire le proprie audience con una nuova suite di servizi
La novità si chiama Insights Engine Project e nasce per dare supporto agli editori nella gestione e nella comprensione del pubblico e aumentarecosì gli abbonati. La tecnologia si baserà sul machine learning
Oggi da Mountain View buone notizie per i publisher. In un blogpost firmato da Jonathan Bellack, director of product management, publisher platforms di Google, il colosso della Silicon Valley ha annunciato il lancio di una nuova suite di servizi all’interno di DoubleClick dedicati proprio agli editori e alla gestione delle audience e al miglioramento dei canali di monetizzazione dei contenuti.
Machine learning a servizio degli editori
Il progetto si chiama Insight Engine Project e sarà alimentato da una tecnologia di machine learning per fornire agli editori tutti i dati su chi visita un sito web, metodi per analizzare quali tipi di contenuti e pubblicità performano meglio, prevedendo anche le aree di crescita basate su dati storici e stagionalità. La novità s’inserisce in un progetto più ampio di Big G che mira a migliorare i rapporti con i publisher. La piattaforma, infatti, lunedì scorso ha annunciato anche la fine della policy “first click free” (che dava agli utenti l’accesso a soli tre contenuti gratuiti prima del paywall) sostituito dal “flexible sampling” che permette agli editori di valutare autonomamente quanti contenuti free servire ai propri utenti.
Come funziona Insight Engine
Per la prima volta Google, attraverso Insights Engine, che si compone sei prodotti per la visualizzazione, l’integrazione e gli insight dei dati, fornirà agli editori i diversi tipi di informazioni demografiche e sul consumo di contenuti, che condivide con gli inserzionisti, per acquistare annunci pubblicitari mirati. Il progetto rappresenta anche il tentativo di Google di integrare i propri prodotti pubblicitari di DoubleClick con altre tecnologie proprietarie, tra cui il già citato machine learning, la sua data wherehouse, BigQuery e Data Studio.
Attraverso la sua piattaforma DoubleClick, Google inizierà anche ad aiutare gli editori a scegliere quali utenti potrebbero essere interessati a un abbonamento o meno guidandoli a servire loro il giusto annuncio. Il machine learning aiuterà anche a tracciare le tendenze attraverso fonti di dati aggregati per capire meglio, ad esempio, se un contenuto stia guidando il traffico o se si tratti solo di un’impennata momentanea.
Una risposta all’header bidding
Google, infine, ha anche annunciato che Exchange Bidding - un tempo noto come Exchange Bidding Dynamic Allocation - sarà disponibile a tutti all’inizio del 2018. Si tratta della risposta server side di Google all’header bidding.